par.3
In cui scopro anche l'emozione di amare ed essere amati persino tra diversi come bipedi e auto e comincio ad avere una idea di cosa sia il sesso e le sue implicazioni nella vita bipede.
.....
LEI è seccata e dà sfogo nel suo linguaggio più vivace e colorito a tutta la sua indignazione.
"Ehhhh, cara mia! Quelli sono tedeschi e son venuti fin qui dal cuore della grande Germania Federale! Chissà come avranno fatto con quel rudere! Non lo vedi? E' uno di quei furgoncini WolksWagen vecchi bacucchi che loro si attrezzano per dormirci pure dentro. - ridacchia LUI - Molto beat, direi!"
- "Ah, sì, hai ragione! Guarda la targa, mi sa che è della zona di Amburgo. Beh, certo è un modo divertente - e parecchio avventuroso - per viaggiare con poca spesa un po' come portarsi appresso una specie di casetta con quel che ti serve. Così ti puoi fermare dove ti pare e andare dove ti aggrada!"
- "Più che altro andare dove gli pare al furgone e risparmiarsi l'albergo! Però non è mica male, come idea."
- "Chissà che diavolo ci hanno caricato dentro, lo credo che va così piano! E quel motore che ha penso sia un'incognita perenne, se non li lascia per strada è un miracolo. Te lo dico io, quelli si sono arrangiati quel coso, con un motore che avrà minimo quindici anni, rabberciato alla meglio per camminare, che consuma l'iradiddio, e più di olio che di benzina, a giudicare dalla puzza!
Per le pianure del centro-Europa forse poteva andare passabilmente, ma portare quel coso qui su queste montagne significa proprio voler rimanere a piedi con certezza! Non ce la fa, non ce la può fare!"
Infatti quel coso che somiglia a un grosso fagotto a ruote sbuffa e geme sempre più da far pietà, ansimando faticosamente - e puzzolentemente - su per la strada impervia. Spero con tutto il cuore che non mi si fermi di botto davanti in panne in mezzo alla strada o non mi venga magari addosso scivolando all'indietro.
Lei intanto si guarda attorno attentamente, poi esclama: - "Senti, se c'è uno slargo da qualche parte, preferibilmente la nostra, fermiamoci. Tanto mica ci corre dietro nessuno, siamo in gita, no? A superare quel rottame non ci si riesce , anche se va pianissimo su questa strada è troppo pericoloso. E poi puzza in modo insopportabile! L'aria fina che c'è qui dobbiamo riuscire a godercela, ci siamo venuti apposta! Mica possiamo lasciarci asfissiare da quell'affare. - e insiste decisa - Non so proprio come fai tu che sei tanto sofistico sulle puzze a sopportarla così tranquillo, a me mi sta facendo venire mal di testa! Siamo venuti fin qua per respirare aria pura dopo tutto l'inquinamento della città e ora proprio qui ci dobbiamo avvelenare, solo per stare dietro a quella cosa? Mi sembra folle!"
La bacerei se potessi, ha espresso così chiaramente il mio pensiero!
Cerco di sostenere la sua proposta tossicchiando per parte mia un pochino, ma appena un attimino.
Chissà se LUI si convince? Mi sa difficile, secondo me LUI invece sta piuttosto studiando già da un po' il modo di superare il coso senza danni, e poi ho già notato che non gradisce darsi per vinto di fronte a qualcosa che lo ostacola in qualche modo. Ma i prati intorno sono sempre più ripidi, cosparsi di rocce, la strada è stretta e non vedo slarghi di sorta.
Sto già per rassegnarmi a tirare avanti a lumaca appresso al furgone che all'improvviso quello si infila in uno sterrato appena fuori l'asfalto esalando un'enorme nuvola nerastra dal didietro.
Che si sia finalmente accorto che queste pendenze possono decretare la sua totale rovina? Menomale, quelli che ci stanno dentro dimostrano finalmente che non possono essere del tutto idioti.
Li supero accelerando e sbuffando via dal naso i residui della loro nuvola mefitica, evviva, si respira di nuovo!
E voilà eccoci in cima, al passo, anzi.
I roccioni ci guardano incombenti dall'alto mentre affronto allegramente l'ultima salita e arrivo alla casetta, che poi non è così piccola come sembrava da sotto: sorge graziosamente in un angolo di un grande piazzale quasi piatto - incredibile - proprio dove la via smette di salire per cominciare a scendere, appena un po' però. C'è spazio sovrabbondante per me, le auto sono poche.
- "Poveracci quei tedeschi, erano quasi arrivati! Che si siano resi conto che la macchina non ce la faceva più? "
- "Secondo me no - commenta LUI - se ho capito i tipi hanno preferito fermarsi per farsi una bella passeggiata verticale a piedi nei dintorni, oppure hanno deciso di accamparsi lì, a distanza dal rifugio, per stare più tranquilli. Sai, non è che si possono accampare qui nel parcheggio, mica li lasciano fare, non è proprio permesso. Qui sono molto attenti a impedire il campeggio libero: ci si può fermare a campeggiare solo negli spazi appositi, ben organizzati."
- "Vorresti dire che si sono fermati lì perché così pensano di riuscire a passare inosservati?- esilarata e incredula - Con quella puzza orrenda e quel catorcio che sembra debba sfasciarsi da un momento all'altro? Non ci credo, non posso crederci!
- "In ogni caso ci è andata bene; spero di non ritrovarmeli davanti. Anche il resto della strada non è mica piatta, abbiamo ancora un paio di passi almeno da superare!"
La notizia non mi rallegra troppo, però visto come mi è andata già, mi sento abbastanza capace di affrontarne altri, dopotutto me ne sono divorati già un paio a quanto sembra e questo forse è il terzo, ma non so contare ancora bene.
Richiudono il tettuccio e le porte, scendono a gironzolare, si allontanano: LEI saltella felice nell'aria fresca anzi fredda, il sole è caldissimo, però; LUI continua a dirle cose mentre si avventurano assieme su per un grande prato quasi verticale che ho di fronte steso sotto le rocce enormi tutte colorate e scintillanti.
Per parte mia tento qualche comunicazione con le sorelle ferme lì attorno ma quelle manco mi rispondono o dormono o non parlano come me. Peccato. Rimango a crogiolarmi al sole col venticello che mi solletica gli ingranaggi bollenti; il cielo è azzurro carico, punteggiato di nuvolette bianche che mi sembra quasi mi sfiorino, a tratti. .....
( continua l'8 aprile 2022)
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