par.1
Tuoni fulmini e saette...
***
Accelero, corriamo svelti indietro su per dove siamo venuti. La valle si è oscurata di nubi sempre più nere, pesanti e minacciose, le montagne ai lati sono quasi invisibili, piove già perciò agito i miei tergicristalli per spazzare via le gocce sempre più grandi e veloci dal parabrezza, ma il mio tettuccio è investito da ondate d'acqua sempre più forti e pesanti.
Si è fatto intorno un crepuscolo strano, metallico, illuminato a tratti da lampi giganteschi, che si avvicinano con fragore incredibile. Ormai sguazzo con le mie ruote nell'acqua che ha trasformato la strada in un fiume, mentre il fiume vero accanto si è gonfiato, schiumeggia e ribolle furiosamente, quasi mi scendesse incontro minaccioso. Persino gli innocui torrentelli che ho attraversato all'andata ora piombano giù dai monti intorno come se fossero niagara, i ponti reggeranno?
LORO sono ammutoliti, LUI concentrato nel guidarmi in quel caos liquido, LEi stupita e ammirata guarda lo spettacolo immane intorno. Un improvviso vento fortissimo e gelido ci investe a raffiche, così potente da spostarmi quasi, sento le mie ruote perdere presa sull'asfalto viscido, sono quasi accecata dalle secchiate d'acqua che mi piombano addosso ovunque.
Mi sento terribilmente piccola e fragile. E poi non so nuotare, io ! Speriamo che tutta quest'acqua non mi finisca per entrare nel motore, se no son fregata, non riuscirei più ad andare avanti!
Infatti ecco, malgrado sia tutta ben chiusa, un po' di pioggia è riuscita a penetrare dalla capote, gocciola fin dentro.
- "Ehi ! Qui entra acqua!!! Mi gocciola in testa! "
- "Acciderba, - fa LEI ridacchiando - pure a me! Prima a te che sei più alto, eh !"
- "C'è poco da ridere - LUI è seccatissimo- se continua così rischiamo di ritrovarci a nuotare..."
Ormai attorno non si riesce a vedere praticamente più nulla, quasi neanche se la strada c'è ancora: i miei fari illuminano solo un muro compatto di pioggia che vien giù sempre più violenta. Le case e tutto il resto sono scomparsi e non c'è neanche qualcosa che possa lontanamente offrirci un riparo. Gli alberi alti e piumosi, le intere foreste sono diventate invisibili, come inghiottite dall'uragano, quando all'improvviso eccone una nuova: assieme all'acqua mi si scarica addosso una gragnuola di sassolini ghiacciati, viscidi, durissimi che mi colpiscono con violenza, mi rimbalzano addosso e ovunque.
Ohi ohi, ma questa è roba pericolosa! Accidenti, potrebbe sfondarmi il guscio ovunque, distruggermelo, oh povera me !!
- "Ci mancava la grandine!"
- "Guarda che roba, chicchi grossi come noci! Mica sfonderanno la capote? - fa LEI finalmente preoccupata.
- Che dici, questa grandine così può pure abbozzarci la carrozzeria!"
Continuiamo coraggiosamente ad andare. Alla luce accecante dell'ennesimo lampo si intravede per un attimo una specie di tettoia, grande da poter ripararsi. Ci buttiamo lì sotto, ci fermiamo sconvolti, tremanti e inzuppati da cima a fondo, almeno io. Non è una gran protezione, solo un rifugio di fortuna, un tetto solido contro la furia degli elementi scatenati.
Riprendo fiato.
Nessuno osa muoversi, tantomeno uscire, non riuscirebbero nemmeno ad aprire una porta, il vento che ci investe è così forte da scuotermi tutta come un fuscello, anche se sono bloccata sulle ruote e col freno tirato. E poi, malgrado questo riparo provvidenziale, l'acqua mi turbina ancora addosso, ma almeno la grandine di sassate gelide non mi piomba più sopra.
- " Uffa! Mi continua a piovere nella schiena. Che dici, alziamo il tettuccio un po' per far scolare via l'acqua?"
- "Ma che sei matta? Ne entrerebbe il triplo tutta assieme a valanga! E poi mica lo so se ce la faccio a richiuderlo con questo vento contrario così forte!"
- "Dai, su, proviamo ! In due ci riusciamo di sicuro a richiuderlo ! E poi tanto siamo già bagnati!"
- "Bagnati sì ma non annegati, ancora! No, no, non se ne parla proprio. Invece ce ne stiamo qui buoni buoni ad aspettare che la bufera si calmi un po'! Prima o poi ha da finire, eh!"
La notizia mi consola un po', ma mica tanto, e neanche LEI, che aggiunge impaziente: - "Ma per quanto andrà avanti ancora 'sta roba ? Comincio a sentire freddo; mica dovremo stare qui tutta la notte! Va bene che più violento è il temporale prima finisce, ma qui mi pare che non accenni neanche a smettere; - preoccupata - almeno smettesse la grandine e questo vento tremendo! - e aggiunge delusa - Almeno un pochettino..."
Invece quasi a prenderci in giro i tuoni sono sempre più forti e vicini e i lampi disegnano ragnatele improvvise e abbaglianti.
BOOOBOOOOUMMM! Acciderba, è proprio qua!
BODOBOBBOOBOOOUMMMMM! Mi scuote tutta come un fuscello.
- "Uno..- fa LUI - è caduto a meno di un chilometro. Mi sa che sta allontanandosi."
- "Qui comincia far freddo, sai? - LEI si gira e afferra i golf dal sedile dietro - Forse è meglio metterci qualcosa addosso!" Poi comincia ad agitarsi per infilarci le braccia.
- "Ma dai, per me no, sto benissimo così. Anzi è proprio piacevole dopo il caldo che c'era a LIENZ. Vieni qua, se hai freddo, che ti scaldo io !"
LEI ride, ma gli si strige addosso con tutto il golf e LUI l'abbraccia. Continuano a guardarsi attorno così stretti e zitti mentre intorno l'uragano continua a infuriare, e io mi sento orgogliosa e felice di proteggerli. Ho i fari spenti, ma tanto servirebbero a ben poco; con questa tempesta orribile non possiamo proprio neanche provare a muoverci. Sento l'acqua sul mio didietro evaporare dal mio motore bollente che si raffredda ticchettando.
Altro fulmine mostruoso.
- "Uno, due... - BODOROROOOOOMMMMMM! - Due chilometri, evviva. Sta allontanandosi !" - esulta LUI
- "Speriamo..." - fa LEI con aria sfiduciata.
Lo spero proprio anche io, ma il vento è ancora forte e malgrado la tettoia mi ripari un po' sopra mi butta addosso la pioggia che continua a cadere a fiumi.
Oh come vorrei ritrovarmi in un posto asciutto, magari anche chiuso ai lati oltre che sopra!
- "Povera Carolina, - dice LEI affettuosamente - doverci portare attraverso un uragano così!"
Sono sorpresa: sembra proprio che senta quel che sto provando, caspita!
- "Ma è fatta anche per questo, no - ribatte LUI pratico - Se si bagna poi si asciuga quando smette, perché prima o poi smetterà di sicuro! E vedrai, alla fine sarà tutta bella pulita!"
- "Beh non sarebbe certo un danno, era diventata grigia, tra polvere e fango ! Tu non la lavi mai. E sembrerà nuova, come effettivamente è!"
- "IO spero piuttosto che la grandine non abbia danneggiato la carrozzeria. Non avevo mai visto chicchi di grandine di quelle dimensioni, e con tanta violenza, poi!"
Mi sembra intanto che il muro d'acqua stia diradandosi e il vento soffi un po' meno forte, ma forse è solo una mia impressione un altro fulmine enorme, abbagliante e tutto ramificato ci illumina a giorno in un istante.
- "Uno, due, tre, quattro - stavolta conta LEI, BROUMMMBOOOBROMMMMBUUUUM - è ormai a quattro chilometri da qua evviva, si allontana davvero!!!"
- "Però non ci muoviamo di qua finché la pioggia non diminuisce ancora, così siamo sicuri che non torna indietro. - decide LUI - Oltretutto col gran macello che ha fatto fino adesso chissà in che condizioni è la strada!"
- "Sì, sì - fa LEI ridacchiando - stiamo così bene qui a pomiciare con l'acqua che ci gocciola nel collo! Certo che qua siamo tranquilli, non ci può vedere nessuno. Non è che 'sto posto sia particolarmente romantico, ma almeno un po' siamo protetti!"
Sono assolutamente concorde, me la sono vista troppo brutta prima di riuscire a buttarmi là sotto, non me la sento proprio di ritrovarmi nella stessa situazione una volta fuori.
LEI continua tra sé: - "Però peccato che non abbiamo nemmeno un po' di musica per distrarci le orecchie da tutto questo baccano! Abbiamo lasciato a casa il mangianastri, però possiamo sempre cantare un po'! "
Comincia a canterellare una canzone noiosetta che le piace tanto, l'ho già sentita, LUI le va appresso stonacchiando qua e là come al solito, poi comincia a strillare a voce spiegata qualcosa di più vivace stonando ancora peggio; LEI tenta di seguirlo alzando la voce pure lei, ma a un certo punto rinuncia, si zittisce e si tappa le orecchie allontanandosi dal suo abbraccio, si imbroncia mentre LUI prosegue impavido a ululare incurante pure dei tuoni e battendo il tempo sul volante....
(continua il 4 aprile 2022)
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