par. 2
La corsa non è finita ma facciamo sosta e intanto fa notte.
......Io sono assolutamente d'accordo, l'avrei detto, se sapessi come fare, e mi dispongo a godermela assieme all'odore di legno che emana forte da quella casettina e copre il mio.
LUI veloce come al solito si affaccia dentro, parlotta con qualcuno e poi fa a LEI: - " Dai vieni, sbrigati, ho una fame che non ci vedo e ci preparano subito qualcosa di buono! Vedrai che ti piacerà. "
- " Ma guarda come è bello! - fa LEI - Il cielo è luminosissimo, guarda che blu incredibile! E l'aria poi è meravigliosa, così fresca, dopo il caldo della pianura sembra impossibile, no ? E' proprio un piacere!"
- " Attenta te, l'aria non è fresca, è fredda ! Vieni dentro, se non sai attenta ti becchi un raffreddore ! - esclama LUI ridacchiando - Anzi, pensa piuttosto a tirare fuori un paio di golf: vedrai che quando arriviamo a notte fonda in cima alla valle ci serviranno proprio! "
LEI brontola ma fruga in una delle borse e tira fuori quanto richiesto, però lo lascia sul sedile in bella vista, poi entrano assieme e io rimango lì con tutti gli ingranaggi che mi si rinfrescano con quell'arietta frizzante.
Ormai ho capito che dovrò pedalare ancora parecchio per portarli dove vogliono, meglio approfittare della pausa per un po' di relax totale ed esser pronta per quando usciranno.
Non ho bisogno di mangiare, io, la mia pancia è fornita di quel che mi occorre per proseguire. LORO poveretti di bipedi invece hanno un'autonomia proprio limitata, non c'è che dire, devono fare rifornimento molto spesso. Anzi, sono stupita di quanto tempo abbiano resistito tranquilli senza ingurgitare e depositare qualcosa ! Vero che ogni tanto LEI si è messa in bocca una di quelle cose che piacciono incredibilmente a tanti di loro, delle cosine piccole che fanno fumo e odorano un po' come erba quando brucia, LUI neanche quello, incredibile.
Mentre mi perdo pigramente in queste futili considerazioni eccoli, sono di nuovo dentro di me, la chiavetta gira e fa scoccare la scintilla: occhi accesi, si riparte nel buio della notte, si ricomincia a salire e ogni tanto si scende un po' ma le pendenze sono maggiori, la strada più ripida. Il fiume d'argento appare qua e là, dietro le grandi montagne ormai nere sta spuntando una luce tenue e fredda, illumina un po'il cielo, la luna ancora non si vede, ma fra poco splenderà col suo bel candore.
LORO una volta rifocillati sono più arzilli che mai, hanno smesso di parlare di guerre antiche e recenti e scherzano sugli amici che hanno lasciato dietro di sé a casa, fanno progetti e si raccontano di com'erano, prima di conoscersi evidentemente. LUI narra delle sue tante vacanze passate nella valle alta dove siamo diretti e LEI proclama che vuol rivedere i posti che le sono tanto piaciuti quando sono stati lassù assieme. Intanto aguzza lo sguardo in giro per individuare i castelli che le piacciono tanto aggrappati sulle montagne, ma non ce n'è molti, e in ogni caso mimetizzati tra le rocce che si fanno sempre più vicine e alte sono invisibili nel buio.
Ed ecco che all'improvviso la valle tra due muraglie di monti si allarga e appaiono tante luci, forse una città, ma ci passiamo accanto e presto sparisce alle nostre spalle. Qua e là nel blu scuro emergono come spettri minuscole casine bianche col campanile e il tetto aguzzo aggrappate ai fianchi dei monti sopra di noi poi una molto grande, che sembra quasi un castello, con tanto di mura tutto intorno e torri, spalmata sulla cima di una montagna più bassa che sta proprio al centro dell'incavo della valle: ha un'aria davvero maestosa mentre ci passiamo sotto, anzi ci arrampichiamo. La pendenza è notevole e devo impegnarmi per bene, soprattutto nelle curve!
- "Ma cos'è quello ? - fa LEI affascinata - Un castello o una città o cosa?
- " Non ti ricordi? E' Chiusa - risponde LUI - uno dei più imponenti, e imprendibili, monasteri fortificati d'Europa! Il paese è in basso, ma neanche si vede quasi. E se guardi a destra, c'è il ponte Gardena: la val Gardena inizia da qui. Il che spiega perché questo monastero fosse così importante fin dal Medioevo: è alla confluenza del Gardena con la valle del Brennero e praticamente mette in comunicazione la pianura padano/veneta con il centro Europa, la Germania."
Guardo a destra, ma vedo solo una strana costruzione orizzontale che taglia il fiume: un ponte quella cosa lì ? Mah, sarà. Io vedo solo una strana cosa col tetto tutto di legno che traversa il fiume accanto a noi e da lontano mi sembra molto fragile e scomoda per passarci.
- " La Val Gardena è molto bella, sai? Dovremmo andarci. Però è inutile che ti sforzi di vedere com'è dentro la valle da qui, è troppo stretta e anche la strada non scherza! Bisogna risalire la valle proprio accanto al fiume per un bel tratto per vedere le cime stupende e famosissime e i paesini speciali, perché sono ladini."
- " OH sì, dobbiamo proprio andarci, ti prego ! Ne ho sentito tanto parlare, ne ho visto foto e cartoline ma mi piacerebbe davvero vederla coi miei occhi, sai? "
- " Beh - fa LUI - da dove staremo è distante, sì: bisogna sempre ricordarsi che non si può andare da una valle all'altra passando sopra le montagne, sono troppo alte. - scherza - Sono pure troppo ripide e non ci sono ponti che uniscano le cime, ma solo qualche passo, da una valle all'altra, e comunque bisogna salire parecchio per arrivarci, per poi scendere dall'altra parte! Carolina non sa volare, lo sai? "
- " E' vero, hai ragione -ride LEI - Carolina non sa volare, e non sa neanche nuotare!"
Ma questi due spiritosoni mica mi vogliono prendere in giro, eh ?
(continua il 21 marzo 2022)
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