La mia famiglia siamo UNO ! (migliorato e modificato dal testo di Massimiliano Bruno per la Cortellesi) Sono ancora nel ventre materno e sento la voce dei miei parenti che mi ripetono: Uè Antonio! Comme staje Antonio? Ho la vaga impressione che mi chiameranno Antonio ! Non è che mi dispiaccia però nella mia famiglia di Antonio Esposito ce ne stanno sedici: e che cazzo un po' di originalità no? A me piace molto: RO-SA ! ma in questo paese se nasci con il pene devi per forza avere un nome da maschio. Oh! E' l'unica regola che rispettiamo a Napoli. Mio padre lavora come operaio, in nero, a due ore di motorino da casa, quindi non lo vedo mai e se riesce a scampare ai tentativi di rapina delle bande scissioniste di Scampia forse lo rivedrò a Natale, se lo fanno secco per rubargli il motorino, mi crescerà invece mio zio Pasquale, che con mia madre ha già un ottimo rapporto! Più di uno al giorno. E infatti a me spesso gira la testa. 'E Tarantelle! La mia famiglia siamo Trentanove! Anzi quaranta è appena nato mio nipote, Antonio! Quindi io voglio essere originale, altro che Antonio, io mi faccio chiamare Rosa! Il quartiere di Scampia è quanto di meglio ti possa offrire la periferia di Napoli. Io ho sette anni e gioco sempre in mezzo alla strada, sempre meglio che stare dentro casa con zio Pasquale, che non appena mi becca vuole farmi giocare al dottore e all'infermiere. Lui fa sempre il dottore, producendosi in un trionfo di doppi sensi sullo stetoscopio, e vuole farmi fare delle cose imbecilli. Alla fine patteggiamo, e io gliele faccio fare in cambio di giocattoli, ma lui mi ricicla sempre quelli di mia sorella. E' per questo che ho iniziato a giocare con le bambole e mi piace tanto tanto provare i vestitini di mia madre. Adoro il fucsia! Se per caso cadesse il mondo io mi sposto un po' più in là sono un cuore vagabondo che di regole non ne ha… La mia famiglia siamo DUE ! Mio padre è tornato dalla campagna, dove controllava gli stagionali di colore, e ha strozzato a mani nude zio Pasquale. Nel mio quartiere ormai mi trattano da femmina e non da maschio e mi chiamano tutti 'Ntunetta. Io sono disperato perché voglio che mi chiamino: RO-SA ! Un amico di mamma mi ha proposto un lavoro, sto andando adesso al colloquio. Mi ha chiesto di portare una parrucca bionda del rossetto e un reggiseno imbottito. Se non lo conoscessi bene direi che mi sta facendo vestire da passegiatrice, lo stesso lavoro che ha fatto mamma alla mia età. Bhè sarebbe figo, però i capelli biondi mi stanno malissimo. 'O frate tuoje! La mia famiglia siamo Quattro! Io e tre infermieri di una clinica italiana. Grazie al mio lavoro a vent'anni finalmente mi sono potuta pagare una bella operazione di chirurgia estetica. Adesso, finalmente, mi chiamo Rosa e sono una figa da paura! Sono andata dal chirurgo con la foto delle bocce di Pamela Anderson, che piace tanto a Sircana ho preteso il sottocoppa rialzato e il capezzolo a falda larga che piace molto ai mariti più maturi. E già che ci stavo mi sono fatta fare anche gli zigomi bamboloni alla Beyoncé e le labbra farcite alla Angelina Jolie, che sono la delizia di Marrazzo. L'unica cosa che non mi sono fatta toccare è il pennuto! Quella è un'opera d'arte e sta bene lì dov'è! O' sole mio! La mia famiglia siamo Tre! Vivo a piazza Municipio. Condivido un appartamento insieme ad una rumena e ad una brasiliana. Siamo come una piccola grande famiglia e l'appartamento lo usiamo anche come ufficio. Il mio velociraptor è ormai diventato leggenda nelle strade di Napoli e provincia. Eh si perché i clienti, quello vogliono! Che sciocchi gli uomini: pensano tutti di essere etero. Uè AMMORE DAI AMMOREeee VIENE A CASA MEA, TE FACCE CERTI Carezze Speciale. SONg Na JACUZZI 'e CARNE Je. DAI AMORE CHE SE FAI IL BRAVO TI FACCIO CONOSCERE ANCHE IL MOSTRO DI LOCKNESS. COMME? QUINDICI EURO? QUINDICI EURO VAI cun chella papera e TUA SORELLA; e' o VERO? GUARDA CHE NON SIAMO MICA A PIAZZA MERCATO QUI, e capite o no? VAI VATTènnE FORZA, Ca sì PURE BRUTTO, VAI ! TORNATènneE A CASA e muglierete, CHE CI SONO I BAMBINI CHE TI ASPETTANO CHE PIANGONO, VOGLIONO IL PAPA'. Ma papà sta a Via Verdi che vuole andare con le puttane per quindici euro! VAI ! VAI VATTI A DIVERTIRE, VAI A sturare il lavandino DI TUA SUOCERA, MOSTRO, PELATO, CHE C'HAI PURE LA PANCIA ! E tante chaggia girà e tante chaggia vutà che sorde a' rint a sacca rint a borsa m'aggia ficcàaaa... La mia famiglia siamo VENTISEIMILA ! E' il numero delle persone che in Italia fanno il mio mestiere. Nel mondo uno su dodicimila nasce uomo e diventa femmina. Vengono in Italia da tutto il mondo e la maggior parte finisce in strada a battere, come noi italiane, perché non esistono datori di lavoro che vogliono assumere una trans. Una trans non fa la spesa in salumeria, non si fa vedere al pronto soccorso se gli fanno male, non paga i conti correnti alla posta, non vota mai, nemmeno per fare un piacere ai capibastone. Una trans deve battere per strada, quello è il suo posto. Abbiamo circa nove milioni di clienti all'anno in questo paese. Vuol dire che un italiano su tre almeno una volta c'è venuto a cercare. L'ottanta per cento di loro ci chiede di non usare il preservativo ed ogni anno diciassette di noi vengono ammazzate per strada. Ah è una vita difficile, ma grazie a quello che guadagno sono riuscita ad eliminare l'unica parte che restava di ANTONIO. Bastano poche ore e... Palommela, zompa e vola! Ora finalmente sono ROSA! Me chiamme Rosa a' Russa! Mi familias somos UNA ! Sono andata quest'anno per la prima volta ad un gaypride, veramente ci sono finita dentro per errore mentre un cliente mi riportava a casa. Ho conosciuto Gabriele una donna che è diventata un uomo, simpaticissimo ma poco interessato a me, a un certo punto mi ha guardato e mi ha detto: "Pensaci, siamo finiti l'uno nel corpo dell'altra a beneficio dei medici che hanno dovuto rimettere le cose a posto!". C'era una sacco di musica e tantissima gente che ballava, tutti molto noiosi, soprattutto gli uomini ed i ragazzi che si baciavano tra loro. Ho visto anche tanti ragazzi effemminati, come ero io da giovane, e qualche trans vecchissima che si sbatteva ancora sopra un carro. Non avevo mai pensato che sarei potuta diventare così vecchia, né che avrei potuto avere delle amiche ed un lavoro normale. Come Rosa 'A Russa avevo pensato che vendermi in strada fosse l'unica cosa che potessi essere o che potessi fare. Ho conosciuto Martina, fa il medico a Salerno, e Genny che lavora ancora come operaio a Genova, loro non sono mai dovute scendere in strada la notte a vendersi per vivere, perché le loro famiglie le hanno aiutate a studiare ed a trovare un lavoro. Mi sono vergognata, ho finalmente capito qual'era il mio problema ed ho imbracciato anche io un cartello che diceva da un lato: "Anche io AMO la patria, il lavoro e la famiglia" e dall'altro "Anche io ODIO la CAMORRA che mi ha costretto alla prostituzione" Il mio problema era... LA MIA FAMIGLIA! |
venerdì, settembre 24, 2010
La mia famiglia siamo UNO
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