sabato, maggio 23, 2015

Piero Montana pubblica "I canti della lue"

 “ I Canti della lue” di Piero Montana finalmente sono  in fase di pubblicazione.

Questa opera in versi fu composta nel 1982, quando l'autore scoperse  di aver contratto una
grave infezione di sifilide.

La cura fu piuttosto lunga e il poeta si astenne per più di un anno da rapporti sessuali promiscui e non protetti. Ma la malattia cambiò decisamente il suo stile di vita gay e libertino: Montana bandì dalla sua vita la promiscuità sessuale maschile e andò ricercando un rapporto sicuro, stabile e duraturo con un partner affidabile, che tuttavia non trovò mai.

Il fallimento di questa ricerca ebbe una forte ripercussione nel suo animo, in cui subentrò un pessimismo ai limiti della paranoia, senza via  di scampo, di “redenzione”.

Ed è proprio questo pessimismo che egli riflette nella sua poesia, cosicché i “Canti della lue”, sono ricolmi di una cognizione del dolore e un nichilismo mai espressi fino ad allora nei suoi versi.
Il nichilismo, soprattutto nella soppressione dei valori del sistema vigente, è quello che conduce il poeta a ricercare  l’estasi come un mistico, ma fuori da tali valori, nell’abiezione e viene espresso con un linguaggio “perverso”,  “ malato” e a tratti delirante.

*
Dalla bocca 
Di un topo morto
Cola sangue
In fondo al nulla
Vuoto ubriaco
Dell’essere
Scolo
Melma
Cloaca
Di un bordello

*
Tocco il dolore
Con le mani
Cocente
Questo sfaldamento dell’anima
Con punta tagliente
D’iceberg
Che disperato
Mi  trascina
In preda
Alla corrente

*
Ho leccato culi merdosi
Mi hanno sputato in bocca
Ho amato
Amo l’esilio
L’abiezione
Della mia infamia
Della mia corona di gloria
Della febbre
Dell’insensato dolore
Non resta qui
Traccia del Sublime

*
Se la tua strada porta all’inferno
Amico
Non ti fermare
Prigionieri di labirinti
Drogati
Sodomiti
Ladri
Insensati
In terra desolata
Mai troveremo filo d’Arianna

*
Alla follia
All’angoscia dal volto ubriaco
Di puttana
Alla follia che batte
Si buca
Impazza
Sui marciapiedi della strada
Alla follia che cade impietosa
Sotto gli sguardi di una folla
Indifferente
Estranea
Alla follia dei sodomiti
Degli angeli dannati
Non chiedete il senso
Non rivolgete la domanda
Ché la vita
Come ali di farfalla
Trasparenti
Fugaci
Sempre e ovunque
A me pare
Fugge verso le ombre
E il tempo del massacro

*
Più non bado alle parole
Al silenzio
Ai sospiri
Alle grida d’orgasmo
Alle notti insonni
Alle bestemmie
Alle vertigini
Agli schizzi di sperma
Ai grumi di sangue
Alla carcassa vuota
Al deserto che cresce
Mi ricopre di sabbia

                Piero Montana

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