mercoledì, marzo 30, 2022

CAROLINA auto-biografia Cap. 14 par. 4

 par. 4


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   Caspita, che LEI abbia capacità di premonizione? Manco a farlo apposta eccoci con la via sbarrata ad aspettare in coda pazientemente che le sbarre si alzino.      Ovvero fare a gara di corsa col treno è stata solo una mia pia illusione, quello comunque passa prima di me, bello rosso e scattante. 

- " E' una mia impressione o qui tutti hanno la mania del rosso e dell'arancione ?   Ho visto un sacco di auto rosse, e poi trattori, camion e camioncini e anche i treni !   E se non sono rossi sono arancione brillante, il colore più chiaro che ho visto è un giallo che sembra faccia luce !!! "

- " Hai ragione, è proprio vero, ma non è solo per una scelta estetica! - sorride - Immagina, qui d'inverno è tutto bianco e grigio, per la neve, sai, e c'è pure la nebbia, le nuvole hai visto come scendono in basso..."

- "  Così colorati sono più visibili anche in condizioni metereologiche orrende! Ma sono carinissimi anche d'estate, però.     Certo che qui con la neve dappertutto deve sembrare proprio un paesaggio da fiaba!     Chissà che spettacolo ! "

- " Oh, penso di sì, ma non l'ho mai visto. Non siamo mai venuti in inverno. Chissà perché, eppure ai miei piaceva sciare, si sono conosciuti proprio in montagna!   A me non hanno mai insegnato, chissà perché, infatti non solo non so farlo, ma neanche mi è mai interessato!   Poi con la neve qui è tutto molto più complicato, a cominciare dallo spostarsi, fa un freddo tremendo, sai, si alza la temperatura solo quando nevica..."

- " Beh, non so sciare neanche io, ci ho provato qualche anno fa al Terminillo, ma è stata un'esperienza che non mi è piaciuta proprio! Forse perché lì non c'è tanta neve come si deve, e poi è una sfacchinata assurda già andare e tornare nello stesso giorno da Roma !    Avevo rimediato  a noleggio un paio di sci che erano proprio due pezzi di legno, pesanti come macigni a portarseli su in spalla per poi scivolarci giù, e neanche scivolavano !!   Un vero strazio. "

- "Davvero ? Io non mai neanche provato!  Si andava in montagna solo d'estate, i miei erano dei fanatici montanari, da giovani andavano pure a sciare, te l'ho detto. Anzi mia madre era la più accanita, si arrampicava pure, in un'epoca in cui le donne non lo facevano di solito. Io invece la neve l'ho conosciuta da vicino solo a L'Aquila, quando ero piccolo e ci abitavamo dopo la guerra. Mi avevano pure regalato uno slittino, forse esiste ancora nascosto da qualche parte nella cantina di mamma, ma non credo di averlo mai usato..."

  - " Ma dai ! Io non ho mai avuto uno slittino, ma ho provato una volta con uno in prestito: è molto divertente, molto più divertente di sicuro degli sci ! - ride - Devi recuperarlo assolutamente, se no tua madre prima o poi lo butta via.   Lei butta sempre via tutto quello che considera superfluo, e a Roma lo è di certo !"

LUI ci riflette.

- " Hai ragione, deve essere divertente slittare... Ma come si fa a venire d'inverno? Qui è lontano, ma le montagne vicine non sono vere montagne e ci nevica poco..."

- " Oh, hai proprio ragione, Queste montagne qui sono davvero degne di questo nome! Sarebbe bello, ma dove troviamo il tempo per venire fin qui?    Io di vacanze ne ho poche, potremmo solo a Natale, ma mi sa che è carissimo ovunque in quel periodo !   E pure tu hai l'Università...  Però  dev'essere meraviglioso!"

 - Beh, possiamo pensarci - fa LUI dubbioso - ma non è che mi attiri molto, credimi, però..."

 Però intanto siamo arrivati a una vera città, si vede dalle case una attaccata all'altra, più grandi, di pietra grigia, e dal traffico, che è lento. Entriamo  e cominciamo a gironzolare per le stradine strette tra le case, osservando tutto, ma c'è un'atmosfera strana, diversa da quella che mi aspettavo: non è tutto lindo e colorato come da dove siamo venuti, le strade chiuse tra muri alti e case, le finestre piccole, c'è ovunque un'aria un po'pesante e fumosa, un po' umida e appiccicosa, la gente in giro non sorride, va svelta sui suoi piedi senza fermarsi e senza badare a nessuno.

 Che diavolo siamo venuti a fare qui? Cosa c'è di interessante? Sono perplessa. Anche le botteghe a cui passiamo accanto hanno un'aria poco attraente, sembrano impolverate di grigio e pure gli oggetti nelle vetrine.

- " Che atmosfera di povertà che c'è in giro... - osserva LEI - C'è proprio un grande contrasto con su da noi !   Sarebbe grazioso, se non fosse per questo senso di abbandono che si vede ovunque.   Guarda come sono rovinati quegli intonaci e i fregi, sono quasi scomparsi.    Che strano spettacolo."

- " Sembra quasi che la guerra sia finita l'altro ieri, vero ? C'è davvero un'aria di abbandono e di tristezza..."

- " Forse sono troppo poveri, aggiustare le case costa. Però è triste vederle così: quel palazzetto sarebbe bellissimo con i suoi fregi in ordine e una bella mano di tinta, qualche fiore alle finestre... e guarda quell'altro lì avanti, sembra che stia per crollare da un momento all'altro... Che peccato! "

- " Sai, qui la seconda guerra mondiale ha lasciato tracce molto profonde, come dappertutto del resto in Europa, non solo negli edifici, anche nelle persone. Poi questa è la prima città austriaca dopo la frontiera italiana, anche quella stabilita solo meno di trent'anni prima, e che anni, da un altro conflitto sanguinoso e terribile.     Guarda là, quella grande area distrutta: sono ben visibili gli effetti dei bombardamenti anche se son passati più di trent'anni.    Sembra che si siano appena limitati a togliere quel che era crollato, ma è rimasta così, abbandonata, vuota, a un passo dal centro della città."

- " Eppure si vede bene che la città è antica, ma la parte antica non si riesce a vedere! Dai, non posso credere che sia tutta distrutta, andiamo a cercarla!    E pure 'sti famosi negozi, voglio proprio vederli! "

 Siamo arrivati in una piazza, circondata da edifici con arcate sotto da un lato e facciate dall'altra con botteghe che appaiono qua e là. Mi lasciano in un angolo e partono in esplorazione, spariscono tra le arcate e mi ritrovo sola, allineata  per bene lungo un piccolissimo marciapiede tra altre auto e con una gran vetrina poco illuminata accanto.

 Osservo meglio i bipedi in circolazione e non posso non notare che molti di quelli femmina hanno abiti diversi da quelli che sono abituata a vedere - e si che ne ho visti già di tutti i tipi - tutti però di foggia molto simile: gonne lunghe e sbuffanti e colorate, un pezzo di stoffa di colore contrastante annodato dietro la vita che ondeggia davanti, si muovono al ritmo dei piedi veloci che appaiono sotto. Dev'essere una caratteristica  di questo posto, anche la vetrina accanto a me mostra appesi abiti come quelli, tutti uguali salvo i colori e qualche piccolo particolare.    Sono graziosi, anche se molto diversi da quelli che porta LEI che ha sempre quasi tutte le sue gambe ben visibili. 

 Insomma abiti diversi, stato diverso, gente diversa, lingua diversa.



Però che rabbia, i suoni che sento mentre i bipedi locali mi passano accanto proprio sono incomprensibili, anche se sono simili a quelli che sento lassù. Che peccato non riuscire a capirli, così non riesco proprio a imparare niente di nuovo e intanto LORO sono spariti chissà dove!

 Mi appisolo cullata dai rumori attorno mentre la luce cala e il cielo si riempie di nuvole. A un tratto sobbalzo, sono saltati dentro di sorpresa ridacchiando tra loro da dietro di me, ma eccomi pronta, ripartiamo mentre LORO chiacchierano. 

- " Abbiamo mangiato bene e speso niente ! " - esclama LUI giulivo.

- " Davvero ! Meno male che ancora qualche parola di tedesco me la ricordo! - LEI ridacchia - Se no chissà che roba ci avrebbe appioppato... Hai visto che tipo ? "

- " Però era  simpatica con quel sorriso tutto denti e almeno qualcosa la sapeva cucinare, no? Hai sentito che buoni i crauti?      E poi wurstel e patate, sono il cibo nazionale da 'ste parti !"

- " Come no, però se quella la incontri di notte in un vicolo scuro..      Sembrava proprio l'orchessa di Hans e Gratel e c'era anche l'antro buio e fumoso !" - e intanto scruta il cielo e le nuvole.

Chissà chi sono questi Hans e Gratel, mi chiedo mentre cammino ubbidiente per uscire dalla cittadina. Certe volte non capisco neanche LORO, parlano di tante cose che non so...

- " Ehi, bisogna che ci sbrighiamo a tornare verso casa, qui si prepara un bel temporale!!! Beh, almeno abbiamo fatto due passi e abbiamo pure fatto in tempo a mangiare, menomale che qui si mangia presto! "

  In effetti ha proprio ragione: l'aria si è fermata e il cielo è zeppo di nuvoloni, lo vedo anch'io mentre risalgo la valle.

- " Vaben, - ribatte LEI tranquilla -  pioverà!   Ma mica siamo di zucchero, cosa vuoi che sia un po' di pioggia?     Tu lo dici  sempre che qui piove in continuazione !   E poi siamo ben protetti, dentro la nostra macchinetta. "

Intorno l'aria si è rabbuiata, sembra quasi notte, poi tra i nuvoloni sempre più fitti e neri appare una serie di saette accecanti che illuminano tutta la valle seguite un attimo dopo da una serie di tuoni enormi.

  - " Ecco, hai visto ? Io so sempre che tempo fa qui.. eh sì, lo conosco anche troppo bene! Mica ci mette niente qui a venir giù in temporale, siamo in montagna e qui è così! "


            (continua il 2 aprile 2022)



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