Par. 2
Abbiamo vinto ma Gatto si ammala...
Proseguiamo con prudenza verso casa, solita strada, un semaforo dopo l'altro, un incrocio dopo l'altro. La luna non c'è più e l'unica luce è quella dei lampioni schermata dai grandi alberi.
- “ Sono proprio curioso di sapere che significa questa avventura assurda in cui ci siamo ritrovati coinvolti ! Magari si trattava di normali esercitazioni per la parata del 2 giugno. ”
- “ Ma che parata! Con tre carri armati ? Nooo, secondo me è qualcosa di molto più inquietante, collegato con la situazione politica che stiamo vivendo !”
- “ Domani ci sarà qualche notizia sui giornali, certamente! - fa LUI pensieroso – Forse riusciremo a capire che è successo. Mica può essere passata inosservata pure alla stampa, che diamine !”
-“ Tu pensi ? Secondo me è collegata con le elezioni: è troppo strano quello che è successo, direi inquietante... - ribatte LEI - Strani i tre carri armati, strana la provenienza, strana la velocità, strana la direzione ! Ancora più strano secondo me che non si sia neanche mostrato nessuno della sicurezza, finché non si sono ritrovati praticamente incastrati, immobilizzati, dall'ingorgo di auto che abbiamo combinato!! - riflettendo – Hai visto com'erano le facce di quei soldatini che sono finalmente sbucati dalla torretta di quello che abbiamo tenuto bloccato ? ”
- “ Non ho avuto proprio tempo di guardarli bene in faccia, non so se te ne sei accorta – è un po' ironico - ma stavo guidando, e dovevo stare molto attento anche, a non urtare nessuno e non farmi urtare ! “
- “ Beh – continua LEI – invece io ho cercato di guardarli bene: volevo capire dalle loro facce quali erano le loro intenzioni ! Ed erano veramente strane pure quelle, credimi! Sembravano automi, silenziosi e assolutamente privi di reazioni umane. Sbalorditi, probabilmente, ma come astratti, distaccati... Forse – aggiunge – è proprio quello che mi ha impressionato e preoccupato più di tutto! “
Sento che sono ancora molto agitati, anche se sembrano calmi mentre ce ne torniamo per il viale tranquillo con tanti semafori gialli, perché è notte fonda ormai.
Non capisco bene perché si sono così preoccupati, parlano di cose nuove per me, che non so cosa significhino, mentre per LORO sono evidentemente chiarissime e molto inquietanti: golpe, colpo di stato, elezioni politiche, omosex, attentato al Presidente. Per me, così giovane come sono e inesperta di ciò che accade nel mondo dei bipedi, sono parole senza senso, anche se vorrei dar loro un significato, perché son sicura che ce l'hanno. Però intanto registro, chissà che prima o poi non ci capisca qualcosa.
Eh si, poi ne ho saputo molto di più e ne ho anche compreso il significato, mi ci sono trovata proprio nel bel mezzo... Ma in quel momento sono solo orgogliosa, per come sono riuscita a fare tutto quello che mi hanno richiesto senza capricci, e a consentire a LORO di usare tutte le mie capacità di movimento al meglio per riuscire a fare ciò che han fatto, che evidentemente è stato utile a qualcosa, anche se non so capire a che cosa.
Càspita, anche se sono così piccola e fragile che persino un motorino riesce a sfondarmi il musetto e ormai lo so, LUI mi ha guidato assieme a LEI a inseguire, a bloccare senza neanche sfiorarli quei mostri grandi e feroci, palesemente ben più duri di me ! E senza farmi fare neanche un graffio sul mio bel guscio scintillante !!! Senza urtare niente e nessuno, e senza neanche farmi sfiorare dalle altre sorelle intorno, in quel pazzesco ingorgo in movimento!!
Ahh, siamo stati davvero bravi, anzi grandiosi, perché ci siamo anche divertiti un mondo. Quando arriviamo sotto casa e ci fermiamo LEI scoppia di nuovo a ridere, gli sussurra complice: - “ Se non ci fossi capitata in mezzo non ci avrei mai creduto ! “”Tentativo di golpe bloccato da maxi ingorgo di auto di froci durante il battage. A margine scontro tra polizia e carabinieri.”” Ma ti rendi conto ? Sarebbe un titolo stupendamente surreale!!!”
- “ Dubito molto che lo leggeremo – sorride LUI pensieroso - Mi sa che domani al massimo ci sarà un trafiletto minimo in cronaca sullo scontro tra le auto dei carabinieri e della polizia.. .Però il fatto resta, lo abbiamo visto con i nostri occhi svolgersi davanti a noi e non siamo stati i soli. Chiunque siano quelli che hanno organizzato questa sorpresina devono essere stupidi, totalmente idioti. - ride sarcasticamente – Ma che non lo sanno che a Roma qualunque minima cosa può solo provocare un ingorgo inestricabile di traffico a qualunque ora del giorno e della notte ?”
E continuando a ridere sommessamente tra LORO scendono nella stradina silenziosa e se ne vanno a dormire mentre io rimango ferma a farmi cullare dalle ronfe della mammona. Che cara, non vedeva l'ora che arrivassi e si stiracchia amorevolmente sulla mia capote chiusa, mentre sto a raffreddarmi il motore felice d'esser stata brava ed efficiente al massimo, per esser pronta a nuove, eccitanti e avventurose corse assieme a LORO, che sono davvero super, come la bumba che mi nutre.
Qui ora di notte girano solo grossi topi grigiastri, che si infilano dentro alla mia povera carcassa sbrindellata a tentare di farcisi il nido, oppure si rincorrono stridendo, cercando in perpetua fuga di evitare i cani che alle volte riescono ad acchiapparli e se li divorano. Spettacoli orribili per i miei occhi, se li dovessero continuare a vedere, ma sono bui ormai da tempo immemorabile... Però questi cani terribili e violenti e perpetuamente affamati mi sono infinitamente più simpatici di quel piccolo bastardo piscione che circolava spocchioso sotto la LORO casa, la nostra casa, intorno alle mie ruote belle e gonfie. annaffiandole con i suoi schizzi puzzolenti, per l'evidente piacere del suo osceno padrone, l'omuncolo coi baffi, il Cespuglioso. Sì, questi poveri disgraziati cagnacci, abbandonati e soli, pulciosi e affamati e braccati sempre, hanno una loro dignità che quello non avrà mai dovesse campare mille anni, perché è uno schiavo buffone idiota felice di esserlo in cambio di un po' di cibo assicurato da quel suo tristo padrone, ancora più stupido e buffone di lui. Così, quando questi poveracci si infilano dentro al mio guscio arrugginito e straziato a cercare un rifugio precario al freddo, alla pioggia e soprattutto alle botte e alle cacce feroci scatenate dai bipedi che circolano in questo luogo, non mi dispiace affatto, anzi mi sento ancora utile a qualcosa, a qualcuno, sia pure a un quadrupede.
Mi sento un po' meno sola, un po' meno prigioniera della mia insopportabile immobilità.
Eppure quelle notti della mia giovinezza sono ancora così vive nella mia memoria che mi sembra impossibile che siano finite per sempre; mi sforzo di non dimenticare le mie avventure assieme a LORO, vorrei riuscire a raccontale a quei poveri reietti a quattro gambe, spiegargli che i bipedi non sono tutti feroci e cattivi, dirgli di LORO e dei loro amici che sono diversi da quelli che conoscono, perchè sono capaci di amare anche i quadrupedi e quelle con le ruote come me, proprio come amano GATTO che non c'è più da un pezzo e i tanti gatti e i tanti amici un po' strani che popolano la loro vita agitata. Ma non riesco a comunicare, con loro, come facevo con GATTO, con la Gattona-mammona e i suoi amici...
Mi manca tanto GATTO, con la sua pelliccia nera come la notte e i suoi occhioni gialli e luminosi e fieri, la sua allegria e la sua agile sfrontatezza, spazzati via dalla mia vita da qualcosa di terribile che non ho mai compreso del tutto.
Rivedo come un incubo LEI che si precipita dentro di me tenendoselo stretto stretto sul cuore, e GATTO che geme piano e non ronfa più, immoto e fragile, senza più energia, abbandonato sul suo petto, LUI che mi guida veloce senza una parola fino a un posto vicino alla sua Scuola.
- “ Speriamo che il dottore ( chi sarà questo dottore? ) faccia qualcosa... “ - gli sussurra LEI angosciata mentre lo stringe dolcemente – Coraggio piccolo, adesso ti curiamo...vedrai che ti passa tutto...starai bene di nuovo...”
Lo accarezza, se lo tiene amorosa tra le braccia, un fagottino nero che respira a stento, attenta che non possa urtare mentre andiamo. Arriviamo, si precipitano dentro un portone tutti assieme e io aspetto.
Aspetto lì immobile, sconvolta, un tempo che sembra interminabile, ma alla fine ritornano, tutti e tre e GATTO giace ancora abbandonato tra le braccia di LEI, esattamente come prima, ma loro sembrano un pochino, ma solo un pochino, meno preoccupati e tentano parlando di farsi coraggio:
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