martedì, gennaio 11, 2022

CAROLINA auto-biografia cap. 2 -par. 3

 dove scopro l'autostrada  e  una città bella ma con strade strette dove non ci si può fermare, e marciapiedi minuscoli.


Mattina tardi, l'aria è freddina però il sole splende. Si sta proprio bene a poltrire..

 Ma LUI mi piomba dentro (è proprio una mania) con due borsoni, strappandomi di botto al mio neghittoso sonnecchiare e facendo schizzare la gattona giù dalla capote appena in tempo prima che mi muova. 

 Ha proprio una gran fretta, quasi non ha ancora chiuso la portiera che già stiamo correndo giù, diretti alla Scuola. Forse è perché ha fatto tardi e teme che LEI sia già uscita? 

 Ma no, ma no, LEI è lì che dice “Eccomi!” e lo bacia e salta dentro anche lei tutta allegra e si sistema comoda.


“ Allora, prendiamo la Cassia o l'autostrada?” le chiede scherzoso LUI.

 -” Ma sei matto ?  La Cassia !! Mi piacerebbe, è una strada, piena di paesaggi stupendi,  ma è lenta !   Rischiamo di arrivare tardissimo!! E adesso fa pure notte ancora presto...”

- “ E' vero, hai ragione, ma  a te piace! Però è vero che è molto lenta e poi col buio i paesaggi non si vedono ! Si fa prima  con l'autostrada, questo è sicuro!”


- “ Beh, magari potremmo prendere la Salaria per un tratto,fino a Magliano - fa LEI pensierosa – e poi proseguire con l'autostrada. Così ci vediamo un po' di campagna, ed evitiamo pure il traffico in uscita da Roma.. che ne dici ?

 E' una giornata così bella! “


- “ Ma sì - fa LUI ridacchiando - Vedere un po' di verde ci farà bene!  E poi chissà.. troviamo un posto simpatico per mangiare e dopo proseguiamo per Firenze in autostrada. Così quando arriviamo troviamo già tutti gli amici lì pronti per farteli conoscere!”

 

  Intanto siamo in marcia e pian piano stiamo uscendo dalla città, perché i semafori non ci sono più. E la prima volta che mi guardo intorno non vedo più solo case su case, sono sempre più circondata da verde, prati, alberi e poche macchine in giro, anzi sempre meno. Si sale un po', poi si scende, si svolta di qua e di là dalla svolta su per una collina come un grande nastro grigioverde si vede il fiume, lontano.

 LEI intanto guarda da tutte le parti con i suoi grandi occhi spalancati e lancia esclamazioni di gioia  davanti ai paesaggi che ci troviamo davanti. Si sta divertendo un mondo, si mette pure a cantare e LUI pure è allegrissimo e le fa coro a voce spiegata battendo il tempo sul volante. E' una musica che ho sentito già qualche notte da sopra, mentre festeggiavano con gli amici, così comincio a cantare anche io. 

- “Lo sapevi che ci sono dei giorni in cui tutto e tutti cantano ? Bene , oggi è uno di quei giorni!  Anche Carolina canta!!!”

 LUI la guarda e ride e smette di cantare per un po', ma LEI continua e ci si trascina dietro di nuovo. La strada intanto sale e scende tra prati, colline e boschi, finché a una svola ecco una casetta vecchia e rustica, con un cartello .

- “ Ma cos'è? - fa LEI smettendo di cantare - Chissà se  ci si può mangiare? E' carino questo posto!” 

- “ Mi sa che qui si mangia sì, non solo, ma si mangia pure bene! - fa LUI- E proprio al momento giusto, è ora di pranzo e ho una fame...”


 Detto fatto mi lasciano in uno slargo lì accanto, sotto un alberone folto, scendono ed entrano lesti sotto un'arcata nella casetta. 

 Aspetto guardandomi attorno; sono sola soletta, mosche e altri animaletti volanti ignoti mi ronzano attorno, mi passeggiano addosso, ma non mi danno alcun fastidio, c'è una gran pace intorno. Solo ogni tanto si sente l'abbaiare di un cane, ma si capisce che è  lontano e non si avvicinerà pericolosamente, e ci sono rumori e suoni che non conosco, sono piacevoli e rilassanti. 

 Non faccio in tempo a crogiolarmi godendomi questa pace che eccoli di nuovo, ancora più vispi di prima che chiacchierano fitto fitto dicendo che hanno mangiato davvero bene, siamo ormai vicinissimi  all'autostrada  e via così, e intanto che andiamo cercano i cartelli verdi eccoli, siamo nella direzione giusta, svolta lì !

 Eccomi in uno slargo pieno di segnali con in mezzo una fila di piccole costruzioni a cubo tutte finestre e cemento intervallate da passaggi stretti. 

 Mi infila pian pianino in uno e e ci fermiamo proprio accanto alla parete, perché c'è una grossa sbarra di traverso che mi blocca il passaggio. Non possiamo entrare? LUI apre intanto veloce il finestrino, tira fuori un braccio e preme su un grosso pulsante rosso lì sul cubo. Da una fessura sotto il pulsante esce fuori un pezzetto di carta  che afferra  e porge a LEI mentre la sbarra con un ronzio si alza ed eccoci in una enorme piazza da cui partono due strade: su una il cartello verde indica Roma, sull'altra Firenze, quella a destra... ci incamminiamo lì con una gran curva e finalmente eccola l'autostrada di cui ho sentito tanto parlare!


 Acciderba è davvero una strada grandissima!  E' come se fossero tre strade di città grandi tutte assieme, separate solo da strisce bianche per terra, e tutte nella stessa direzione, e ai lati ci sono delle strane barriere di ferro per tutte la lunghezza, certo per impedire alle auto di sbagliarsi e andare fuori. Auto e camion corrono velocissime, tutte nella stessa direzione e io comincio a correre assieme a loro. 

 Mi guardo attorno stupita, è tutto così grande, sembra proprio fatto apposta per quelle come me, non per i bipedi! Ah che bellezza!! 

 La strada è dritta, liscia come velluto grigio dove scivolo dolcemente, senza tutte quelle buche che mi fanno sempre sussultare e saltare in giro per la città e anche venendo fin qui, un vero godimento per le mie ruote! 

 E tutti i miei ingranaggi si scatenano  felici e comincio a cantare con tutti i miei pistoni le mie bielle e il mio motore intero a tempo con i loro urli e gorgheggi, sì perché anche LORO, smesse le chiacchiere, hanno ripreso a cantare a perdifiato.

 Mi sembra proprio di volare nel vento della corsa, forte e felice, libera, assieme alle auto che mi sfrecciano accanto. Una vera goduria!

 Però anche io ho bisogno di mangiare, altrimenti la mia corsa si arresterà presto, temo, così a un certo punto ecco che rallentiamo, entriamo in un grande spiazzo tutto colorato di cartelli e con una costruzione da un lato piena di porte e di gente che va da tutte le parti. Ci sono un sacco di macchine e camion  fermi e tutti parcheggiati ordinatamente, incredibile! 

 E poi tante pompe per il carburante che non pensavo mai ce ne potessero essere tante tutte insieme, tutte uguali, in file ordinatissime, e un sacco di omini, gialli e rossi, stavolta, infatti sono tutti allegri e sorridenti e affaccendati a coccolare le auto ferme a prender benzina.

 Non avrei mai sperato che potesse esserci un luogo fatto apposta per quelle come me;  LORO lo chiamano “area-di-servizio”, ma la trovo un'invenzione stupenda! Finora  avevo visto solo delle pompe piccolissime e scomodissime in città, dove mangiare...

 Andiamo a metterci anche noi vicino vicino a una di quelle pompe rosse e gialle pure loro per permettere a un simpatico omino rosso-giallo di mettere il suo lungo tubo dentro la mia pancia e riempirmela di bumba.

 E' velocissimo ed efficientissimo, mentre aspetta che il mio serbatoio si riempia è così gentile da darmi pure una vigorosa pulita al parabrezza che è pieno di animaletti spiaccicati, ne avevo proprio bisogno.

 LEI infatti lo ringrazia con un sorriso, mentre LUI paga il mio pranzo e aggiunge pure una mancia.  L'omino rosso-giallo ci augura calorosamente  buon viaggio, e riparto con la pancia ben piena e carica di energia, ed eccomi di nuovo su questa grande autostrada A1, come la chiamano LORO, a ruggire e a cantare con tutte le mie forze tra le auto  di tutti i tipi e colori che mi sfrecciano attorno.

 Ce ne sono molte più grandi e veloci di me,  e ci sono pure un sacco di camion, che sono enormi e vanno un po' più piano sbuffando e brontolando. Ecco che mi ritrovo a doverne superare uno e ho un po' paura, confesso. 

 Mi sento piccolissima e fragile accanto a quel bestione enorme e lungo, che sposta l'aria mentre cammina facendosela turbinare attorno; mentre gli passo accanto mi sento spostare anche io, così mi butto a correre con tutte le mie forze. Cerco di fare del mio meglio per mantenermi in strada, ma un po' di fifa mi prende a metà sorpasso, mi sembra che quell'energumeno non finisca mai, c' ha pure il suo rimorchione appresso che va da tutte le parti e mi sa che sta pure accelerando perché non vuole esser sorpassato...   Però è una bella vittoria, alla fine lo supero e continuo a correre a tutta velocità:  mi sento proprio orgogliosa di me!

 Ma è solo il primo di molti, lo sento! Chissà quanti ne dovrò passare....

 Insomma si va e si continua ad andare, per luoghi sconosciuti che ci passano attorno, paesaggi diversi che intravedo da lontano. 

 Divoro chilometri su chilometri sempre cantando e ronfando anche se LORO da un po' hanno smesso di strillare e canticchiano o chiacchierano a tratti di quello che ci passa accanto e mentre intorno la luce cala, i miei occhi si accendono e brillano sempre più illuminando il buio che aumenta. Comincio a chiedermi quando arriveremo.. quanto è lontana ancora questa Firenze? 


 LORO intanto non hanno smesso di chiacchierare senza sosta come prima; specie LEI sembra proprio instancabile. Per me è una vera fortuna, perché son riuscita a sapere un sacco di cose. 

 Ho saputo per esempio che anche loro sono stati a Londra ( il posto dove abita la sua amica col mio clone): non so dove sia ma certo è parecchio lontano, più di questa Firenze sicuro.

 Infatti LORO ci sono andati volando con ”“l'aereo, che è un grandissimo veicolo che vola per aria. Dev'essere difficile orientarsi nel cielo: mica ci sono strade e cartelli indicatori, oppure sì ? Non riesco a capire come sia possibile orientarsi e soprattutto quello che proprio mi sembra una balla è che una macchina ( come me) ma enormemente più grande e pesante riesca a galleggiare in aria da un posto a un altro come se fosse un uccello e portando dentro dei bipedi, per giunta. 

 IO non ci riuscirei mai anche se confesso che mi piacerebbe qualche volta  poterlo fare,  specie quando mi ritrovo incastrata in un ingorgo di traffico! 

 Gli uccelli li conosco, non benissimo ma so come fanno: per volare in aria hanno le ali  e si spingono con quelle nell'aria, un po' come faccio io con le ruote e gli umani con i piedi  sul terreno. Ma sono troppo piccoli, anche i più grandi non sono neanche grandi quanto me, e non possono portare proprio nessuno per aria oltre sé stessi. 

 Mah, certo gli umani sanno e fanno cose che un'automobilina come me, giovane e ignorante non riesce a comprendere... Ed è altrettanto certo che ho veramente un sacco di cose da imparare...

 Ormai è proprio notte e ci sono anche la luna e le stelle; si dicono che ci fermeremo a dormire in questa Firenze, che è una città piena di cose e case bellissime, di posti e di gente interessante e simpatica che neanche sa che ci sono. LUI invece li conosce benissimo perché ci ha abitato ben due anni interi prima di conoscere LEI che intanto chiede:

- “ Appena siamo in città andiamo diretti all'albergo e poi da R o viceversa?”

- ” Penso sia meglio la prima, così lasciamo i bagagli e ci diamo una rinfrescata prima di vedere gli amici, e poi abbiamo prenotato e anche se ci conoscono è sempre meglio farsi vedere a un'ora decente, piuttosto che nel cuore della notte!”

- ” Concordo assolutamente, così mi faccio una doccia e mi cambio: mi sento tutta stropicciata del viaggio e la serata è lunga, scommetto! E pure tu se ti dai una rimessa posto, mica ti fa male !” ride LEI.

- ” Oh, dici ? Beh, poi dopo le sette di sera si può parcheggiare anche sotto casa di R,  sempre che si trovi un posticino! “


 Sono davvero curiosa di vedere questo R, perché durante il viaggio ne hanno parlato parecchio ed è evidente che sia un umano interessante anche se non riesco a capire  come LUI lo considera, se davvero amico o no, perché non è stato molto chiaro... 

 Se LUI ci ha abitato assieme per ben due anni ( a me sembrano un secolo, ma  non so bene ancora il valore del tempo umano) deve essere per forza un amico importante, ma da quel che le ha detto a un certo punto hanno litigato, molto pesantemente, e si sono separati,  LUI è tornato a Roma e lì ha conosciuto LEI.

 Però LEI  evidentemente lo conosce già perché ne parla con affetto, mostra rispetto e amicizia fraterna per questo R e quasi lo difende quando LUI talvolta esprime astio e rancore nei suoi confronti...Insomma ce n'è anche troppo per stuzzicare la mia curiosità nei confronti di costui già da prima che usciamo dall'autostrada, diretti verso la città fino all'albergo che è un gran casone giallo moderno, con la strada davanti e oltre un fiume piccolino e verdastro circondato di alberelli e cespugli che si intravedono nel buio alla luce dei lampioni.

 Mi lasciano lì accanto nel parcheggio, allineata in bell'ordine con altre auto, ad aspettarli nella penombra dei lampioni e si scaraventano con le loro borse dentro  l'hotel. Ma è per poco, ripartiamo per addentrarci vivacemente nella città seguendo il  fiume.

 Questa Firenze è molto diversa  da Roma, anche se si vede che è proprio una città: i colori sono diversi, le case sono piccoline, il fiume è piccolino  e le strade pure, anzi sono proprio strette! Mi sa che è difficile circolare per strade così nei due sensi con le altre auto...

 Predomina dovunque il grigio in tutte le sue sfumature, ravvivato solo con qualche tocco di crema qua e là oltre che dai colori delle insegne dei negozi, ma anche quelle sono piccole e pallide rispetto a quelle di Roma, che è tutta spalmata di tonalità dal rosso-cupo, all'ocra, al marrone, specie nel centro antico. 

 Ma forse qui è solo perché è notte e l' illuminazione stradale un po' fiocherella.

 In ogni caso ha un suo fascino particolare, anche se devo stare attentissima a non urtare da qualche parte in quelle stradine così strette, coi marciapiedi che ci passa a malapena un bipede per volta, e ogni tanto c'è pure un'auto ferma in parcheggio. Per fortuna che ora è notte, i negozi son chiusi e non c'è gran che di gente in giro !

 Come che sia  mi ritrovo parcheggiata un po' avventurosamente ( ma LUI è più che mai  bravissimo) in una di queste incredibili viuzze, con le ruote così accosto al marciapiedino minuscolo che non ci passerebbe uno spillo! Sto in fila ordinata al centimetro assieme ad altre auto, motorini e biciclette, la luce dei lampioni è fioca, così quando mi lasciano lì mi rilasso e riposo i miei ingranaggi del lungo correre che abbiamo fatto.  Intanto continuo a chiedermi che cosa staranno combinando, LORO.. 


 Questa viuzza è silenziosa e pulita, senza cani più o meno piscioni che strillano.   

 C'è invece qualche gatto a strisce marroni che viene a strusciarsi timidamente alle mie ruote e poi sparisce nell'ombra come un fantasma. Le case intorno non sono molto alte, ma mi sovrastano e le finestre sono quasi tutte buie o filtra poca luce fuori e i piccoli portoni sono rigorosamente chiusi, come le botteghe.

 Potrei mettermi a dormire tranquillamente se non sapessi già che prima o poi  ( più prima sicuro) ce ne andremo, perché la nostra casa-lì-a-FI, insomma l'albergo, è da  tutt'altra parte, non proprio dietro l'angolo.

 Per ammazzare il tempo mi comincio a guardare intorno: in giro pochi bipedi,  traffico di veicoli scarso per non dire inesistente, le altre auto dormono già e il rumore è ridotto a nulla praticamente, a parte l'echeggiare dei tacchi di qualcuno che scivola lungo il marciapiedi. Niente pettegoli a chiacchierare fitto davanti ai portoni come da noi.  Peccato, forse potrei sapere qualcosa della gente che vive qua, imparare chi sono, divertirmi un po'...  E la via è così stretta tra le case scure, che mi da la sensazione di sentirmi quasi in gabbia dopo tutto lo spazio che ho avuto intorno correndo nell'autostrada, il cielo non c'è. Oh, del cielo si vede solo un pezzettino in alto in alto ma non basta. Comincio a sentirmi un po' abbandonata, così sola in un posto sconosciuto e tanto diverso dal mio cul-de-sac....

 Ma non ho il tempo di intristirmi,  LORO arrivano con altri due ( chissà chi è R dei due?), parlottano a voce bassa e poi si pigiano tutti assieme dentro.  Si riparte: andiamo a fare un giro  di Firenze by night ! Non so cos'è ma certo lo vedrò.

 Ah che strana sensazione andare a ficcarmi per quelle viuzze strette e poco illuminate senza balconi, con quei marciapiedini bassi  che ho sempre paura di finirci sopra...Per giunta a pieno carico!  Sì perché LEI assieme a R stan pigiati sul sedile dietro e l'altro è davanti accanto LUI che mi guida come se fosse a una specie di rally e tutti chiacchierano, si prendono in giro, ridono e si agitano da tutte le parti.

  Una fatica riuscire a rimanere in strada così che non dico ! Non ho neanche il tempo di studiare un pochino R e il suo amico, ma per fortuna sono bipedi non troppo grandi e il peso non è eccessivo, altrimenti sarei davvero in difficoltà visto che si agitano così tanto. 


- “ Dove si va a mangiare ?"

- “ Oh mi raccomando, un posto simpatico che si magna bene e si spende poco eh! Ci affidiamo alla vostra coscienza!”

- “ Ah 'sti romani, sempre la solita 'canzone!! Ma che non lo sai che qui a Firenze si mangia bene ovunque e la differenza sta solo nel conto ?”

- “ O che non ti ricordi più dov'è la buona cucina e il Chianti bono?”

- “ Ma certo che mi ricordo, solo che è passato tempo e non so se L' Angiolino o il CocoLezzone esistono ancora !”

- “ Tranquillo, ci sono ancora tutti e due e non hanno perso il cuoco. “

- “ Il CocoLezzone non va bene per stasera, fa roba pesante, che ti abboffa e poi c'è un tale casino! Non riusciremmo neanche a parlare”

-“ Non ti ricordi ? -dice R a LUI – c'è anche la MammaGina!”

- “ Oh si '? Beh, si mangia bene, ma è troppo cara per le nostre finanze, eh! - LUI è stranamente poco entusiasta – E poi troppi ricordi, non ti pare ? Meglio di no.” 

- “ Allora L'Angiolino: vera cucina fiorentina della su' mamma e Chianti ottimo e abbondante. “ 

- “ Speriamo che ci sia posto, forse era meglio prenotare...”

- “ Ma no, vedrai che il posto ce lo trova, l'Angiolino, E che diamine mica siamo una legione, solo quattro! Al massimo dovremo stringerci un po'!!”


 E tutti giù a ridere come matti. Pare che siano d'accordo, finalmente, e siamo appena partiti che già siamo arrivati: in mezzo a una vietta dritta dritta; un'insegna e una vetrata guarnita di salsicce e fiaschi mi dicono che siamo, o meglio sono, arrivati al luogo prescelto.

 Si disincastrano fuori vociando, si ficcano dentro alla vetrata illuminata e spariscono piantandomi lì accanto a meditare nel silenzio con due ruote sul marciapiedi, con un venticello che mi corre addosso a tratti sempre più freddino... 

 Evidentemente il posto glie lo trovano, perché per un pezzetto nessuno di loro rimane fuori a protestare, anzi quando finalmente vengon fuori io sono mezzo congelata ma loro quattro sono ancora più allegri. Si stivano di nuovo dentro e mi riscaldo subito. Si riparte. L'atmosfera dentro di me ora è molto più serena e rilassata che all'andata ma si scherza anche più di prima, mentre si gironzola qua e là e discutono la prossima tappa. LUI suggerisce un paio di posti che si ricorda simpatici per bere qualcosa e un po' di musica,

- “ Ma lascia perdere 'sti vecchiumi! -lo prende in giro R- Mica solo a Roma la vita comincia a mezzanotte! Va bene che dici sempre che siamo un popolo di bottegai, ma sappiamo divertirci e tenerci aggiornati pure noi fiorentini, che credi?” 



 LEI protesta  vivacemente che vorrebbe un posto con bella musica, dove poter anche ballare, oltre che sbevazzare, così i due fiorentini propongono orgogliosamente un nuovissimo Caffèbar con musica rock dove si può bere, assaggiare cose nuove e anche ballare. Una novità assoluta e nel  pieno centro della città, praticamente a due passi. Si inaugura proprio stasera per cui ci sarà un sacco di gente simpatica piena di voglia di divertirsi assieme. 

 La proposta  naturalmente viene accolta all'unanimità  e R fornisce tutte le istruzioni di percorso per raggiungerlo.

 Detto fatto, arriviamo a un ponte piccino, che sembra molto molto antico (infatti con grande fantasia lo chiamano Ponte Vecchio) tutto fatto di casine piccine, ma non posso andarci sopra e devo proseguire  fino a un altro  grande dove posso passare sopra il fiume ( sembra proprio lo stesso che c'è davanti all'albergo) che qui però è circondato da case alte e strette e muraglioni bui, con qualche lampione qua e là che fa la solita luce fioca che pare qui piaccia tanto.

 Molto suggestivo e romantico, non c'è che dire, un po' cupo però! Ma non c'è tempo per badarci troppo, le chiacchiere continuano a tutto spiano allegramente  tra i quattro fino alla meta.

 Ecco apparire nella notte  un bar  illuminatissimo dentro e fuori, così pieno di gente allegra e giovane come loro che deborda  fuori perché dentro non c'è neanche più lo spazio per respirare. 

 Rimango davvero sbalordita a vedere tutti che baciano tutti e tutti che scherzano con tutti,  in assoluta libertà, anche se è evidente perfino a me che gran parte di loro si sono appena conosciuti, anzi è il loro modo per fare conoscenza !

 Mi appoggiano da una parte, tanto nessuno controlla nulla, dice R, e si tuffano tutti e quattro festanti in quel bailamme.

 Rimango a osservare con tanto d'occhi tutti quei bipedi che si affollano davanti e intorno a me, chi entra nel bar, chi esce ( qualcuno ci riesce, anche se con una certa difficoltà) un animatissimo e festoso andirivieni.

 Tutti, chi più chi meno sono vestiti in modo fantasioso, con colori vivaci e molti portano pantaloni attillatissimi sul sedere e larghi sui piedi, grandi chiome gonfie, capelli lunghi e arricciati di tutti i colori, e pellicce pelose, cappelli e foulards svolazzanti, e sono tutti amici. 

 Sono davvero molto belli e mi ricordano come si veste LEI qualche volta e  anche LUI, e  molti degli amici di LORO, come Spyder.

 Quasi tutti hanno pantaloni di tutte le forme e colori, che gli coprono le gambe, ma ci sono anche molte con gonne così corte che mostrano invece le gambe tutte intere o quasi, e stivaloni o scarpe con tacchi altissimi e cappotti lunghissimi, proprio come si veste LEI quando vanno  a ballare e non deve andare a Scuola.

 Insomma un vero spettacolo, assolutamente inaspettato in questa città così grigia e buia!

 Non mi stanco di ammirarli, sono belli e pieni di vita mentre saltellano incuranti del freddo dentro e fuori da quel locale illuminato a giorno danzando al ritmo di musiche ritmate e trascinanti. Un po' come mi succede a casa quando festeggiano su da LORO la notte con gli amici, solo che qui è molto più bello, sono accanto a me e riesco anche a vederli e non solamente a sentirli da lontano, dalla strada...

 

 E a guardare tutti questi bipedi umani così allegramente felici di esistere e di essere tutti amici mi sento partecipe della loro gioia... rendono felice anche me e vorrei anche io potermi comportare come loro, mettermi addosso tutte quelle cose così divertenti e ridere scherzare, baciare tutti, mettermi a ballare al suono di quei ritmi ! 

 Quasi quasi mi piacerebbe potermi muovere come loro, avere due gambe per danzare a tempo di musica, ma ho solo quattro ruote, e non sono proprio adatte, peccato.. Però in compenso posso portare i bipedi lontano molto più velocemente delle loro gambe, non solo uno, ma quattro e anche cinque insieme di loro.

 Così devo prender atto che sono proprio diversa, strutturalmente, non solo come forma, anche se riesco a provare sensazioni, a provare emozioni come loro.

 Chissà se loro bipedi possono capire che anch'io sono in grado di emozionarmi  e provare sentimenti ?

 E per la prima volta nella mia giovane vita mi accorgo che non posso comunicare con gli umani, solo emettere qualche suono quando sono in movimento, solo suoni meccanici, casuali, che non hanno niente in comune con le loro parole o la musica.

 Ma non ho tempo ora di rattristarmi per questo, neanche di rifletterci su, ma lo farò appena ci riesco. 

 LEI, LUI e i fiorentini dopo infiniti baci abbracci saluti e ciao con tutta quella gente mi si stipano di nuovo dentro e io sono di nuovo per le stradine piccine di questa incredibile città a tentare di salvare il mio bel musetto e i miei fianchi snelli dai muri duri che incombono e dalle pazzie delle auto che circolano nella notte sempre più fredda e ventosa. Sono tutti silenziosi, finalmente sono stanchi?

 I fiorentini sbarcano sotto casa loro, R chiede a LORO: 

- “ Ci vediamo domani, chi si sveglia prima chiama! Si pranza insieme?”

- “ Certo che sì ! Ma poi dobbiamo ripartire – fa LUI - la strada è lunga, anche con l'autostrada ! E speriamo di non trovar code al rientro, sarebbe mortale !!”

 Baci, saluti e via verso l'hotel ! L' hotel ?

 Macché! Mi tocca scarrozzarmi LORO, soli e romantici in giro turistico notturno completo: Santo Spirito, Ponte Vecchio, Lungarni, Duomo, Battistero, Piazza Signoria, Loggia del Porcellino e poi  non basta, Santa Maria Novella e pure Santa Croce. 

 Scendono a ogni tappa ad ammirare l'ammirabile e LEI saluta pure i vecchi sassi e le statue come se fossero vecchi amici.

 Stupendi. E  LORO? Adorabili. Si parlano affettuosi, si stropicciano e si abbracciano guardandosi, e poi dicono che sono stata brava, che gli ho fatto fare bella figura con gli amici. Mi sento orgogliosa di me. 

 La luna calante si affaccia qua e là sopra le torri e le case e fa sempre più freddo anche se io sono ben calda, con tutto quell'andare...


 Finalmente arriviamo all'albergo. Almeno qui lo spazio per sostare non manca.        

 Non vedo l'ora di riposarmi ed è certo che lo farò. Tanto lo so che LORO sono esausti e dormiranno fino a tardi. Sono davvero stanca, anche un po' affamata ma contenta.

 LUI mi posteggia per bene, con cura

 LEI  esce fuori, chiude lo sportello gentilmente ma decisa, mi da una carezza sul muso. E mi augura la buona notte ! A me?

 Proprio così! Mi dice: 

- “ Buona notte, Carolina bella! Dormi bene.”


 Mi sembra quasi come se LEI riuscisse a capire, ad apprezzare i miei sentimenti...Sono commossa, vorrei ringraziarla per la sua gentilezza, ma non so come fare....  LUI l'abbraccia per la vita e se ne vanno via così stretti l'uno all'altra. Mi piacerebbe andare con loro, ma so che non posso seguirli là, a dormire.

 Me ne rimango qui, tra altre due o tre che se ne stanno immobili e silenziose.               

 Neanche mi hanno vista arrivare, sicuro. Posso rilassarmi e fare almeno un bel pisolino nel freddo della notte quieta. Domani - ma è già oggi ? - sarà un'altra lunga giornata di lunghe corse, devo rimettermi in forze per essere all'altezza. 

 Ma mi rendo conto con dolore che siamo  troppo diversi,  inevitabilmente: Come posso mai riuscire a fargli capire, almeno sentire, che cosa provo per LORO? 


 E ora, qui, il ricordo di quella sensazione di solitudine temporanea e di attesa si mescola con quello che sento ora intorno a me. Luoghi e tempi così lontani tra loro da non riuscire a misurarne l'ampiezza..

 Come allora niente si muove per un po', silenzio,solo qualche ticchettio improvviso di ingranaggi che si raffreddano nell'aria che si fa sempre più pungente all'avvicinarsi del primo chiarore dell'alba. 

 E poi all'improvviso ecco che il sole mi splende addosso. 


 I padroni mattinieri avviano le mie vicine e già vanno via, strappandomi al mio torpore sonnacchioso, in cui chissà quando nella notte sono scivolata senza neanche accorgermi. La luce si fa strada sempre più potente e il frastuono ricomincia. 

 Chissà LORO lassù cosa stanno facendo? Si saranno svegliati oppure dormono ancora o forse giocano un po' tra loro?

 Sono rimasta sola soletta, non c'è neanche un gatto e per fortuna neanche cani,  solo qualche bipede che si affretta chissà dove e una suono di dong dong in lontananza. Anzi no proprio sola non sono ci sono qui accanto a me immobili un paio di straniere, ma sono un po' troppo distanti per scambiare qualche chiacchiera. Mi annoio un pochino qui ad aspettarli, ma so che non sarà per molto.


 Di quanto accade poi, in questo mio primo viaggio importante, ricordo poco, solo sensazioni.. un senso come di sollievo e la curiosità si risveglia appena vedo  quei dormiglioni arrivare vivaci come al solito a saltarmi dentro e muoverci veloci tra quelle stradine non più buie ma sempre strette, le risate e il chiacchiericcio con gli amici fiorentini, correndo su per le colline tra muretti grigi e minacciosi verso la campagna per arrivare a fermarci accanto a una grande casa tra gli alberi e i campi dove certo vanno a rimpinzarsi mentre mi scaldo al sole.

 R e il suo amico son venuti correndo avanti a noi su una mia sorellina, un pochino più vecchia di me che ora si scalda al sole accanto a me, ma è assai poco comunicativa. Non solo non le va di parlare, ma se le chiedo qualcosa risponde a borbottii incomprensibili.

 Se spero in qualche notizia ghiotta sui suoi padroni o almeno chiacchierare del più e del meno posso scordarmelo. Questa qui è tanto carina, come me del resto, però e proprio scorbutica, risponde si e no con un impercettibile ronzio alle mie amichevoli sollecitazioni,  è proprio chiusa come un'ostrica.  Forse non sa parlare ?

 Mi stupisce che non sia curiosa almeno quanto me, anche la clona londinese della Lei-di-LEI dà poca confidenza, non è affatto pettegola, però le piace scambiate quattro chiacchiere, magari solo per raccontare quanto è brava. Che questa qui sia così scostante e praticamente muta è una bella seccatura, ma forse è solo timida e non le va di chiacchierare del suo padrone con una appena conosciuta, perciò  non insisto troppo.

 Magari sa che R si scoccia che lei racconti gli affari suoi in giro, alla prima che passa !

 Intanto tra una cosa e l'altra eccoli di ritorno dalle loro gozzoviglie allegri ed evidentemente satolli, si siedono fuori nel terrazzo e via scherzare e scambiarsi battute.

- “ Allora, vi è piaciuto quel posto di ieri sera ?”

- “Eh ,a chi non sarebbe piaciuto! Un sacco di gente veramente speciale!”

- “ Puoi ben dirlo! Credimi, non avrei mai pensato che questa tua città bacchettona fosse così disinibita ! “

- “ Ma come fai a pensare ancora che qui siamo dei repressi retrogradi ! Eppure ci hai ben vissuto qui anche tu...Certo durante il giorno son tutti abbottonati, me compreso, ma poi lo sai bene che ci scateniamo!!!”

- “ Hai visto come ti puntava quello là con quella camiciola ricamata e il catenone?”

- “ E' vero, hai ragione, me ne sono accorta pure io con tutto che ero impegnatissima in conversazione con quella morettina con gli occhi verdi che non mi ricordo neanche come si chiama! Proprio carino era quello lì, e sportivo assai, secondo me ! Però quella camiciola ricamata non gli donava gran che, secondo me... Sarebbe stato meglio senza proprio !!!“

- “ Oh altroché se lo puntava a questo bel tipo qua, mi è venuto pure a chiedere chi era...”

- “ Ma no, era solo che cercava di capire chi fossimo, facce nuove , di fuori non mi pare ce ne fossero a parte noi !”

- “ Sì sì, fai lo gnorri come al solito eh ?”

- “ Che non lo sai che è la sua specialità? Eppure dovresti conoscerlo anche meglio di me !!”

- “ Ma come sei carina! Che fai ? Mi sfotti pure tu che dovresti essere dalla mia parte? “

- “ Ah, ma chi ti conosce! Ti ho solo sposato!!!!”

- “ Ha ragione LEI, lo sai ? Figurati se ti conosco io ! “

- “ Siete proprio delle pesti, adesso fate pure comunella contro di me!”

- “ Ma quale comunella, volevo solo farti un favore, quello di ieri sera m'ha pure svegliato stamattina per chiedermi  di te ! Non dirmi che non ti sei manco accorto che era un gran bel fico, eh?”

- “ Chi, LUI ? Ma se manco si accorge se uno è dritto o storto, biondo o moro...è proprio una frana! Ormai con LUI  tutti gli amici a Roma hanno perso ogni speranza che si svegli un po'!!!

- “ Tu non gli avrai mica dato il mio telefono, sennò mi arrabbio davvero eh! “

- “ Nooo, gli ho detto solo che eri un amico di passaggio ! Però c'è rimasto proprio male, sai?”

- “ E che ci posso fare, sarò fatto male, ma ormai non cambio mica ! Prendere o lasciare !”

- “ Ah si?  Ma come hai fatto a acchiapparti una ragazza così carina, te che sei così antipatico!?”  

- “ Carina? Ma se è una peste ! Mi tratta sempre male e mi prende in giro pure! Ridi ridi, c'è poco da ridere, begli amici che siete !! E poi quello lì non è proprio il mio tipo. Anzi, R fammi un piacere, se lo rivedi diglielo, che quella camicia addosso a uno così è proprio orenda!!! Con una r sola, alla romana,eh? “

- “ Va bene abbiamo capito, non ti piace proprio, ok, ma stiamo scherzando, pace!”

- “ Ehi, ci volete proprio traviare eh?”

- “ Perché, ne avete bisogno ? Ricordatevelo, vi aspettiamo presto.”

- "Ve l'ho detto, l'avrebbe preferito senza camicia proprio...!!!”

- “ Ma che fai, ricominci ?”

- “ Figurati, piuttosto, quand'è che venite a Roma ? Ancora non avete visto casa nostra, è grave, anzi se non vi sbrigate non vi parlo manco più !”

- “ Lo sai che sono un pigrone.. Ma sarà presto, se  trovo le forze !!!”

- “- “  Ti consiglio di trovarle! E poi ci sono un paio di locali nuovi nuovi che meritano di essere conosciuti, specie quello di una coppia di amici che è veramente simpatico: bella musica, ottime bevande, gente allegra e sportiva, e un luogo veramente stravagante! “


Ridono tra loro ancora un po' poi si abbracciano, si baciano, si salutano dieci volte e infine via ognuno per la sua strada, loro per Firenze con l'ostrica, noi a correre per le campagne per strade e stradine tra i muri fino all'autostrada.

 Una breve coda per entrare e poi LUI scatena il mio motore e via a tutta velocità! 


 Mi da veramente una sensazione meravigliosa correre ronfando nell'aria freddina con tutti i miei pistoni ben caldi e le ruote che volano tra auto e camion, nella luce che man mano lascia il posto al buio della notte.

 LORO siedono tranquilli dentro di me, LEI  butta qua e là un commento sulle belle ore trascorse assieme a gente così simpatica, ma LUI le risponde solo a tratti, sempre più concentrato sulla guida. La strada è piena di auto e ancora camion che sembrano sbucare dal nulla. 

 Rombando alla grande mi sento molto orgogliosa di portarli con me, dentro di me e non ho più paura. Anzi, provo quasi un senso di esaltazione nel sorpassare  quei bestioni che ruggiscono e ruggisco pure io accelerando.

 Ormai è notte fonda e ancora corriamo sull'asfalto liscio come il velluto circondato da lumini che indicano la strada.

 Saranno stanchi?

 Probabilmente si, ma vorrei dirgli che  non devono preoccuparsi: li riporto IO, Carolina, a casa LORO, a casa nostra, e questo mi rende incredibilmente felice.











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