Par.3
In cui scopro come si diventa (quasi) come nuove e che a farlo sono bipedi in tuta sporca
...All'improvviso la porta si riapre, la luce del giorno mi illumina e Chiazza è già qui che mi gironzola intorno, che brontola tra sé e sé. Afferra un gran pezzo di una cosa che gratta e comincia a strofinarmelo con forza sul muso e struscia dove ha spalmato la pasta grigia che già è asciutta e dura come il mio guscio, e poi liscia con una cosa molle e umida e ristruscia di nuovo.
Strofina e strofina e fa una gran polvere, grigia, naturalmente, intanto canticchia e tossisce un po', poi si ingurgita qualcosa di liquido da una boccia e si accende una sigaretta. Mentre sbuffa il fumo continua a accarezzarmi sulle chiazze con quella cosa molle per togliere la gran polvere che ha fatto e sembra soddisfatto. Borbotta un po', butta la sigaretta fuori in strada, afferra un secchio di acqua e comincia a lavarmi via la polvere dalle chiazze con uno straccio.
Ma che è matto ? Si staccherà tutto e così avrà fatto una fatica inutile ! Oltretutto mi fa pure il solletico, con quello straccio bagnato, ma lui insiste, saggia con le dita le chiazze lavate che si stanno asciugando subito e di nuovo eccolo a sfregare qua e là con attenzione, poi spolvera e dopo lava, e va avanti così per un pezzo... Sembra che non finisca mai! Spero che Bordò arrivi e gli dica di piantarla, se no questo continua a grattarmi e solleticarmi all'infinito!!!
Quando Bordò finalmente arriva tutto allegro lo vedo proprio come un salvatore:- “ Ecco qua er paraurti, cromato a novo, guarda che bellezza !!”
Chiazza sospende gli sfregamenti e si asciuga il sudore dalla faccia con il braccio impolverato di grigio e si fa grigia pure la faccia.
- “ A 'mbecille! Ma guarda come te sei conciato! - fa Bordò arrabbiato – Stà attento, che 'sta robba mica te la poi magnà ! Te fa male, te l'ho detto cento vorte! E nun te sei manco messo la mascherina, sei propio 'n disgrazziato !! Ma che te devo fa', pe' fattelo capi' ? “
Poggia i pacchi che ha portato ed esamina i risultati : saggia con la mano le superfici con aria critica facendomi il solletico pure lui, borbotta approvativo:- “ Vabbè, lascia pèrde', me pare che abbasti; ce so ancora 'n par de punti ancora da daje 'na ripassatina, ma leggera...”
Chiazza rimane lì immobile, solo la sua faccia grigia si allunga un po' e lo guarda come se volesse protestare, ma non protesta.
- “ Ma mò famme er piacere, lavete la faccia e le mano e annamo a pijasse 'n caffè , che ce lo semo meritati proprio ! “
Così Chiazza si va a lavare un po' di grigio dalla faccia e dalle mani al lavello, si asciuga con uno straccio ed escono assieme piantandomi lì.
Sono ansiosa di vedere la fine del restauro...
Sarò ancora bella come prima dell'accidente?
Questi due hanno detto che sarò ancora più bella, ma chissà se è vero...mi sa che esagerano. Spesso i bipedi lo fanno, quando parlano, e poi i fatti non somigliano neanche lontanamente a quel che promettono... Aspetto il loro ritorno dal caffè con gran trepidazione, ma lo so che i bipedi devono sempre mangiare o bere qualcosa.
Mi mancano i miei padroni, non li ho neanche visti, né LUI, né LEI saranno presi dalle loro occupazioni, ma almeno un salutino potevano farmelo, che diamine !
Bordò e Chiazza mi piombano addosso di sorpresa, strappandomi dalle mie meditazioni e ricominciano immediatamente ad agitarmisi intorno. Bordò scarta il lungo pacco che ha portato:“ Guarda che bellezza ! - esclama orgogliosissimo – Pare proprio novo novo! “
Effettivamente non riesco a credere al mio unico occhio rimasto – l'altro è rotto e smontato – il paraurti è bellissimo, tutto scintillante, e non c'è traccia né della rottura, né della saldatura. Mi comincio a tranquillizzare: questo bipede è proprio bravo come ha promesso, forse anche sul resto non ha raccontato favole ! Intanto Chiazza continua ad lisciare ben bene il cofano, poi il parafango, mentre Bordò gironzola intorno a uno scaffale pieno di barattoli, borbottando pensieroso:- “ E mò dov' è annat'a fini' er bianco-Fiat? Accidenti, nun lo trovo! Ma che l'hai spostato ? Aho, mica sarà fenito eh! Qua mica ce posso mette' 'n bianco quarsiesi , ce vo' er suo, sennò se vede la diferenza !”
Chiazza intanto è di nuovo grigio da capo a piedi e liscia, liscia, senza fermarsi, mentre Bordò continua la sua ricerca, finché improvvisamente caccia uno strillo:- “ Ecchelo ! Ma a chi cavolo jè venuto in testa de méttelo lassopra cor rosso, vorei proprio sapello, eh?”
Afferra un barattolo in cima allo scaffale, lo agita, controlla se la quantità è sufficiente e fa:- “ Bene, com' hai finito d'alliscià lava bene tutto che dopopranzo se s'è asciugato bene potemo vernicià ! “
Chiazza annuisce e continua il suo lavoro mentre me ne sto lì buona buona e zitta, Bordò invece esce in strada e sento che traffica con qualcuna delle auto rimaste fuori: botti, tonfi e rumori vari, inframmezzati da chiacchiere, saluti con gente che passa. A un tratto riconosco la voce... è LEI ! Allora è qui, è venuta a trovarmi, che bello !
-“ Vengo da Scuola, volevo vedere.. come va con Carolina ? “ fa LEI tutta allegra, poi mi scruta con attenzione e po' dubbiosa chiede:- “ Ma è ancora tutta smontata! Siete sicuri che per domani ce la fate a finire?”
Bordò è tranquillo:- “ Ma nun lo vedi che er più è fatto? Tra ribàtte' e stucca' e liscia' semo già arivati. Mo se tratta solo de vernicia' e rimonta' tutto. Oggi pomeriggio je damo giù co' la pistola a spruzzo.
Vedrai che bellezza! Er peggio è stato er paraurti, che l'ho dovuto sarda' e fallo croma' a novo !! Guarda qua che meravija che m'è venuto!”
Glielo mostra orgogliosamente:- “ Lo sai? Nun era mica solo staccato e storto, s'era proprio rotto in due punti e pure antipatici... Me so' ammattito pe' riméttelo dritto e sardallo a modo ! “
LEI osserva e commenta ammirata: “ Hai fatto proprio un bel lavoro, hai ragione. Sei bravo con le saldature, davvero ! Mi piacerebbe saper saldare come te. Certo dovrei imparare: magari potrei usarlo per fare le sculture, ma non ho mai tempo per farlo ...”
Bordò la guarda benevolo e ammicca: - “ Se vòi impara', vie'qua in officina, t'imparo io! Se c'è' na cosa che me servirebbe proprio è quarcheduno che sa fa bene le sardature ! Me tocca sempre fammele da me, perché 'sto bbon-a-nulla – accenna a Chiazza – nun è capace, e nun se sforza manco de provacce! C'ha paura der foco e co' er tubo der cannello ce s'impiccia pure !”
Ride e LEI nel frattempo mi gira attorno, mi guarda, mi tocca dolcemente. Insiste:- “ O mi raccomando ! LUI ha perso tutta la mattinata in giro con i bus appresso all'assicurazione, ma domani l'auto gli serve proprio !”
- “ Nun te preoccupa' ! Mo' te ne vai a casa e je dici che po' passa' a pijassela domatina pe' pranzo. – fa Bordò – Dije de chiamamme, si nun se fida, così je spiego tutto per bene. Ma stesse tranquillo, domatina pe' pranzo è pronta, così c'ho tempo pure pe' daje 'na bbella lucidata, che se la merita proprio, porina.”
LEI ride, lo saluta e se ne va col suo andare saltellante: è contenta e anche io.
A me però mi tocca rimanere, invece, perché c'è ancora da soffrire un po'...
Scopro che la riverniciatura non è rumorosa, o violenta, ma un po' fastidiosa, questo sì. Le preoccupazioni che mi avevano assalita svaniscono mentre guardo Bordò che dopo aver ben mescolato e rimestato dentro il famoso barattolone ne versa la vernice, che è bianca come me e vischiosa, dentro una specie di grossa boccia con un manico da una parte e un becco dall'altra, a cui è attaccato un lungo tubo tutto arrotolato come una molla che finisce in una specie di cilindrone a motore che ronfa continuo. Poi si mette addosso una specie di mascheratura di tutti i colori, che gli copre pure la faccia e la testa, afferra la boccia dal manico e schiacciando qualcosa ne fa uscire dal becco una specie di nuvola, di nebbia bianca sul cofano rappezzato e lavato poggiato sul bancone più in là. E passa e ripassa la nebbia finché le macchie grigie non si vedono più e quello è ridiventato tutto bianco e lucente com'era prima dello scontro !
Ohhh che bello !! Ecco cosa significava “vernicia' “!
Non vedo l'ora che lo faccia anche sul mio musetto e sul parafango, quelle macchie grigie sono proprio orrende da vedere !
Ma per quello devo aspettare che Chiazza ricopra diligentemente di strisce di carta appiccicosa tutte le zone che non devono essere verniciate di bianco, così finisce che mi ritrovo con l'occhio rimasto, attappato pure quello e legata come un salame... Completamente accecata ormai posso solo sentire il ronfare del motore e il sibilo dello spruzzo che mi va qua e là su di me. Non che sia spiacevole, ma è un pochino fastidioso, mi fa un po' di solletico e dura anche per un bel pezzo, perché Bordò non sembra mai contento e mentre spruzza borbotta in continuazione come se chiacchierasse con la vernice; o forse con lo spruzzatore ?
Cerco di distrarmi pensando a come sono buffi quei due bipedi, e com'è strano che passino tutto il loro tempo a rendere di nuovo il loro bell'aspetto a quelle come me che hanno avuto la disavventura di averlo distrutto, di averlo perso per un motivo o per l'altro...
Mi rendo conto che evidentemente gli piace farlo, anche se è faticoso perché noi siamo dure e pesanti, ma evidentemente ci amano. Amano le nostre forme, i nostri colori, i nostri gusci rigidi e scintillanti di smalto e non sopportano di vederli graffiati, deformati, rotti e sfondati. Per ciò fanno di tutto per restituirceli sani e belli come erano prima che ce li distruggessero.
Sento di voler loro già bene, a Chiazza e soprattutto a Bordò...
Però la verniciatura è davvero terribile, sto quasi per sentirmi soffocare ma per fortuna smette e mi lasciano un po' in pace ad asciugare, ma 'sta roba è così potente che mi si è appiccicata addosso, formando su di me come un secondo guscio assieme col primo, e le chiazze grigie sono sparite del tutto ! Me lo sento un po' tirare mentre si asciuga , però ha un odore tremendo, acuto e forte, capisco perché Bordò si è mascherato così come un mostro per farlo, ma pian piano svanisce anche quello fuori con l'aria che viene dalla strada e la sento di nuovo fresca e frizzante anche se sono bendata e incerottata dappertutto.
“ Oh, guarda un po' com'è venuta bene ! - è la voce di Bordò – Mo me levo tutta sta robba de dosso, se damo 'na lavata e s'annamo a pija' er caffè, eh? - sento Chiazza che borbotta qualcosa - Daje, movete, lo finisci dopo, er tempo c'è ! E dai, che se lo semo meritato ! C'avemo ancora da fa', ma semo in tempo perfetto, nun te proccupa'! er tempo strigne, si, ma 'n caffè ar volo nun ce lo leva nisuno !! “
Dopo un po' di tramestio, evidentemente si stanno ripulendo un po', silenzio finché tornano, prestissimo.
Bordò mi saltella intorno, mi tocca e mi accarezza qua e là, certo per controllare il nuovo guscio, se è ben asciutto, mentre aspetto trepidante di riuscire a vederci di nuovo: - “ Ohe, guarda qua – fa orgoglioso a Chiazza – è venuta proprio perfetta ! E pure l'antri pezzi oramai so' asciutti bbene!
Mo tocca de leva' la mascheratura, così potémo rimontà i pezzi, er paraurti, e er fanale novo, pe' urtimo ! - lo incita ridendo tutto allegro - Mòvete 'n po', sbrìghete, a lumaca! Così c'avemo er tempo de daje puro n' allisciata generale co' la pasta e la spazzola!!! Vedrai che quanno vengono a pijàssela manco la riconoscono più pe' quant'è bbella !”
Chiazza sento che si da da fare, e leva e scarta e tira e strappa e finalmente mi libera l'occhio buono e pure il parabrezza; poi assieme, tra spingi e tira, bottarelle, scricchiolii, scrosci e tintinni mi ritrovo col cofano e il parafango di nuovo al loro posto. Ufff ! E infine ecco qua, dopo un altro po' di tira e poggia spingi e aggancia e stringi... evviva, pure l'altro occhio c'è di nuovo !!!!
Ho di nuovo tutti e due gli occhi e sono felice, però quello nuovo è un po' strabico e guarda di traverso, ma non faccio in tempo a preoccuparmene, che tira qua e spingi là, provando e riprovando, me lo riallineano all'altro. Sono davvero veloci!
Malgrado l'aria un po' addormentata di Chiazza e quella svagata e ridanciana di Bordò, che canticchia e borbotta in continuazione, non smettono un attimo di starmi appresso e di farmi coccole ed è stupendo. Quando poi mi spalmano addosso una strana cosa appiccicosa e densa e con uno strano arnese morbido che gira velocissimo me la spalmano ovunque...mi sento proprio una principessa con le ancelle che la massaggiano, una star col suo stuolo di cameriere che la fanno bella e che goduria poi la lucidata finale ! Tutte le mie cromature brillano a gara col guscio rinnovato e mi sento in forma come non mai, pronta per pavoneggiarmi in giro per la strada assieme a LORO.
Ma ancora non è finita, la pacchia: il tocco finale me lo da senza smettere un attimo di canticchiare Bordò, spalmandomi persino la capote e le gomme con un liquido oleoso che le rende scintillanti e rendendo loro il colore scuro originale.
(continua 3 febbraio 2022)
Nessun commento:
Posta un commento