domenica, marzo 27, 2022

CAROLINA auto-biografia cap. 14 par. 2

 Par. 2  
In cui scopro  che i trattori fanno un gran baccano, che esistono delle sbarre sulle strade chiamate frontiere...



*** Mentre i miei bipedi sono a pranzo con mammà e papà - di nuovo a mangiare ! - aspetto lì vicino e scopro che i bipedi di qua parlano in modo assolutamente incomprensibile.

 Hanno anche delle macchine che non avevo mai visto, alte, con una cabina piccola e stretta, sopra due ruote enormi tutte dentute dietro e due altre più piccole, pure dentute, davanti. Fanno un gran baccano quando camminano, peggio dei TIR, e si trascinano quasi sempre qualcosa dietro con delle ruotine piccole, o grandi gabbie tremolanti stipate di erba secca, o grandi sbarre di ferro, dentute pure quelle, guarnite di grosse lame di ferro luccicanti, oppure con una specie di eliche che girano tutte assieme.

 Quando si muovono 'sti cosi fanno un rumore di ferraglia tremendo:  sembrano molto pericolosi e probabilmente lo sono.    Ma non basta, alcuni portano attaccati dei grandi serbatoi di roba puzzolentissima che non capisco proprio che sia.    Qui ce ne sono un sacco sempre in giro per strada ovunque e per fortuna vanno piano ed è abbastanza facile superarli, anche se sono parecchio ingombranti, ma portano sempre un solo bipede, al massimo due. Ho sentito che li chiamano trattori. Ce ne sono tanti, alcuni grandi, altri un po' più piccoli, e sono tutti o rossi o arancione per cui si vedono a chilometri, soprattutto in giro per questi prati verdi.  E sarebbero pure carini se non facessero così tanto rumore!

 Intanto che LORO sono via - a mangiare - comincia a piovere, pianin pianino, però, col cielo grigio di nuvole così basse che non si vede altro che grigio sopra i tetti delle casette, che pure sono al massimo tre piani. E' una pioggina gentile, che mi scola addosso lentamente, ma mi inzuppa ben bene. Mi ripulisce anche, della polvere del lungo viaggio, diventa sempre più freddina, poi smette. Non male, si leva un bel venticello che mi asciuga come un fon, però il cielo non lo vedo, è sempre tutto grigio di nuvole, la pioggia resta in agguato.

 Mi sto annoiando un po', lì dove sono c'è ben poco da vedere, quando riappaiono vivaci.

- " Hai visto? Che ti dicevo ? Pioggia! Il tempo qui lo conosco come le mie tasche: non è mica finita, continuerà a piovere tutta la notte almeno... "

- " Ma che roba - fa LEI un po' delusa - addio lago ! Inutile andarci, sarà tutto nero e fa pure freddo !

- " Sai che facciamo ? - la consola LUI - Abbiamo i nostri passaporti, passiamo la frontiera  e ce ne andiamo a gironzolare in città, in Austria, chissà che lì il tempo non sia migliore: in genere  se qui piove lì no, e poi Lienz è più bassa e ci fa meno freddo di sicuro. Ci sono tanti negozi, un sacco di cose da vedere e magari ceniamo là, che ne dici ?"

- " Perché no ? Per me va bene! Abbiamo pure dietro i golf, mi sa che più tardi farà freddo davvero. Andiamo, andiamo !"

   Detto fatto, si parte. Le mie ruote sguazzano allegramente nelle pozzanghere e LORO chiacchierano a più non posso.

- " Ma hai visto che ha combinato mamma col vino ?"

- " Certo che ho visto, e l'ha visto pure la cameriera e mezza sala almeno ! - ridacchia LEI - Eravamo proprio al centro dell'attenzione!!! Quel tavolo è graziosissimo, ma è proprio come un palcoscenico!!"

LUI ride di cuore: - "Mamma glie lo fa apposta, alla cameriera, di versare di straforo nella bottiglia di vino di tavola il suo vino da quella che ha nella borsa ! Così non cala mai nella bottiglia che ha in tavola. Si diverte da pazzi a prendere in giro quella poveretta di cameriera. Secondo me le sta antipatica, oppure le ha fatto qualcosa che mamma non ha gradito e si vendica così!"

- " Sì. molto divertente, però poteva anche avvisarmi ! Potevo pensare che era un suo scherzo ? Fa sempre tanto la snob, tua madre! Io mi sono sentita imbarazzatissima, davvero. E poi continuo a non capire mica che gusto ci prova a fare una cosa del genere sotto il naso di tutti..."

- " Ma non capisci, lei vuole dimostrarle che la bottiglia non è mai vuota!"

- " Ma perché ? Quando è vuota se ne possono sempre far portare un'altra piena, no ?"

 - " Ma è appunto questo, lo scherzo ! - insiste LUI - possibile che non ci arrivi? La bottiglia non si vuota mai per tutta la stagione e la cameriera non deve portargliene un'altra perché non serve. Ma così non ci guadagna neanche, la cameriera intendo.   Perché una parte del guadagno delle cameriere è nella vendita delle bottiglie di vino ai clienti.   Secondo me dev'essere successo che mamma ha scoperto che la loro bottiglia si vuotava più rapidamente di quanto ne bevevano, oppure hanno scoperto che gli caricava sul conto un prezzo molto più alto rispetto a quello che costava lo stesso vino nella bottega all'angolo.   Insomma non faceva la cresta, faceva un crestone !!! - ride - Così mamma e papà hanno deciso di castigarle prendendola in giro quotidianamente con il giochetto del travaso di straforo, che poi di straforo non è affatto, lo simula soltanto, ovvio.     Così che lei si voglia nascondere sembra solo, sta attenta a farsi vedere e anche se recita di farlo di soppiatto fa in modo che tutti la vedano: sanno benissimo che cosa significa, basta che glie lo chiedano.    Se poi c'è qualcuno a tavola con loro si fa addirittura aiutare, perché la cosa sia ancora più plateale e il divertimento ancora maggiore !"

 - " Vero, è proprio quel che ha fatto con me! Ohh ecco, finalmente ho capito - commenta - Ma è machiavellica, tua madre !!!  Ecco perché tuo padre se la godeva tanto e quella cameriera era così acida e ingessata...      E finalmente ho capito pure da chi hai preso con la tua passione per gli scherzi del cavolo !!!!"

 Intanto siamo usciti di tra le case e la via grande bagnata e scintillante sale pian pianino in una grande valle ampia, le montagne  sono avvolte da nubi, una specie di enormi veli biancastri aggrappati sul verde scuro dei boschi che ne ricoprono i fianchi e il sole non si vede proprio. Passiamo a fianco di un paese piatto, e pieno di treni e binari, e una costruzione strana con cupole e cupolette e torri piccoline, tante casine aggruppate intorno a una gran chiesa con ben due campanili, poi cominciamo a scendere pian pianino nella valle che va stringendosi attorno a un paesino minuscolo con un bel fiumicello lucente. Poi più niente per un tratto, solo prati verdi in pendenza, grandi rocce e foreste scure, attraversiamo la ferrovia che ci scorre accanto e a un tratto si materializzano ai lati della via una serie di costruzioni basse, grigie sporche. Hanno un'aria severa e scostante, triste: in fondo una casa di pietra, grigia pure quella che mi ricorda la Fortezza e una sbarra che blocca la strada, con un paio di bipedi grigi accanto.

 E adesso che succederà?

- " Ecco qua i cartelli, siamo alla frontiera, tiri fuori i passaporti ?  - fa LUI procedendo verso la sbarra abbassata -   Menomale che non c'è una gran coda! Almeno qui in Italia... "

 Questo posto non mi ispira nessuna fiducia, è poco ospitale e bruttissimo! E per giunta c'è una fila di auto e camion davanti e subito se ne aggiunge qualcuna dietro, che noia.

- "Vedrai, ci tocca sicuro appena fuori, per entrare in Austria ! - commenta un po' seccato - Lì sono molto più pignoli, fanno sempre un sacco di controlli: speriamo che non ci facciano smontare la macchina per vedere se siamo contrabbandieri di chissà che !"

  Ma dove diavolo mi vogliono far andare?  Ma non volevano divertirsi?  Mah. Spero che LORO sappiano quel che stanno facendo !!! Sono preoccupatissima.   Lo credo che qui c'è un'atmosfera così cupa che fa un po' paura!

La sbarra si alza, l'auto davanti passa oltre, si riabbassa e mi trovo io davanti alla sbarra:  LEI porge graziosamente dal finestrino due libbricini a un bipede dall'aria truce , tutto ricoperto grigio-verde e quello ci guarda, scruta dentro, guarda i libretti e poi glie li ridà facendo il gesto di proseguire. La sbarra si alza e proseguiamo anche noi, ma ci troviamo subito dietro altre macchine tutte in fila fino a una specie di casello dell'autostrada - ma l'autostrada  dov'è? - però è più grande e grigio come i bipedi che sono lì sotto, fermi con l'aria severissima ai lati delle macchine in coda.

- " Speriamo di non perdere troppo tempo! - fa LUI - Se no finisce che arriviamo in città troppo tardi per girare un po' tranquilli per negozi: qui chiudono presto, mica come da noi...

- " Ma che fanno con quelle auto lì davanti ...- smania LEI - Perchè non le fanno passare ?"

- " Eh, avranno beccato qualcuno che porta qualcosa di straforo. - fa LUI con aria saputa - Così dovrà pagare dogana ! Certe volte ho visto di ben peggio, credimi: se decidono di essere sospettosi ti fanno scendere, aprire tutto e magari ti smontano pure la macchina seduta stante!

  Che cosa stupida le dogane ..- commenta disgustato - Sarà pure importante pagare per far spostare delle merci da un paese all'altro, ma è una vera seccatura con questi controlli che fanno ogni volta che si passa una frontiera.   Ti fanno perdere un sacco di tempo e basta.    Tanto chi vuole contrabbandare qualcosa di importante mica si fa beccare tanto facilmente proprio qua !   E se qualcuno deve pagare la dogana la pagasse senza tanti casini !   Speriamo non gli venga il ghiribizzo di farci aprire tutto, noi non abbiamo niente da dichiarare per la dogana !" 

  Sono preoccupatissima...spero che non vogliano smontarmi, dev'essere terribile! Lo credo che qui c'è un'atmosfera così cupa che fa paura!

 Questo posto mi piace sempre meno, e brontolo piano preoccupata mentre avanzo in coda ubbidiente a balzelloni...

- " E che diamine !  Ma noi stiamo solo andando a fare una gita a Lienz, no? Che diavolo dovremmo avere da dichiarargli, i giacchetti che ci portiamo appresso  e i miei due pacchetti di sigarette cominciati ?"

LUI la lascia sfogare un po' poi le fa:   - " Lascia perdere, dai. Non preoccuparti e stattene buona! Mica è la prima volta che ci passo. E quando ci chiedono che cosa abbiamo da dichiarare, parlo io, d'accordo? "

 La coda si è mossa un po' ma procediamo a stop and go, molto lenti: finalmente arriviamo allo stop che ci riguarda.

 LEI sfodera il suo sorriso per la stampa mentre un bipede grigioverde più grigio che verde ci scruta dentro con aria sospettosa - anche lui - e brontola qualcosa nella strana lingua di qua.  LUI risponde sicuro - " Nein !" e quello con un ampio gesto indica che possiamo proseguire, così sani e salvi procediamo.

 Ecco qua, sono tutta intera e funzionante dentro un altro stato, ma se devo essere sincera non vedo proprio niente di diverso.    Però sono confusa e sorpresa: prima di ritrovarmi qua mica lo sapevo che ci fossero paesi diversi e separati da una sbarra, ognuno con la sua lingua e le sue usanze, e con le strade pure separate!      Insomma ho scoperto che la terra è divisa tra tanti posti - stati - diversi e non si può camminare liberamente per tutta la lunghezza delle vie, perché quando uno stato finisce ne comincia subito un altro.    Bisogna perfino chiedere il permesso di entrare e circolare ai bipedi che ci stanno ad abitare e se non hai tutti i cartellini a posto rimani fuori o peggio !

 Oh, mi sembra davvero che i bipedi si complichino un po' troppo la vita, e sono pure un po' stupidi: se uno vuole davvero uscire da un posto per andare in un altro mica ci si può riuscire a impedirglielo veramente, che diavolo!    Magari per quelle con le ruote come me ci possono pure riuscire se bloccano la strada, noi possiamo camminare solo su qualcosa dove le nostre ruote possano girare. Ma loro, con quei due lunghi piedi che hanno, possono muoversi e spostarsi dappertutto, anche dove la strada non c'è, e perfino dentro l'acqua!      Perché fare una cosa così idiota ? Chissà, forse i bipedi di uno stato si sentono più importanti se pretendono di decidere quali bipedi possono o no circolare in un posto, e in questo modo dimostrano che è loro proprietà.    Ma non vedo proprio l'utilità della cosa.    O invece è la loro soluzione per risolvere l'inconveniente della diversità di modi di parlare che impedisce a ciascuno di capire quello che dice l'altro ?     Una soluzione poco pratica, non sarebbe meglio parlare tutti nello stesso modo     In ogni caso è una bella complicazione! Comincio a capire meglio le difficoltà che raccontava di avere mia sorella, quella londinese, con la storia di dover addirittura camminare per strada all'incontrario che qui.

.....

    (continua il 29 marzo 2022)


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