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lettera aperta di Paolo Barnard, ex giornalista di Report a Marco Travaglio
Caro Travaglio, io ho le prove che tu non sei libero. Non mi dilungo, te le espongo in breve e ti assicuro che non sto parlando del fatto che, ad esempio, tu ti rifiuti di parlare di temi come il Signoraggio bancario, nonostante esso sia una piaga aberrante artificiosamente inflitta alla vita di ogni singolo italiano, che ne paga un prezzo altissimo.
No, Marco, parlo di altro. Tu non sei libero perché tu oggi sei una Star; perché sei in prima serata TV ogni settimana e proprio nel luogo dove secondo te “…chi non ha il guinzaglio in questo momento non lavora e chi ci lavora in un modo o nell’altro un suo guinzaglio ce l’ha”; perché sei lì anche tu, col trucco di scena, con i riflettori sparati su di te, col megaschermo dietro le spalle che amplifica il tuo verbo; perché giri l’Italia fra il tripudio dei fans club, che ti adorano; perché sei un’Icona. Tutto questo è Potere, è meravigliosamente forte, è oppio. Una volta assaporato, non se ne può più fare a meno. E allora Marco, quando dovesse capitarti di scorgere qualcosa che non va, e proprio nelle strutture che ti garantiscono quel Potere, quell’inebriante vivere, quel tuo oppio, e intendo una stortura, magari proprio del marcio, un’omertà, o la negazione di un qualsiasi principio morale o di un diritto, tu che faresti Marco? Lo denunceresti? Spareresti cioè un siluro alla base stessa delle fonti della tua inebriante fama? Li manderesti a gambe all’aria assieme a gran parte del tuo status di celebrity? Cioè svergogneresti e denunceresti chi ti trasmette e il loro megaschermo? Chi ti pubblica ogni parola senza fiatare? Chi ti amplifica nelle piazze dei centomila? Chi ti fornisce il tuo oppio? Oppure chiuderesti un occhio? E magari anche tutti e due? Perché lo sai bene come reagirebbero alla tua denuncia: sarebbe rancore, veleno, isolamento per te, cellulari che non ti rispondono più, inviti che non ti arrivano più, amici che, ops, non ci sono più, il tuo volto che scompare dagli schermi e dalla memoria.
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