martedì, marzo 29, 2022

CAROLINA auto-biografia Cap. 14 par. 3


 par. 3 
In cui scopro che la gente bipede non parla tutta allo stesso modo, specie al di qua e al di la delle sbarre.


.....  

- " Eh, vedi, qui ci viene un sacco di gente dall'Italia per comprare cose che da noi non si trovano o che sono in genere meno care!"
 
- " Interessante! E se vogliamo comprare qualcosa noi come funziona con i soldi ? Non credo si possano usare le lire ! Dovremo cambiare da qualche parte ?"

- " Sono pochissime le cose convenienti, più che altro ci sono cose che da noi non si trovano. Anche la benzina è più cara, e sì che da noi costa già tanto ! Non preoccuparti, ho cambiato io stamattina: ho preso un po' di scellini in banca, così potremo pagare la cena senza difficoltà. Ma non è vero che acquistando qui si risparmia, anzi. "

- " Ah che bravo, ecco dov'eri finito stamane che non ti trovavo in albergo !"

- " Stavi dormendo così bene che mi è sembrata una cattiveria svegliarti. E poi la banca è lì a pochi metri e papà mi ha detto che conviene acquistare gli scellini in Italia, si paga meno il cambio. Ma ne avevano pochi! "

- "Proprio come noi ! - ridacchia LEI -   Beh, anche pochi ce li faremo bastare, no ? Mica vorremo darci alle spese pazze !"

 LUI approva e si lancia in una complicata spiegazione su quante lire vale uno scellino - -che è lira? che è scellino ?    e viceversa, e su come calcolare il valore delle cose, ma io non ci capisco nulla e smetto di ascoltarli, mi concentro sulla strada, siamo fuori dal villaggio anzi no, ma che è quello???
 Davanti a me c'è una strana cosa, come una scatola lunga tutta di legno scuro che somiglia a un tunnel con delle specie di finestre lungo i lati, e la strada entra proprio lì dentro !
Mentre mi avvicino e penso che è troppo piccola ne esce fuori un camion, non è grosso, ma occupa quasi tutta la bocca di quella cosa, viene fuori e mi passa accanto.
 Adesso tocca a me ? Mi ficco dentro quel coso e sento le mie ruote che lasciano con un piccolo sobbalzo l'asfalto e procedono pian piano su un pavimento diverso, che fa un rumore sordo mentre ci cammino sopra: assi di legno, ecco che è.      Assi grandi e un po' consumate che puzzano un po' d'olio, ma mi reggono benissimo.
 
LEI è assolutamente divertita, si alza e si affaccia perfino dal tettuccio aperto per guardare meglio intorno mentre camminiamo:    - " Ma è assolutamente incredibile! Stiamo passando su un vero ponte antico interamente di legno, chissà quanto tempo fa l'hanno costruito! E' bellissimo! ecco, guarda i pilastri, le travi, i tiranti di scarico che reggono il tetto !!! Pure con i suoi bravi parapetti e i corridoi pedonali ai lati e persino i fiori sui parapetti.   Stupefacente. Ed è pure lunghetto, il fiume qui sotto non lo vedo ma non è certo un ruscelletto!!!"

- " No, no, non è un ruscelletto - ride LUI -   viene fuori dalla valle a sinistra, guarda, è un affluente della Drava e di fronte c'è un'altra valle da cui ne arriva pure un altro."

- " Ma dov'è la Drava, non sono riuscita a vederla! E' proprio quella Drava affluente del Danubio ?"

- " Brava, proprio quella!  L'hai vista, ma non hai pensato che fosse un fiume così importante, perché è ancora piccolina: è quel fiume che abbiamo avuto accanto sulla strada fin da San Candido. Non ti ricordi il nome di quel posto dove abbiamo passato il confine, Prato Drava? Secondo te perché si chiama così?"

 E LEI compunta ridacchia:     - " Perché ci passa la Drava, che stupida, ero così occupata a guardarmi attorno che proprio non ho fatto mente locale!"

 Veramente non me ne ero accorta neanche io, ma tra la marcia, i posti, le cose e le case così nuovi e diversi qualcosa mi può pure sfuggire, e poi se non devo passarlo un fiume, grande o piccolo che sia, fa parte del paesaggio, no?
 Chissà quante cose interessanti mi sfuggono e sicuramente pure a LEI , per quanto osservi attentamente. !
 Mi pare comunque di capire che qui ci ripasseremo anche presto se vogliamo tornare: non vedo altre strade grandi nella direzione da cui stiamo arrivando: ci farò più attenzione al ritorno.


 Mentre LORO continuano animatamente a chiacchierare e discutere di fiumi, di ponti e di paesi che non conosco scendiamo a poco a poco accanto a questo fiume Drava nella valle che si allarga un po', poi si restringe di nuovo, poi nuovamente si apre e intanto il fiume diventa sempre più largo e impetuoso mentre attraversiamo paesini che sembrano finti, con chiesine bianche in cima a colline scoscese e altre più grandi colorate come budini di frutta, coi tetti spioventi e tutte col proprio bravo campanile alto e magro che termina quasi sempre in alto in una specie di palla con la punta, oppure è a forma triangolare molto acuta. Il tempo è bello anche se un sacco di nuvole di tutti i toni dal bianco al grigio scuro continuano a rincorrersi nel cielo blu. Le montagne verdi con i loro merletti di rocce nude in cima rimangono a distanza.

 A un tratto mi trovo accanto un treno rosso come un giocattolo e per un po' corriamo insieme come se volessimo fare a chi arriva prima, ed è molto divertente...

- " Ecco il treno chiuso!"- esclama LUI con aria saputa. 

- " Come sarebbe, chiuso ? Che vuoi dire ? - chiede Lei curiosa - Perché è chiuso ?    E' così carino tutto rosso !    Sembra uno di quei trenini dei bambini, non un treno vero !"

- " E invece è vero, verissimo! Serve a congiungere Lienz con Innsbruck, due importanti città austriache, anzi tirolesi, in due diverse valli,  passando attraverso l'Italia. Però in Italia rimane chiuso: perderebbe troppo tempo nel controllo dei passeggeri alla doppia frontiera, quella di Prato Drava dove siamo passati noi, e quella di Brennero, quindi non si ferma in nessuna nelle stazioni italiane. Insomma serve solo per gli austriaci."

- " Ma che cosa strana! Secondo me è anche un po' stupido: son sicura che farebbe comodo a molta gente anche di qui oltre che della Pusteria poterlo utilizzare! Sarebbe comunque un treno in più per esempio per chi è a Villabassa per andare a Brennero o a Innsbruck o a Lienz..."

- " Ehhh sì !   Ma è' ancora uno strascico delle convenzioni tra stati alla fine della seconda Guerra Mondiale..."

- " Davvero ? Ma non ferma neanche a Fortezza? "

- " Ci si fermano tutti per i cambi e questo no. Va diretto da Lienz a Innsbruck e ferma solo nelle stazioni austriache!"

- " Beh, speriamo che prima o poi, con l'Unione Europea, riusciremo a smetterla con questi blocchi assurdi, a piantarla con le frontiere, i treni chiusi e le monete differenti !"

- " Magari! Sai quanto tempo e soldi risparmiati ? E quante possibilità in più di spostamento e collaborazione e lavoro per tutti ? "

- " Prima o poi ci si arriverà, intanto stiamo così e speriamo di non beccare i passaggi a livello chiusi. Va bene che qui li riaprono subito dopo che il treno è passato, non dopo mezzora come da noi, però è sempre una seccatura e una perdita di tempo."......



        (continua il 31 marzo)

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