par. 4
.... LEI borbotta qualcosa di inintelligibile mentre si guarda intorno stregata dal paesaggio surreale, poi dice con voce sognante: - "Sembra proprio di essere dentro qualche paesaggio di Fuessli ! Lo vedi, si pensa sempre che certe atmosfere e certi colori siano solo invenzioni artistiche. Invece sono realmente autentici."
La voce le trema un po', è affascinata e fa ricorso alla sua cultura artistica per non darglielo a vedere troppo.
LUI lascia perdere il discorso e ci avventuriamo sulla nuova strada, nella nuova valle che sembra aprirsi un po', col fiume - sarà lo stesso o no ? - che ci scorre accanto in basso, con le montagne un po' meno incombenti. Ma non dura: dopo una svolta ecco che la valle si stringe di nuovo, e una candida costruzione ci appare improvvisamente come uno spettro nella luce lunare. Acciderba! La nostra strada va dritta dritta nell'arcata della sua porta: è stretta, la vedo bene, sto prendendo le misure, e la vede anche LEI, la sento trattenere il fiato mentre LUI accelera.
Mica sarà così matto da voler passare proprio lì dentro? E' troppo stretto! Ci dev'essere un'altra via adatta alle auto!
Invece non c'è: da una parte il fiume si allarga e dall'altro le rocce salgono, e tra i due c'è il solido e bel muro di pietra di un grazioso maniero, con tanto di torri e merli e finestrelle e feritoie. Bianco e delizioso come quelli delle favole, illuminato romanticamente dalla luna sullo sfondo della valle scura. Un bel castello di pietra ben dura che spalanca la sua sola perfetta porta ad arco, per ingoiarci, sicuro.
Panico. E anche una certa irritazione.
Ehi, LUI dopo 'sta galoppata mica ci porterà a sbattere dentro un castello sconosciuto in mezzo alle montagne, eh!
LEI serra le labbra e non fiata, intanto LUI l'osserva divertito con la coda dell'occhio, lo vedo benissimo. Uh, passiamo proprio di lì, mi spinge dentro a tutta velocità e sento le pietre che sono ai lati della porta che mi sfiorano ma non faccio neanche in tempo a godermi il sollievo di non aver urtato nulla e di essere ancora tutta intera. Ohhh stupore! Dietro il muro e la porta il castello non c'è, o meglio ne è rimasto qualche pezzetto compresa un'altra mezza porta un po' più larga, ma mica tanto, che oltrepassiamo correndo.
LUI è davvero esilarato, si è divertito un mondo a prendermi in giro e a spaventarmi, è evidente che è un gioco che non è la prima volta che fà: - " Ti è piaciuto ? - le chiede ridendo come un matto - Hai avuto paura, eh? Dai non te la prendere, volevo solo farti uno scherzo!!!"
LEI continua a stare zitta, un po'sbalordita un po' irritata, anzi una volta scomparsa la preoccupazione sta per arrabbiarsi sul serio, lo sento. La capisco tanto, questo scherzetto, come l'ha chiamato LUI, a me mi è costato dieci anni di vita: lo so anche troppo bene cosa mi succede a me se sbatto contro un muro a tutta velocità! E a LORO cosa poteva succedere? Sono sotto la mia protezione ma io mica sono infrangibile; e poi possono farsi un gran male anche solo sbattendo dentro di me, potrebbero rompersi irrimediabilmente.
Mentre LUI continua a ridacchiare LEI a un certo punto sbotta, acida: - " Proprio uno scherzo carinissimo, sai ? Direi proprio stupido, piuttosto."
LUI smette di ridere e allunga una mano per carezzarla, ma LEI lo scansa furiosa: - " Tieni le mani sul volante, capito? - gelida - Non ho nessuna voglia di andare a finire nel fiume o spiaccicata su una roccia dopo tutti i chilometri che abbiamo fatto per venire fin qui."
LUI ci rimane male, afferra di nuovo il volante a due mani e mette su un bel broncio e pure LEI. E anche io metterei il broncio, ma non so come si fa.
Così imbronciatissimi attraversiamo un grazioso paesino addormentato sotto la luna, con una grossa chiesa, e via su per la valle, mentre le cime delle montagne continuano ad avvicinarsi pian piano. LEI si mette a pasticciare un po' con la scatola che suona e quella manda fuori un po' di musica, così cominciamo pian piano a canticchiare appresso alla musica della scatola e gli animi si placano. Ormai però non vedo l'ora di arrivare e credo anche LORO; siamo tutti troppo stanchi per godere appieno della magia della notte, della luna, dei campi e dei prati, e dei paesini bui che dormono già da un pezzo. E poi finalmente, stanchi morti, ci siamo: è tutto buio, anche la luna è tramontata, ma per fortuna c'è ancora qualcuno sveglio, che ci saluta, ci accoglie, ci fa sistemare per bene.
Bella sensazione. Ora si riposa. Domani, che poi è già oggi, vedremo: altre corse, altri giochi, altri luoghi. Sicuro.
(continua il 25 marzo 2022)
Nessun commento:
Posta un commento