da Notizie Radicali giovedì 18 marzo 2010
di Valter Vecellio
C'è un bel libro che val la pena di consigliare, per quello che i consigli possono valere. Il libro si chiama "Alfabeto Bonino", lo ha curato Cristina Sivieri Tagliabue, lo ha pubblicato Bompiani, costa 14 euro. Un libro che non è un'autobiografia in senso classico, ma c'è tanto di Emma, di quell'Emma che conosciamo e anche quella meno "pubblica" e che conosciamo meno. Racconta Emma nella nota che apre il libro che quando le è stato proposto il progetto, ha risposto con un secco "No, grazie". Cristina Sivieri Tagliabue dev'essere cocciuta almeno quanto Emma, non si è persa d'animo, così ha chiesto di poter seguire la campagna elettorale, Emma l'ha lasciata fare pensando che dopo qualche giorno avrebbe gettato la spugna, e invece nel giro di pochi giorni "…ha messo sottosopra il mio staff, tutti i miei archivi. L'ho lasciata fare. In fin dei conti, non possiamo imparare a conoscere le persone quando vengono da noi; dobbiamo noi andare da loro per vedere quello che sono".
A giudicare dai risultati, è una fortuna che Emma abbia lasciato fare, e che Cristina Sivieri Tagliabue non si sia scoraggiata. Composto per "voci", sono poco più di 130, troviamo Giorgio Gaber, uno dei cantanti preferiti; e Gaetano Salvemini, ed Ernesto Rossi; oppure quella "Malcom X", che racconta di come per mantenersi abbia venduto per qualche tempo scarpe nel negozio più sfigato di New York. Non c'è una voce specifica Partito Radicale o Radicali: in ogni riga Emma parla da radicale dei radicali; e una pagina è dedicata a Marco Pannella: comincia con una domanda: "E' vero che dietro di me c'è Marco Pannella? Tra tutte questa mi sembra una cretinata. Gli italiani non sono né scemi, né smemorati. E' venticinque anni che ci vedono insieme me e Marco, non lo hanno certo scoperto da un mese che lavoriamo insieme. Non vedo una buona ragione perché dovrei prendere le distanze da lui. E' l'uomo più disinteressato, generoso e coraggioso che io conosca. Il nostro è un sodalizio umano e politico di una vita intera. Ripeto: chi cerca di dividerci mostra di non conoscere la nostra storia. A volte capita di litigare, e ognuno ha il suo modo di reagire, Marco è più esplicito, urla, io quasi sempre taccio. Le persone a cui devo di più sono mia madre e Marco Pannella. Lui nemmeno lo sa, ma mi ha insegnato a fare pagare in prima persona le cose che si suggeriscono agli altri".
E' un libro che racconta Emma, e raccontandola, si capisce cosa sa fare, cosa può fare una radicale al governo delle cose; e in proposito, alla voce "Governo", otto righe che si possono leggere interamene: "Per governare bene basta un buon Consiglio di Amministrazione, ma bisogna farlo mettendoci dei valori. A sinistra si discute tra cattolici e laici. Come dice Pannella, l'unica cosa concreta che fa girare il mondo sono le idee. Vi chiedo di mettere in questa sfida tutti voi stessi, di portare il vostro modo di essere, nelle diversità e nelle differenze. A Cordova il venerdì pregavano i musulmani, il sabato gli ebrei, la domenica i cristiani…".
Con altri 15 euro, se già non l'avete fatto, regalatevi "Le nostre storie sono i nostri orti, ma anche i nostri ghetti", il libro conversazione che Stefano Rolando ha realizzato con Marco Pannella (anche questo Bompiani). C'è una frase, a pagina 162, che credo condensi e dia la cifra di tutta la conversazione. Rolando chiede se un politico può non esser politico; e Pannella risponde: "No, ma deve "creare" politica. Deve cioè creare ciò che era impensabile. Che cosa abbiamo fatto d'altro se non dare dignità politica a cose che non l'avevano?".
Creare l'impensabile. Ha un po' il sapore dell'ultimo appello pasoliniano ad essere "irriconoscibili", se si vuole essere riconosciuti.
Due libri, che non sono solo due libri: sono racconti di storia e vita radicale, programma e manifesto di quello che si può e deve fare; e il solo fatto che siano stati pubblicati autorizza a un qualche ottimismo.
Va.vecellio@gmail.com
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