giovedì, aprile 24, 2008

A proposito di relativismo culturale.

16/04/08 -
Da sempre siamo convinti che il contrario del relativismo è l'assolutismo che, quando è sostenuto da una qualsiasi versione della Menzogna Globale, diventa il più pericoloso e criminale ostacolo alla libertà di pensiero, di critica e di comportamento individuale.

Ma a sua volta il relativismo culturale non può costituire una sorta di alibi per tollerare qualsiasi comportamento sociale consolidato all'interno di una comunità etnica o religiosa.

Per questo siamo inorriditi e ci siamo mobilitati a favore di quella bambina di 9 anni costretta dalla tradizioni della sua comunità ad andare sposa a un uomo maturo a cui veniva di fatto legalmente consentita una disgustosa violenza sessuale su minori. L'orrore suscitato ha consentito che quella bambina ottenesse il "divorzio" e venisse liberata dagli abusi.

Ce ne rallegriamo, ma per tornate al concetto iniziale dobbiamo dedurne due riflessioni.
La prima è che in nome del relativismo culturale non possono essere tollerati tutti i comportamenti consentiti dalle tradizioni sociali o religiose di determinate comunità.
La seconda è che ci sono culture, per quanto storicamente consolidate e accettate da una comunità, che rispetto ai valori affermati con la dichiarazione universale dei Diritti dell' Uomo possono essere giustamente definite non solo "inferiori" ma addirittura criminali.


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