(a tutti i genitori di Agedo)
Eccoci qui,
seduti in cerchio,
con i nostri discorsi che hanno radici nel cuore,
con le storie in una lingua comune,
con la voglia
di ascoltare davvero.
Eccoci col nostro dolore
spezzato e diviso tra noi
come un pezzo di pane buono,
con le nostre ferite
apertesi dentro
al primo respiro
di un vento inaspettato.
Eccoci, madri e padri dei nostri figli,
fiori dai colori fuori dell'ordinario,
nati in un giardino
calpestato e battuto,
che abbiamo avuto in sorte
di difendere.
Eccoci a camminare assieme
su una strada che nessuna guida consiglia,
bella ed estrema
come ogni verità.
Ed eccoci una sera qualunque
a guardare
fuori dalle finestre di tante città
il mondo che passa là fuori,
con una luce in più
dentro di noi.
Carlo
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