martedì, aprile 22, 2014

Verso il 25 aprile in sciopero della fame per salvare la lingua italiana. Ecco cosa ne dice Dacia Maraini.

Giorgio Pagano, Segretario dell'Associazione Radicale Esperanto, ha intrapreso lo sciopero della fame dall'11 aprile, in attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato sul divieto d'insegnare e di studiare in italiano al Politecnico di Milano.


Il divieto è stato avallato dall'attuale ministra Stefania Giannini che, invece, ad agosto aveva firmato un Appello rilevando "con rammarico e viva preoccupazione il persistere della linea di progressiva emarginazione e abbandono dell’italiano nei gradi alti della formazione universitaria".
Giorgio Pagano vede nel vietare l'insegnamento e lo studio in italiano un sovvertimento dello Stato attraverso l'istruzione e una vera e propria attività anticostituzionale. 

Ecco cosa ne pensa la famose scrittrice e poetessa Dacia Maraini intervistata da Monia Chimienti

e nasce il sito BEATRICE

Nasce 'Beatrice', il social della lingua italiana targato 'Dante Alighieri'

ultimo aggiornamento: 22 aprile, ore 16:09

Roma - (Ign) - Segue di due anni il progetto 'Adotta una parola', che ha già superato i 30mila utenti, proponendosi di allargare questa comunità di 'paladini' del nostro idioma per promuoverlo e renderlo sempre più vitale. Il curatore del progetto: "Cerchiamo la partecipazione in tutto il mondo per raccogliere ciò che l'italiano e la cultura italiana disseminano"


Roma, 22 apr. (Ign) - A due anni dal lancio di 'Adotta una parola', durante il primo festival Madrelingua, la Società Dante Alighieri presenta 'Beatrice', il social network della lingua italiana. “Nasce dall'idea che tantissime persone avrebbero potuto essere coinvolte in modo creativo e partecipativo”, spiega Massimo Arcangeli, curatore del progetto. “Una partecipazione – dice a Ign, testata on line del gruppo Adnkronos - cercata non solo in Italia, ma anche all'estero e da parte di chi sta imparando l'italiano”.

Secondo Arcangeli Beatrice avrà impatto su tutti quelli che amano la nostra lingua per i motivi che sappiamo, da quelli più nazional popolari a quelli seri. Contiamo di raccogliere tutte le categorie disseminate per il mondo – continua - che possano costituire quella forza tutta italiana che attualmente lavora in ordine sparso. Sono miriadi le iniziative locali che cercano di strutturarsi ma fino a oggi nessuna ha raccolto ciò che l'italiano e la cultura italiana disseminano per il mondo”.
Per questo motivo, precisa Arcangeli, “contiamo sulle centinaia di comitati stranieri che abbiamo già allertato. L'idea è quella di sfruttare l'enorme rete fisica che la Società Dante Alighieri possiede in tutto il mondo trasformandola in rete virtuale”.
Per raggiungere l'obiettivo, il progetto - completamente finanziato dalla stessa Società Dante Alighieri - punterà inizialmente sulle persone che avevano mostrato interesse per le precedenti iniziative, 'Adotta una parola' e 'Il Decameron in 100 tweet'. “Abbiamo superato i 30mila aderenti nel vecchio progetto, è stato un boom. Saranno coinvolti – aggiunge Arcangeli - nelle varie fasi del nuovo progetto. Intanto rilanceremo 'Adotta una parola', poi di volta in volta lanceremo nuove iniziative, in un'ottica partecipativa che poi è lo spirito del social”.
COME FUNZIONA - Dopo aver creato un profilo, si potranno invitare i propri amici per discutere, proporre idee, postare commenti, immagini, video; nel sito è possibile organizzare la propria bacheca, mandare messaggi, gestire il proprio sito personale o quello della parola di cui si è custodi, interagire liberamente con altri utenti.
Il social sarà presentato ufficialmente il 7 maggio, durante la prima giornata del Festival Madrelingua, primo evento del genere organizzato dal trimestrale di lingua, arte e cultura italiana della Società Dante Alighieri, realizzato in collaborazione con Limes, Istat, Feltrinelli e Aracne Editrice. 
La pubblicazione ha carattere monografico e tratta i temi più attuali che, nel nostro paese e nel mondo, caratterizzano la discussione sulla lingua e la cultura italiana.


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