lunedì, aprile 04, 2022

CAROLINA auto-biografia Cap. 15 par. 2

 par. 2
Scopro gli inconvenienti che si incontrano andando da una montagna  all'altra senza ali ma su ruote, che per i bipedi esistono territori diversi anche se sembrano uguali e non tutti parlano nello stesso modo.


 .......  Ohibò, questo qui fa più baccano di un trattore in corsa sfrenata! Vorrei potermi tappare le orecchie pure io, e imbronciarmi e andarmene più in là, oppure provare a fare più baccano ancora di lui, ma non posso, posso solo rimanermene zitta e muta, io posso cantare solo quando mi muovo.

 Speriamo che questa tregenda finisca presto; il muro d'acqua si è ridotto a una normale pioggia, quasi gentile, forse possiamo rischiare di avventurarci fuori. Anche i fulmini sono lontani dietro di noi in basso nella valle, i tuoni brontolano soltanto e il vento è cessato.     Sotto la tettoia non viene più giù acqua, però la si sente scorrere gorgogliando giù per la strada da tutte le parti.

 LEI non riesce più a star chiusa e ferma e neanche LUI.

"Vediamo un po' se quella grandine ha fatto qualche danno alla macchina!"

 Scendono e mi girano attorno nella luce fioca, mi scrutano e mi tastano da tutte le parti, poi con sollievo:    -  "Menomale, c'è solo qualche segno piccolissimo sulla carrozzeria, ma la capote è ok, anche se un po' d'acqua è entrata, hai visto?" 

-  "E' stata una vera fortuna trovare questa pensilina se no i danni sarebbero potuti essere ben peggiori!"

 Tranquillizzati si guardano attorno e sbottano a ridere, sono sorpresi ed anche io, perché ora che ci si vede di nuovo ci accorgiamo di essere sotto la pensilina di una stazione di servizio, con le sue brave pompe bianche e rosse e il casotto a vetri più in là che si illumina all'improvviso.

-  "Ma guarda un po' dove siamo venuti a rifugiarci!!"

"Troppo divertente!!!     Ma ti rendi conto?    Davvero non riuscivamo neanche a vedere dove stavamo andando!"

"Altro che divertente!!!   Pericoloso, direi.    Santa pensilina!   Non siamo riusciti a vedere nient'altro perché mancavano le luci per via dell'uragano, evidentemente."

-  "Beh non so proprio come abbiamo fatto a vederla in quel putiferio immane; sai che avevo paura di non riuscire a frenare?     Fortuna che i freni hanno funzionato e ci siamo riusciti a fermare. Appena in tempo! "

-  "E' stato davvero impressionante. Però ne siamo usciti sani e salvi: guarda, non piove quasi più! Evviva, dobbiamo festeggiare!"

-  "Senti  per festeggiare è meglio farlo una volta arrivati a casa, lo potremo fare sicuramente meglio e più tranquilli. - LUI è molto saggio -  Siamo ancora distanti e non sappiamo in che condizioni è la strada.     Però una cosa la possiamo fare visto che siamo da un benzinaio e il prezzo è buono, anzi, migliore che in Italia, gli facciamo dare una razione extra a Carolina. Se l'è proprio guadagnata, ti pare?" 

-  "Sì, sì - approva LEI entusiasta - così le facciamo pure assaggiare la bumba austriaca!"

 Sono davvero commossa, sono veramente due tesori di padroni; qualche lacrimuccia di pioggia mi scivola dal parabrezza e sui fari, ma per fortuna LORO non se ne accorgono, magari sarebbero capaci di prendermi in giro.

"E poi hai ragione, noi possiamo aspettare, dobbiamo anche ripassare la frontiera!    Così festeggiamo lo scampato pericolo in Italia.     Chissà che casino avrà fatto pure lì!"

 La bumba austriaca, come la chiama LEI, è ottima, solo ha un colore diverso, anche se odore e sapore sono quasi uguali a quella che già conosco.

 Satolla e rinfrancata mi butto sulla via che è bagnata sì, ma niente in confronto ai torrenti del nostro fortunoso arrivo. L'aria fresca e pulita mi accarezza e asciuga gli ingranaggi del motore di nuovo in movimento, una vera delizia, mentre attraversiamo di nuovo i paesini dell'andata che brillano come perle nel crepuscolo luminoso. Le nuvole sono sparite chissà dove e la pioggia è ormai un ricordo, che bellezza, anche i casotti della frontiera sono più lindi, i bipedi grigi e grigioverdi quasi non ci guardano neanche, ci lasciano passare lestamente come se ci riconoscessero.

 Ho sempre sostenuto che la pioggia la detesto, fin dalla prima volta che l'ho incontrata sulla mia strada, ma quella grandinata è stata davvero un'esperienza tremenda.    Come essere travolti e bersagliati da migliaia e migliaia di sassi ghiacciati e durissimi che ti rotolano addosso rimbalzandoti dappertutto: ho avuto davvero paura perché mi sentivo assolutamente indifesa  e LUI è stato proprio bravo a ficcarci sotto quel riparo di fortuna.   Come ha fatto a vederlo non so. Non si riusciva a distinguere nulla intorno.      Mah, fortuna e riflessi pronti, evidentemente.

 L'uragano è sparito come se non fosse mai esistito, l'unica traccia è nel fiume, gonfio d'acqua spumeggiante, che è davvero un fiume, ora. Lo sento scorrere precipitoso e ribollente dentro il suo lettone, accanto a me, mentre risalgo la valle.

 LORO continuano a chiacchierare ma non li ascolto più, preferisco ascoltare me mentre canto la mia ritmica canzone cullata dalle loro voci amiche.

... Ripensandoci ora mi rendo conto che quella mia prima estate è stata tutta piena di eventi e spostamenti avventurosi, ma è stato solo un assaggio di quello che avrei visto poi con LORO. Perché i miei padroni sono bipedi decisamente irrequieti.    E anche la gente che frequentano e i loro amici, lo sono, più degli altri bipedi che circolano.   Ma per LORO muoversi praticamente in continuazione sia in città che nel vasto mondo è un bisogno irresistibile e costituisce anche il loro modo preferito di divertirsi, molto più di qualunque altro.

 Io sono costruita apposta per muovermi perciò non potevano certo capitarmi dei padroni più adatti. Infatti ho percorso con LORO, assieme o anche separati, tanti di quei chilometri che un'altra diversa da me avrebbe trovato da ridire, a cominciare da quell'estate, la mia prima estate e per tutto il tempo che abbiamo trascorso assieme.

 Lo so che non sono brava a correre molto veloce, però ho sempre affrontato con tenacia salite e discese anche faticosissime, curve e strade di tutti i generi, persino quelle tipo letto di un torrente, ah certo, mi ci hanno portato parecchie volte, specialmente in un paese straniero dove chiamano strade delle strisce di sassi aguzzi attraverso dirupi brulli e autostrade quelle dove c'è sopra un po' di asfalto...

 Ma allora ero ancora ingenua e dopo l'avventura dell'uragano, che devo dire mi aveva un po' traumatizzato, pensavo che avremmo gironzolato per quelle meravigliose montagne con calma, fermandoci un po' qua e un po' là ad ammirare i paesaggi sempre nuovi che col bel tempo offrono viste spettacolari, con LEI che guarda e mette quel che vede su grandi fogli bianchi coi colori usando dei bastoncini e un po' d'acqua e LUI che se ne sta tranquillamente in giro attorno a guardare, o  si diverte a catturare dentro una strana scatoletta che chiamano cinepresa i paesaggi intorno e quel che succede.

 Invece quella volta altro che relax: sole splendente e solo qualche nuvoletta bianca e innocua?  Si parte, che bello, si va!

"Oggi il tempo è adatto, andiamo a fare il giro dei passi! Vedremo come se la cava la nostra bella Carolina - che poi sarei io - su per quelle strade!!!" 

-  "Bene!! Chissà se riesco finalmente a vedere il Cristallo? Mi è rimasta la voglia dall'anno scorso. Era sempre coperto e fosco, accidenti. Sono riuscita finora a vederlo solo in cartolina..."

 Siamo già per strada, la stessa perché per via delle montagne alte non c'è molto da scegliere, e trafficata alquanto, saliamo un pochino. Però oggi al primo paese si svolta dentro un'altra valle stretta tra montagne altissime enormi, in fondo è tutto scuro e minaccioso.

 Accidenti qui c'è il sole e lì ci andremo a ficcare sicuramente dentro un altro uragano!

 Ma che lo fanno apposta per farmi inzuppare per bene!  Sono perversi o cosa ?    Sono un po' titubante, ma LUI accelera deciso e passiamo tra case, giardini tutti fioriti di colori, sempre più alberi piumosi che LEI apprezza con esclamazioni e gridolini graziosi, poi a un tratto dietro una costruzione piena di ricci e tetti e balconcini tra gli alberi verde scuro appare un lago proprio al piede delle montagne: non è grande, ma di un colore verde azzurro chiaro che non ho mai visto, scintilla sotto il sole.

-  "Guarda com'è bello ! - esclama LEI - Ahhh, mi fa venire una gran voglia di buttamici dentro e farmi una nuotata! Dai andiamo!   Chissà com'è fresco, ci vorrebbe proprio con questo caldo..."

-  Ah sì, certo, sei proprio come le anatre! - sghignazza LUI canzonatorio - Quanto ad esser fresco lo è di certo, e pure pulito, canne ed erbe a parte!!!   Anzi, freddo ghiacciato!  L'acqua che lo alimenta viene direttamente dai nevai dei monti qui sopra, ricordi?   Ma se ci tieni a fare questa esperienza potrai sperimentarlo da te un'altra volta!"

E LEI un po' seccata:   -  "Guarda che a me l'acqua fredda addosso non solo non mi da alcun fastidio, ma mi piace, lo sai.  Però ho ricevuto, la tabella di marcia che hai in mente non consente tappe impreviste. Va bene, va bene, ma devo dire comunque che 'sto lago mi sembra proprio invitante..."

-  "Sentimi bene te, laghi e laghetti ce ne sono parecchi lungo le strade che faremo, mica penserai di buttarti dentro a ogni lago che incontriamo, eh ?"

-  "Perché no?" - fa LEI allegra e strafottente.

"Perché NO, punto. - ribatte LUI facendole gli occhiacci e pigia sui pedali bruscamente per seguire una ennesima curva -   Piuttosto guarda bene, tra un po' ne troviamo un altro, anzi due, la strada va proprio tra i due e vediamo se ti fanno voglia pure quelli di buttartici dentro !"

 Infatti come predetto eccoli apparire, circondati dai muri dei monti, uno più largo a sinistra, azzurro-verde chiarissimo tutto orlato di spiagge candide, l'altro, sulla destra, orlato di erbe e fiori, piccolissimo, di un verde-azzurro cupo, quasi viola, che sembra colorato apposta così con i colori che usa LEI.

 Ci passiamo in mezzo e proseguiamo sulla salita dolce.

-  "Allora?  Dimmi quale ti è piaciuto di più, quello che preferisci, - fa LUI - scegli!"

"Ohh, per il colore il piccolo senz'altro!     Dev'esser molto profondo per avere un colore così incredibile!   Però - ride Lei -   non mi fa venir voglia di buttarmici dentro, è inquietante con le rocce grigie a picco sopra, così alte che sfiorano il cielo.   Ma è davvero meraviglioso da guardare !  L'altro, che pure è bello, passa quasi inosservato con tutto che è molto più grande..."

"Stiamo avvicinandoci al passo, tra poco guarda a sinistra. Ecco, là si vedono le Tre Cime." .....

 




                                         (continua il 6 aprile 2022)



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