venerdì, marzo 11, 2022

CAROLINA auto-biografia Cap. 11 par. 3 si va sulle montagne !

  par. 3

Le MONTAGNE !




   ... LORO sono liberi, perché la Scuola è chiusa e l'Università pure, evviva!

 Liberi di andare dove gli pare, senza dover essere di ritorno a casa anche per parecchi giorni,e questo è una cosa interessante perché fa caldo e stare in città non è piacevole, tra l'altro tutti gli amici sono in vacanza e ci si annoia in pochino...

 Allora ecco qua che una bella mattina calda bollente già dall'alba ci mettiamo in viaggio.    Ma prima di muoverci mi hanno rimpinzato l'abitacolo di borse e sacchette e fagotti insomma c'è di tutto, pure quella strana scatola che parla suona e canta, come fanno loro e che spesso si portano appresso.

 Si esce dalla città facilmente tutti ancora dormono e cominciamo allegramente a correre assieme sull'autostrada, non prima di avermi ben bene riempito la pancia, pardon il serbatoio, di bumba profumata di ottani.

 Il caldo è notevole, ma non mi da fastidio e neanche a LORO, però tutta 'sta roba che mi hanno ficcato dentro pesa e mi rallenta un po', appena appena.    L'autostrada è la solita e lì per lì penso che stiamo andando nell'altra città che già conosco un po', così vado tranquilla, tanto la strada la conosco, si va in direzione nord – ovest.     Naturalmente LUI è allegro e contento, e LEI pure, non c'è neanche troppo traffico e anche i camion scarseggiano, che bello!

- “ Che dici, per che ora pensi ci staranno aspettando ? - chiede LEI – Ti sei ricordato di avvisarli che arriviamo, spero !”

-“ Ma certo, stai tranquilla, ci ho parlato! Ci aspettano, non ti preoccupare. Figurati, stanno già su da un mese quasi!    Ti ricordi il traffico per spedirgli i bagagli su dalla stazione ? E non hanno nessunissima intenzione di tornare prima della fine di settembre! “

 - “ Ah l'ho visto ! Tua madre ha riempito tre bauli a testa più le valige – ride LEI -  Me lo ricordo bene tutto il casino che ha fatto tra preparare i bagagli e farteli portare in stazione e spedire prima di partire !”

- “ Lei fa sempre così, ormai è una tradizione. Vanno col treno da Roma che li sbarca direttamente nel bel mezzo del paese, con solo un paio di borse, giusto per il viaggio che è lungo, e il resto del bagaglio lo si spedisce prima in modo che quando arrivano lo trovano già lì pronto in stazione che li aspetta. Tanto dall'albergo gli mandano il facchino col carretto, che si carica tutto e glie lo porta direttamente in camera. E poi l'albergo è a due passi dalla stazione !

- “ Ma che diavolo si è portata appresso? - LEI è perplessa - Mi è sembrato veramente un intero negozio più mezza casa ! Che ci faranno poi con tutta quella roba e tutti quei vestiti e scarpe, pure i cappotti !”

- “ Beh, devi tener presente che stanno lì per tre mesi e anche in estate lì non fa sempre caldo, anzi qualche volta può cominciare a fare veramente freddo, sai ?    Da che mi ricordo i miei hanno sempre fatto così, anzi ora il numero dei bauli mi pare diminuito: quando ero piccolo c'era pure la roba mia e di mia nonna!  E poi adesso da anni stanno in pensione in albergo, ma per molto tempo andavamo in casa privata in affitto. Allora sì che era bello: si portava dietro pure la biancheria e le pentole di casa, perfino le posate, figurati ! “

 - “ Si ho saputo – LEI è molto divertita  - Tua madre mi ha informato che da qualche anno viaggiano più leggeri quando vanno in montagna !!Menomale che son più leggeri, ha riempito un intero baule di vestiti eleganti, nuovi e scarpette varie, solo per il pranzo e la cena !

 Credo proprio – commenta ironica – che rimarrà molto delusa se spera che mi metta in abito da sera per cena!! - poi un po' preoccupata – Ma che andiamo nello stesso albergo dove stanno loro ? Mi sa che è troppo caro per noi!!!”  


 - ” Boh, non lo so ! -  risponde LUI –  Che ne dici di trovarci un posticino per conto nostro ?    Non è che mi vada molto neanche a me di stare lì con loro...Siamo venuti per vedere le montagne, ci sono dei posti stupendi che neanche immagini, che non hai ancora visto: mica mi va di stare lì piantati in albergo assieme a loro, ah!   Poi in albergo ci sono pure tutti i loro amici !!     Uh, quelli passano tutto il tempo a giocare e a sbevazzare, giusto mamma e papà vanno a cercare funghi, oppure se ne vanno a strafogarsi in qualche ristorante in giro, ma per il resto stanno lì a spettegolare e a cercare di fregarsi a canasta.    Sono pure simpatici, qualcuno lo conosci già, ma in generale sono noiosi alquanto.     Non credo proprio che passare con loro tutto il tempo sia il tipo di vacanza che vogliamo, ti pare ?”

 - “Ah, sono assolutamente d'accordo con te, ma i tuoi non si offenderanno ? L'altro giorno tua madre al telefono mi ha detto che ci ha fatto riservare la camera nella dependance che a lei piace tanto, lo sai quale, no ? Non vorrei ci rimanessero male, lo sai che ci tengono!    Ma anche io preferirei che ce ne stessimo per i fatti nostri da un'altra parte, magari vicino, ma senza esser costretti a stare a pranzo cena e colazione assieme, a orario, per giunta!    La vita d'albergo in montagna non mi attira proprio e poi tutti quei salotti vecchio stile che fanno, tutti quei complimenti e quelle scempiaggini, per carità!    Li ho già visti all'opera ! - ridacchia - Lo sai che non li sopporto proprio, al massimo due minuti, non di più!    No, no, voglio che siamo liberi di vedere tutto quello che ci pare e scorrazzare in lungo e in largo senza dover render conto a tutta l'inclita compagnia dei nostri orari !   Vogliamo starcene in montagna in vacanza. mica farci condizionare da loro 'sti pochi giorni che abbiamo!!!”

 Mentre chiacchierano così amabilmente continuiamo ad andare sull'autostrada  e sono così presa che mi accorgo solo quando cominciamo a salire che l'uscita per Firenze l'abbiamo passata da un bel po'.

 Ma allora? Evidentemente stiamo andando da un'altra parte, verso queste montagne di cui parlano, che devono esser più distanti della città dalle strade minuscole.

Infatti saliamo, saliamo ancora, mentre intorno a noi crescono sempre più alte  delle enormi terre ricoperte di alberi. Comincio ad avvertire la fatica, anche se l'autostrada è grande e liscia e quasi diritta, la pendenza è piuttosto forte, dato anche tutto il peso che mi porto addosso.  E poi anche il mio stomaco ( pardon il serbatoio) comincia a sentirsi un po' vuoto a furia di correre, e mi pare anche il loro, perché ad un tratto LUI esclama:     - “ Ci fermiamo a mangiare qualcosa? Io ho fame!”

 - “ Senti, stiamo salendo e già comincia a fare più fresco, potremmo fermarci all'autogrill al passo, ti va? ” 

-  “ Ma per carità !! No ti prego – esclama LUI con fermezza -  Ho fame si, ma voglio mangiare roba buona, mica uno straccio di panino da autogrill !  Arriviamo al passo, lì sarà certamente ancora più fresco; lì o lì vicino ci dev'essere un'uscita  che porterà in qualche paesino attorno. Non posso credere che non ci sia una trattoria ! “

- “  Va bene, ok ! - fa LEI-   Mi pace: stiamo al fresco, troviamo qualcosa da mettere sotto i denti e ci riposiamo un pochino eh ? Mi sento tutta ingranchita!”

- “Ah, sento che la pappa mi chiama! -f a LUI tutto allegro - E sento che è vicina !”


 Continuiamo a salire.      Saranno queste le montagne ?     Mah, io non ci trovo niente di spettacolare, ma è forse solo perché fatico un pochino e intorno non c'è gran che da vedere: solo grandi bozzi ricoperti di piante verdi tra cui passa il nastro grigio dell'autostrada dove continuo a salire con tutti i pistoni in movimento  grandi curve e il cielo sopra.     Poi finalmente siamo in cima, i bozzi verdi non sono più così alti intorno e stiamo cominciando a scendere quand'ecco il casotto del casello, rallento, LEI cerca i soldi paghiamo e usciamo su una strada piccola , scendiamo per tutta una curva tra i boschi fino a poche casette, un paesino.

-“ Ecco dove mangeremo ! - esclama LUI trionfante –  Guarda che carino, eh? C'è pure il parcheggio all'ombra per Carolina!”

 Detto fatto, ci fermiamo sotto un grande albero tutto fronzuto, mi lasciano lì a rinfrescarmi il motore che dopo la lunga salita è proprio bollente e si precipitano nel locale, che è piccolissimo ma ha un grande terrazzo ombroso di piante che  penzolano sopra i tavolini. Si piazzano intorno a uno di essi tutti contenti a rimpinzarsi subito di robe  che gli mette davanti una tizia da dentro il locale, peggio del solito.       Mah, come faranno, roba che se la mangiassi io morirei immediatamente.

Mentre mi rinfresco assistendo al loro pasto mi rendo conto che anche la mia pancia sta cominciando a reclamare, ma non vedo lì intorno niente dove poterla riempire. Sono un po' preoccupata, perché in giro non ho visto altro che stradine, autostrada. boschi e case, niente che somigli a una pompa di benzina. Acciderba, eppure li ho avvisati con il mio occhiolino ! Pazienza, aspetterò.  Non mi lasceranno certo senza bumba: se vogliamo proseguire, è impossibile quando la finisco. E comincio a intuire che di strada dobbiamo farne ancora per arrivare dove vogliono. Mica sono stupidi. Tutti arzilli e rifocillati lasciano la terrazza e rientrano sorridenti:   - “Hai visto ? Abbiamo mangiato splendidamente e speso niente ! - gongola LUI – La lasagna era davvero buonissima!”

- “ La pasta era proprio fatta in casa veramente – approva LEI – e quello stufato poi era proprio una delizia! Tutta roba genuina, pure il vino ! “

 - “ Vino di casa, fatto proprio coll'uva e coi piedi – scherza LUI – T'è piaciuto eh?” 

 - “ Perché a te no? - ribatte LEI ridendo – M'è piaciuto sì, e ci voleva proprio ! Bello fresco e traditore però... Attento a te! “ 

 Ride e si baciano.

 Intanto siamo in un attimo di nuovo sull'autostrada scendendo veloci tra quelle montagne bozzute e verdi che ci sovrastano lungo una grande valle, attraversandola di qua e di là su enormi ponti sospesi.   Mi sembra proprio di volare e non sento la fatica per niente, però prima o poi il mio serbatoio andrà riempito. Anche lui reclama la sua pappa, così gli faccio di nuovo l'occhiolino rosso per ricordarglielo, nel caso si fossero distratti.     Per il momento sono felice di portarmeli con me , belli e contenti come sono, che canticchiano seguendo la musica della scatola che LEI tiene sulle ginocchia.  

 Intanto corri e corri la discesa è terminata, la frescura è svanita e le montagne bozzute e verdi non ci sono più ( ma sono quelle davvero montagne ?) e fa di nuovo un gran caldo. Anzi molto più caldo di quando siamo partiti.

-” Adesso viene il bello – dice LUI – Bologna e la Padania ! Speravo proprio che fosse un po' meno caldo-umido, ma qua è sempre terribile, il clima, specie in estate, ma pure in inverno non scherza....   Beh, buttiamoci, dopotutto con l'autostrada possiamo attraversarla velocemente! E poi qui ci sono più aree di servizio, così possiamo fare benzina presto: è un pezzetto che siamo in riserva !”

 Mi sento tutta riconsolata: lo sapevo che non sono stupidi, ho fatto l'occhiolino per ricordarglielo... Che cari ! 

 Infatti ci fermiamo nella prima area di servizio che incontriamo, grandissima piena di pompe con tanti tipi di carburante e voilà eccomi di nuovo rimpinzata per bene !


                       (continua il 13 marzo 2022)


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