lunedì, maggio 11, 2015

Esce "Sodoma divinizzata”

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Con “Sodoma divinizzata”, ultimo dissacrante ed eretico poemetto omoerotico di Piero Montana, l'autore giunge, nell'underground, al termine del suo lungo e solitario percorso poetico, intrapreso nel 1976 con “Breve rosario di Sodoma”, raccolta giovanile di liriche autobiografiche.

In questa sua prima silloge poetica, già il nostro autore come fosse uno gnostico appartenente alla setta dei Cainiti, per una sorta di trasvalutazione di tutti valori, eleva la maledetta città dei sodomiti al posto della Gerusalemme Celeste, facendone oggetto di culto e di preghiere, da qui il rosario nel titolo della raccolta.

Nascono così negli anni '70 i primi “versi perversi”, “contro natura”, le poesie omosessuali di Montana sullo sfondo notturno di un'umanità spesso allo sbando, derelitta, emarginata, fallita.

Dopo un lungo silenzio poetico, nel 1999 Montana compone due poemetti omoerotici, “La spiaggia” e “L'Angelo perverso” riuniti in unico volumetto con prefazione di Massimo Consoli, uno dei fondatori del movimento gay italiano.
Una svolta decisiva per l'autore avviene nel 2000 con “W.C.”, una raccolta di poesie su gabinetti e omosessuali tra i ricoveri degli amori clandestini.
È infatti in questa silloge poetica che il nostro autore mette in scena, con un linguaggio provocatorio, in cui lussuria e profanazione si mescolano, si confondono, lo sposalizio del cielo con l'inferno, azzardando un incontro assai intimo, ravvicinato tra divino ed umano, sacro e profano.

In questo sposalizio, nel cuore delle latrine, Montana confessa di aver spesso incontrato ed abbordato Dio soprattutto nel commercio carnale con le marchette, dalle quali si è abbeverato misticamente come dal calice innalzato del Corpo e Sangue di Cristo.

Nei corpi dei ragazzi più poveri, nelle marchette -­ scrive il poeta ­- ho venerato la bellezza, adorato la divinità, disconosciuta al mondo della volgare normalità”.

In “Estasi”, la sua recente pubblicazione di poesie proibite, l'autore spinge più in là la sua “eretica blasfemia”, affermando che lo stesso Spirito Santo in forma d'uccello, scendendo dall'alto dei cieli come grazia, lo penetri carnalmente nei suoi occasionali ed anonimi rapporti sodomitici.

La piena consapevolezza dell’autore di essere uno gnostico libertino, già dichiarata in “W.C.”, trova nel poemetto “Sodoma divinizzata” una chiara formulazione.
Dichiarandosi seguace di Carpocrate, Montana ritiene che l'anima, di origine divina ma prigioniera del corpo, sperimentando ogni tipo di peccato e in particolare quello “contro natura”, può liberarsi da subito, in questa terra, dal carcere che la imprigiona per aver una visione estatica del regno di luce della patria celeste.
In “Sodoma divinizzata”, ispirandosi agli eretici, blasfemi riti degli gnostici, descritti da Epifanio di Salamina (315 circa ­ 403) nel suo Panarion (1), libro contro tutte le eresie dell'epoca, ­ descrizione questa messa in parte ad epigrafe del poemetto, ­ Montana percorre “fantasticamente” tutta la storia notturna dell'eros underground, da quello praticato dalle sette gnostiche libertine, alle cene segrete degli eretici medievali e al Sabba fino ad arrivare, ai nostri giorni, alla maschile promiscuità praticata dagli omosessuali in saune e dark room di sex club.
  In questa storia notturna della sfrenatezza sessuale al maschile, pervasa da una carica erotica, libertaria, il poeta pone al centro e al culmine di essa la gnostica pratica sacramentale della spermatofagia eucaristica, vero cibo e vera bevanda di mistica lussuria.

Tra gli altri temi accennati nel poemetto omoerotico: la maledetta condizione esistenziale del sodomita, la rivolta contro la norma, il conseguente esilio nel regno di Sodoma, la malattia mortale, l’esperienza estatica dell’assunzione in cielo dell'autore tra il coro degli angeli ribelli e le anime dei poeti maledetti, e infine il suo precipitare, perdersi come un mistico nel cuore di luce abbagliante del Dio sconosciuto, straniero.
Per tutti questi contenuti autobiografici, realmente vissuti e solo in parte fantastici e visionari, espressi con un linguaggio poetico teso e febbricitante, che fa ricorso ad un immaginario perverso, eretico, blasfemo, malato, il poemetto omoerotico “Sodoma divinizzata” rappresenta quanto di più coraggioso, di audace, di intrepido, di ardimentoso, di impavido, di temerario sia mai espresso in versi ed edito ad oggi.
A parte va considerato il componimento poetico "Il lamento di Eros", che non aggiunge nulla a "Sodoma divinizzata", ma chiarisce il compito alchemico della poesia: trasformare in oro, in canto il lamento straziante di Eros.

Il libro sarà presentato da Piero Montana ad un pubblico selezionato ed adulto  sabato 16 maggio alle ore 18 nei locali della  "Galleria dell' eros" in via Mattarella n 64 a Bagheria (Palermo).

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