lunedì, luglio 22, 2024

Il vecchio e il mare





[  Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce. Nei primi quaranta giorni lo aveva accompagnato un ragazzo di nome Manolo, ma dopo quaranta giorni passati senza che prendesse neanche un pesce, i genitori del ragazzo gli avevano detto che il vecchio era decisamente e definitivamente salao, che è la peggior forma di sfortuna, e il ragazzo aveva ubbidito andando in un'altra barca dove prese tre bei pesci nella prima settimana. Era triste per il ragazzo veder arrivare ogni giorno il vecchio con la barca vuota e scendeva sempre ad aiutarlo a trasportare o le lenze addugliate o la gaffa e la fiocina e la vela serrata all'albero. La vela era rattoppata con sacchi da farina e quand'era serrata pareva la bandiera di una sconfitta perenne.]

Pensava sempre al mare come a la mar, come lo chiamano in spagnolo quando lo amano. A volte coloro che l'amano ne parlano male, ma sempre come se parlassero di una donna. Alcuni fra i pescatori più giovani ne parlavano come di el mar al maschile. Ne parlavano come di un rivale o di un luogo o perfino di un nemico. Ma il vecchio lo pensava sempre al femminile e come qualcosa che concedeva o rifiutava grandi favori e se faceva cose strane o malvagie era perché non poteva evitarle.
Guardò il mare e capì fino a che punto era solo, adesso. Ma vedeva i prismi dell'acqua scura profonda, e la lenza tesa in avanti e la strana ondulazioni della bonaccia. Le nuvole ora si stavano formando sotto l'aliseo e guardando davanti a sé vide un branco di anatre selvatiche stagliarsi nel cielo sull'acqua, poi appannarsi, poi stagliarsi di nuovo, e capì che nessuno era mai solo sul mare.
Il vecchio aveva visto molti pesci grossi. Ne aveva visti molti che pesavano più di quattro quintali e mezzo e ne aveva già presi due di quelle dimensioni in vita sua, ma non era mai stato solo. Ora, da solo e in pieno mare aperto, era legato al pesce più grosso che avesse mai visto e di cui avesse perfino sentito parlare, e aveva la mano sinistra ancora serrata come la morsa degli artigli di un’aquila.
"Mezzo pesce" disse. "Tu che sei stato un pesce. Perdonami di essere andato troppo al largo. Ho mandato in malora tutti e due. Ma abbiamo ucciso molti squali, tu e io, e ne abbiamo mandato in malora molti altri. Quanti ne hai uccisi tu, vecchio pesce? Non hai certo quella spada sulla testa per niente."
"L’ho ucciso per autodifesa” disse il vecchio ad alta voce. “E l’ho ucciso bene.” E poi, pensò, tutti uccidono tutti gli altri in un modo o nell’altro. La pesca mi uccide proprio come mi dà da vivere. È il ragazzo a darmi da vivere, pensò. Non devo esagerare a ingannare me stesso.

Ernest Hemingway, da Il vecchio e il mare - Traduzione di  Fernanda Pivano

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