domenica, maggio 01, 2011

Contro il regime. Panfilo Gentile e l’opposizione liberale alla partitocrazia (1945-1970),

Panfilo Gentile
28-04-2011
E’ da poco uscito nelle librerie un saggio storico-politico che sorprende per la sua attualità e precisione dei tempi. Ma vorrei omettere, almeno per qualche istante, il titolo di questo volume. Perché è un libro raro. E’ un testo che affronta il cammino dei liberali e democratici all’interno della partitocrazia italiana. La storia è sorprendente: come se sessanta anni fossero trascorsi generando sempre soluzioni riconducibili al solito Potere fine a se stesso della partitocrazia.
Dal 1945 fino ai nostri giorni. Senza esclusione di continuità. Proprio come spiegano e ripetono, in ogni occasione, Marco Pannella ed Emma Bonino. Eppure, le idee e le azioni dei Radicali, dal 1955 ad oggi, hanno saputo innestare, nei diversi processi sociali e civili del nostro Paese, un cammino di cambiamento in senso liberale e democratico segnando così un riconoscibile solco di libertà all’interno del sessantennale Regime partitocratico. Insomma, se si legge il libro a cui faccio riferimento si scopre che, in Italia, un percorso riformatore c’è stato e c’è. E viene da lontano: da Panfilo Gentile, da Giuseppe Maranini, Luigi Einaudi, Guido de Ruggiero, Ernesto Rossi, Mario Pannunzio. Si tratta del solco che hanno continuato a tracciare i Radicali di Pannella con l’aiuto di tutti i cittadini: di centro, di destra e di sinistra. Cittadini che hanno creduto in loro stessi, che hanno creduto nelle battaglie di libertà e per i diritti civili, che hanno riconosciuto loro stessi in queste battaglie, che si sono riconosciuti e mobilitati per le urgenze di tutti, per i loro sogni e per le ragioni di loro stessi, come per quelle degli altri.

Il libro di cui sto parlando, in altri termini, traccia la storia e la proposta liberale di un dibattito sempre attuale e delinea i primi venticinque anni dell’Italia post-fascista catturando il lettore dentro una riflessione che colpisce e lascia attoniti per la sua enorme corrispondenza con i problemi di oggi. Il libro a cui faccio riferimento, scritto da Alberto Giordano, si intitola Contro il regime. A cui segue un sottotitolo esplicativo: Panfilo Gentile e l’opposizione liberale alla partitocrazia (1945-1970), edito da Rubbettino (pag. 285, euro 14,00). Un testo da tenere sul comodino. Perché racconta le origini della situazione politica che ci portiamo dietro da troppo tempo. Infatti, già Panfilo Gentile e i liberaldemocratici dell’epoca immaginavano una democrazia dell’alternanza e un’economia liberale, non protezionistica e contro i monopoli.
Quando, però, i pensatori liberali si accorsero che il cammino intrapreso stava conducendo verso altri lidi, addirittura opposti a quelli da loro stessi sognati, denunciarono con forza le gravi illiberalità che il sistema partitocratico e clientelare stava producendo sulle nostre Istituzioni e che avrebbe finito con il distruggere qualsiasi possibilità di riforma in senso liberale e democratico dello Stato. Anzi, il risultato sarebbe divenuto presto quello della strada per le contro-riforme. Una cappa di piombo, insomma, avrebbe soffocato le idee e le proposte liberali. Non a caso, in quegli anni, come si legge nel libro di Giordano, la partita appariva già perduta. A peggiorare le cose, malgrado i continui ammonimenti degli spiriti liberali, fin dagli anni Quaranta, vi fu la scelta di preferire una legge elettorale di stampo proporzionale e di rinunciare a qualsivoglia riforma istituzionale sul modello anglosassone o americano e presidenziale. Quello che ne scaturì, si comprende bene leggendo il libro di Alberto Giordano, fu un vero e proprio regime illiberale, sostanzialmente non-democratico. Quello di oggi.

Membro della Giunta esecutiva di Radicali Italiani e Presidente dell'Associazione Radicale "Pier Paolo Pasolini" di Frosinone

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