giovedì, febbraio 17, 2022

CAROLINA auto-biografia Cap. 8 par 1 Buffa conclusione di una avventura che avrebbe potuto essere drammatica.


 Par. 1  

Assieme alle mie sorelle impediamo un disastro divertendoci a causare un ingorgo. 


....  Il carro e la pattuglia ci precedono, il carro cerca di accelerare mentre l'auto-pattuglia cerca di seguirlo veloce da presso ma non troppo, un po' come abbiamo fatto noi, che  procediamo pian pianino dietro di loro ma distanziati di parecchio.         LORO stan meditando sull'accaduto e probabilmente si sono un po' distratti;  la strada fa un gran curvone  per cui per un po' inseguito e inseguitori finiscono fuori vista,  ma non ci facciamo caso finché proprio dopo il Teatro di Marcello arriviamo in vista del semaforo.     E ci ritroviamo praticamente bloccati da un incidente davanti ai nostri occhi, proprio nel bel mezzo dell'incrocio.

 Davvero uno scontro coi fiocchi ! Un botto incredibile e assolutamente imprevisto, che ci blocca di colpo sulle mie quattro ruote.

 Che diavolo succede ancora?

 Succede che l'auto-pattuglia della polizia che inseguiva il carro grigio viene  a impattarsi proprio nel bel mezzo dell'incrocio con un' auto di carabinieri, che finalmente si precipitava senza sirena ma a tutta velocità dalla direzione del Foro. Sbattuta contro il paletto del semaforo, che malgrado tutto ammiccando tristemente funziona ancora, rimane lì col muso distrutto intorno al paletto medesimo che per l'urto si è pure piegato, muso a muso con l'altra, più o meno appiccicata allo stesso semaforo... 

 Noi mentre svoltiamo seguendo il curvone ci troviamo davanti al disastro proprio mentre sta accadendo e possiamo godercelo tutto in diretta in tutta la sua ampiezza.    Ma è questione di un attimo e subito le due auto veloci sono lì, solitarie, immobilizzate, accartocciate muso a muso con i radiatori fumanti e acqua e olio e che scorrono per terra, nel silenzio della notte.   I bipedi carabinieri e poliziotti che c'erano dentro fortunatamente sono interi, infatti ne scendono coi loro piedi.       E poi stranamente prendono ad aggirarsi con aria tranquilla, quasi indifferente, non curante, intorno alle rovine delle loro auto-pattuglie, come se non fossero stati loro a scontrarsi lì. Uno addirittura fischietta allegramente un motivetto.    Una cosa davvero incredibile vedere quelli che si muovono intorno ai resti delle loro auto ostentando quell'aria professionalmente distaccata, quella che ho sempre visto che hanno quando si trovano a dover constatare e verbalizzare un incidente qualsiasi.   Come se non fossero stati loro a scontrarsi in quel modo assurdo !

 LORO si guardano increduli, sono per una volta tanto senza parole, ma osservano tutto e non si perdono niente dello spettacolo, tanto più che ovviamente siamo costretti a stare lì pure noi, perché la grande strada è cosparsa dei cocci dei gusci delle auto-pattuglie sfasciate che occupano l'incrocio.

- “ E il carro armato ?” -si interroga LEI.

 Nessuno risponde, neanche LUI: del carro-armato non v'è traccia, neanche il rumore lontano. Si è letteralmente volatilizzato, dileguato nella notte tiepida, andato chissà dove, forse da dove era venuto, chissà...    

 Passato il primo momento di ansia, prima di vederli uscire illesi, in cui LEI ha esclamato: “Avranno bisogno di soccorso ! Andiamo ?”   e LUI le ha dato un'occhiataccia  ma ha fatto solo il gesto di ripartire per avvicinarsi, alla vista di quel poliziotto che esce sui suoi piedi fischiettando, l'ilarità dilaga improvvisa dentro di me.    Sono LORO che si sganasciano dalle risate, ridono silenziosi e non riescono a smettere, guardano increduli, commentano impietosissimamente l'accaduto, e continuano a ridere a perdifiato.         Poi per qualche minuto gironzoliamo un po' lì attorno pure noi con aria indifferente.        La curiosità è ancora inestinguibile, ma non possiamo fare altro che guardare quei bipedi in divisa  che si aggirano intorno ai cocci come se stessero a una scampagnata, ma non si parlano neanche, si comportano ciascuno come se gli altri non esistessero.

 Guardiamo e riflettiamo,  ma ad un tratto LUI fa, deciso:  - “ Lo sai, Secondo me è  meglio non farci notare troppo. Potrebbero riconoscere la nostra macchina e chiedersi che ci facciamo qui. “ 

 - “ Hai ragione! Meglio smettere di ridere così rumorosamente, magari si offendono pure! E se ci fermano potrebbero bloccarci per tutta la nottata, io domattina presto devo essere a Scuola!”

 - “ Ma possibile che tranne noi e un paio di pattuglie nessuno si sia accorto di niente ? Non riesco a crederci!     Senti, intanto che torniamo buttiamo un occhio verso il Quirinale, per via Nazionale passiamo proprio lì sotto, vediamo se c'è movimento o cosa.”

 Detto fatto, ci allontaniamo dirigendoci verso casa pian pianino e salendo, all'incrocio del Quirinale rallentiamo ancora, ma non c'è niente, tutto tace.


    ( continua il 19 febbraio 2022)

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