par. 2
Difficoltà dei bipedi a godersi la vita, scopro le trasformazioni dei luoghi e delle cose nel tempo e nello spazio.
Mi chiedo perché gli umani bipedi non riescano quasi mai a godersi qualcosa di piacevole senza fare di tutto per trasformarlo in occasione di contrasto. Proprio non riesco a capirlo: come si fa ad essere amici e a volersi bene e un attimo dopo cercare tutti i modi per rendersi sgradevoli l'un l'altro ?
Di esempi ne continuo a collezionare a decine, a cominciare da LORO e i loro amici.
LUI e il MORO, per esempio: un giorno sembrano felici e contenti di stare insieme, di fare cose l'uno con l'altro, di stropicciarsi coi loro corpi e un momento dopo sono lì che si azzuffano per ogni sciocchezza e si guardano in cagnesco per ore, oppure non si guardano affatto e dichiarano cose orribili che con l'affetto c'entrano come i cavoli a merenda, e ci stanno pure malissimo.
Idem dicasi per LUI e LEI, un momento è tutto un idillio, sono felici di stare assieme appiccicati e un attimo dopo sembra che si vogliano distruggere vicendevolmente per non vedersi mai più.
Per non parlare di LEI con la sua Lei che ogni volta che non si vedono per un po' stanno male e si disperano e poi quando finalmente si ritrovano dopo un po' cominciano ad azzuffarsi fino alla disperazione più nera. E gli amici loro e gli amici dei loro amici non sono da meno, sembrano sempre allegri fino al momento dei pianti e dei sospiri, delle tristezze e delle angosce, che puntuale si ripresenta ogni poco.
Insomma nelle loro relazioni affettive assisto costantemente a una continua altalena tra l'amore e l'odio, tra la felicità e la disperazione, dell'uno, dell'altro o di tutti e due e più.
Un vero strazio secondo me, ma non riescono proprio a fare diversamente, poveretti! Sembra proprio che quando sono in amore/ sesso perdano praticamente quasi del tutto le loro capacità di pensare in modo coerente e logico, che poi è la loro caratteristica migliore, quella che li rende infinitamente superiori a noi macchine!
Forse dipende principalmente da quello che loro chiamano sesso: io non posso capirlo, né tanto meno condividerlo, perché per me, per noi auto-mobili, il sesso non significa nulla, non esiste.
Noi auto-mobili non abbiamo sesso e ci distinguiamo solo per altre cose, come l'avere due, tre, quattro o più ruote, avere motori con cilindrata più o meno grande, mangiare benzina piuttosto che gasolio o miscela e via dicendo.
Credo che sia una grande fortuna, per noi, non averlo e non poterlo neanche avere, visto i problemi, le angosce, i contrasti, i disagi che gli scatena in continuazione !
Sarà pure piacevole e divertente per loro, il sesso, anche quando non gli serve per fare nuovi bipedi simili a loro, ma se devo valutare dalle mie esperienze con gli umani, le situazioni di disagio, di contrasto, di contrapposizione sono più frequenti e diffuse in assoluto, rispetto a quelle di piacere, gioia, serenità, soddisfazione, felicità insomma. Eppure nella loro vita rimane sempre al centro delle loro aspirazioni, più che qualunque altra cosa, e che ci sia o non ci sia è comunque per gli umani una situazione drammatica, che si tratti di un lui e una lei, di un lui e un lui , una lei e una lei.
Menomale che a noi i bipedi almeno creandoci non ci abbiano inserito un sesso ! Forse ci perdiamo qualcosa, ma quante complicazioni e angosce in meno !!
Chissà, può essere che dipenda dal fatto che i bipedi creativi, quelli che inventano e realizzano anche noi, forse sono un po' più saggi, perché più abituati a usare l'intelligenza e non soltanto il loro corpo...
Oppure sapendo quante complicazioni può creare nella vita abbiano scelto proprio di evitare di appiopparcene uno anche a noi.
Ottima cosa il non avere sesso, dal punto di vista pratico: immagino quello che potrebbe capitare se un'auto si innamorasse di un'altra e magari volesse starci sempre assieme, penso che i loro padroni/guidatori potrebbero impazzire, quando dovessero andare in due posti differenti !!!
Magari una delle due o entrambe si rifiuterebbero di muoversi per non essere costrette a star lontane...
Risultato sicuro una visita dal meccanico, come minimo, ovvero un nugolo di omini-blu che le smontano, le rimontano e svitano, riavvitano, battono e tirano e cambiano pezzi, insomma le rivoltano come un calzino finché non gli passa.
E non voglio neanche pensare poi alla figuraccia col relativo padrone/guidatore !
No, no, IO-CAROLINA, come tutte le auto-mobili non sono fatta per il sesso: sono fatta per muovermi e portare i bipedi e le loro cose in giro per il mondo, per viaggiare, insomma!
Infatti adoro e ho sempre infinitamente adorato viaggiare!
E' ben vero che sono stata costruita apposta per questo, perciò il movimento fa parte integrante della mia natura.
Se me ne sono resa conto fin da quando sono nata, ho capito anche man mano che passava il tempo, che questo non significava per me semplicemente muovere i miei ingranaggi a comando solo per spostare me e chi mi guidava da un posto ad un altro. Niente di più e niente di meno.
Cioè viaggiare: luoghi e bipedi e linguaggi sempre nuovi, anche se in alcuni sono tornata tante volte. E mentre rivivo ora i miei viaggi, mi rendo accorgo di un fatto che può sembrare assurdo, che però è per me una scoperta.
Cioè, anche se può sembrare che ogni posto rimanga sempre uguale a sé stesso, in realtà non è così, si trasforma in continuazione: anche senza che si sposti da dove l'ho trovato la prima volta, solo per il fatto che qualunque cosa, animata o meno, ci passa, ci lascia qualcosa di sé.
Quando l'osservo con attenzione, anche a distanza di poco tempo la trasformazione appare evidente, addirittura lo rende completamente nuovo e assolutamente diverso da come era, anche se può apparire in tutto simile a com'era la prima volta che ci sono capitata: simile, cioè non uguale, diverso in qualche modo magari impercettibile
Il “prima” gli umani lo chiamano vecchio o antico a seconda del tempo passato tra la prima osservazione e quella o quelle dopo.
Alcuni bipedi non fanno altro che osservare attentamente e registrare le realtà di un momento e quelle dei vari momenti successivi, prendendone immagini e annotando i cambiamenti in vario modo, per ricordarseli meglio, probabilmente.
LEI per esempio copia la sua apparenza del momento su dei fogli coi colori, LUI invece preferisce metterla dentro strane scatolette che chiamano macchina fotografica o cinepresa. Poi confrontano le immagini del luogo con ciò che è accaduto in quel posto, in corrispondenza temporale con i cambiamenti documentati da altre immagini precedenti e riescono a ricostruire tutto il percorso di trasformazione di quel luogo in un certo tempo.
La gran parte dei cambiamenti più rapidi è causata dalle azioni degli stessi esseri umani, oppure dall'azione dell'acqua, o del fuoco, o della terra e dell'aria, che talvolta può essere veramente terribile, mi è capitato di provarlo un po' per mia stessa esperienza!
Pare che i bipedi umani da tempo immemorabile siano convinti, non capisco perché, di essere gli unici esseri intelligenti in circolazione, così per loro sono importanti le trasformazioni provocate ai luoghi dalle loro azioni, volontarie o involontarie non ha importanza. Così le registrano con le immagini e si raccontano nel tempo le corrispondenze tra le loro azioni, quando sono avvenute e i cambiamenti dei luoghi che capitano naturalmente e cercare i motivi di tutto ciò loro lo chiamano storia. Le loro azioni volontarie per trasformare i luoghi e le cose invece lo chiamano arte.
Per loro la storia è molto importante, perché sono convinti che anche solo mettendo ciò che è accaduto in un certo luogo provocandone mutazioni anche minime assieme a ciò che vi è accaduto successivamente, sia possibile per loro riuscire a stabilire un rapporto causale in modo da poter prevedere come indirizzare le proprie azioni future per trasformare i luoghi solamente come vogliono, arte, e non come capita, oppure per non mutarli affatto, mantenendoli sempre identici a quando hanno cominciato ad osservarli, o anche rimetterli, ed è arte anche questo, nella situazione precedente addirittura alla prima volta che li hanno osservati. Terribilmente complicato, anche se affascinante.
Su quale di queste soluzioni sia da scegliere, sia più importante da realizzare, ho ascoltato pazientemente dentro e fuori di me infinite discussioni tra LORO e molti amici. Difficilmente riescono a mettersi d'accordo e soprattutto a realizzarne una piuttosto che un'altra, col risultato che nel frattempo i luoghi continuano a cambiare sia per l'azione della natura, sia per le azioni casuali dei bipedi e tale mutazione spesso, anzi quasi sempre, viene considerata qualcosa da impedire.
Personalmente mi sono convinta che sia impossibile bloccare, fermare la trasformazione anche delle cose e dei luoghi che appaiono immobili e immutabilmente statiche fin dalle epoche più antiche.
Forse dipende dal fatto che IO-Carolina sono fatta apposta per il movimento tra un posto e un altro e un altro ancora e nella mia vita, che è stata nel tempo molto più lunga e piena di avventure di molte mie sorelle, ho potuto rendermi conto che tornando nello stesso luogo persino a distanza di poche ore, c'è comunque sempre qualcosa di diverso rispetto a prima.
E sono pure convinta che luoghi e cose si ricordino di come erano prima, esattamente come succede a me, e forse per sapere che è successo basterebbe chiederglielo, ammesso di riuscire a comunicarci. LEI, che è molto attenta a tutte queste cose, forse lo ha capito pure infatti l'ho vista talvolta provare a farlo, e qualche volta riuscirci anche, ma non so proprio faccia, io non ci riuscirei mai !
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