giovedì, gennaio 20, 2022

CAROLINA auto-biografia CAP. 4 - Di come conosco l'interno di una casa speciale e un pezzo importante di storia della LORO famiglia che poi è anche mia. par. 1

Par. 1

 casa minuscola, grande giardino e si cucina all'aperto




 Mentre sto lì immobile a portiere spalancate assolutamente sbalordita tutti schizzano fuori. 
 Salgono su per i gradini, scompaiono in quella casina – Cantuccio schiamazzando e ridendo e mi piantano lì. 
 Sento che LEI nel frattempo lì dentro traffica non so cosa, li chiama a vedere questo e quello, saltella dentro e fuori, si vede che questo posto lo conosce proprio bene ed è felice. 
 Mi guardo intorno: dietro la casina prati e alberi, piante di varie grandezze ovunque, fiori che stanno appena sbocciando e LEI che racconta la storia di tutto quello che gli capita sotto gli occhi. 
 Anche gli amici scorrazzano ovunque a curiosare, ammirando tutto con grandi esclamazioni di apprezzamento e risate.
 Intanto  LUI senza perder tempo apre la casina piccola e ne porta fuori un coso nero che somiglia a una scatola con le gambe. Lo piazza nel prato proprio accanto alla casina, sotto un pergolato di foglie verdi e comincia a portare fuori dalla casina un sacco di legnetti per  riempire la scatola per farci il fuoco  con la collaborazione dei due occhialuti. La cosa pare parecchio complicata e difficile, ma loro sembrano divertirsi un mondo.
 Nessuno mi bada. Hanno tirato fuori le provviste che hanno comperato e sono tutti affaccendati intorno a prepararsi il cibo. Sono proprio curiosa di vedere come faranno, certo che per loro mangiare è una cosa complicata !
 Aprono gli involti e tirano fuori delle cose davvero strane: una lunga fila di cosi tondi e rosa che sembrano solidi e morbidi allo stesso tempo, che tastano a turno giocandoci allegramente, l' Occhialuto-lungo se li mette perfino intorno al collo, da un altro tirano fuori un altro strano coso, lungo e grosso, che sembra una specie di cuscino marrone, lo chiamano pagnotta ed è duro e morbido pure quello, i due cilindri di vetro scuro che hanno presi per ultimi, le bottiglie col vino.

 Chissà come faranno a ingoiarseli, così duri come sono? Forse riusciranno a renderli morbidi o forse per loro vanno bene così...
 Sono molto affaccendati tutti quanti però sembra che siano ben allenati a farlo, non si intralciano, ciascuno fa qualcosa.
 Portano fuori dalla casina vari arnesi, alcuni tondi bianchi, una lama luccicante al sole, altri aggeggi di metallo lunghi con tante punte, dei cilindretti di vetro vuoti e un tavolo con dei sedili di legno e  mettono tutta questa roba lì sotto al pergolato accanto alla scatola nera che comincia fumare.
 L'Occhialuto-lungo versa cerimoniosamente  nei cilindretti di vetro un liquido  rosso dalla bottiglia e tutti bevono assieme dicendo “Alla salute!” intanto che si agitano e discutono animatamente in attesa che il fuoco nasca in quel coso nero a quattro zampe che non cammina.

 Ora io non so bene ancora che cos'è il fuoco, ma intuisco dall'odore, dal fumo e dalla fiamma che è pericoloso e mi sembra che questi bipedi qua stiano giocandoci  un po' troppo spensieratamente. Spero solo che questo fuoco stia alla larga da me, sento istintivamente che potrebbe farmi grossi danni.
 Per fortuna è un fuoco piccolo ed è dentro il coso nero, lo chiamano griglia, ed è abbastanza  lontano, ma sono lo stesso preoccupata a vedere LEI che ci traffica intorno e sopra con tanta tranquillità e ci mette addirittura sopra quelle cose rotonde e rosate con cui hanno giocato fino adesso  !

- ” La brace è sufficiente , ora lasciamo le salsicce a cuocere, ci vorrà un po', basta rivoltare ogni tanto... Venite a fare un giro, vi mostro il mio giardino!”
 Spariscono tutti alla mia vista dietro la casetta, accidenti, vorrei vedere anche io, ma se drizzo ben bene i parafanghi posso continuare a sentire tutto anche da lontano.

- “ Peccato – è la voce di LEI – che sia un po' trascurato e abbandonato da quando non c'è più mia madre a badarci. .. 
 E' ancora presto per i fiori, qui è più in alto e le piante sono un po' indietro rispetto a Roma.  Tra un mese ci sarà un prato di fragoline sotto questi alberi!
 Chissà se siamo fortunati, magari ne troviamo già qualcuna! - ride - Badate a dove mettete i piedi, perché si mimetizzano benissimo !”
 Gironzolano con gli amici occhialuti in esplorazione e le loro esclamazioni di sorpresa  si sprecano.

- ” Guarda qui, ci sono dei fiorellini gialli bellissimi !”

- “ Ahh, ma sono le primaverine !  Che meraviglioso benvenuto !!! Allora, se son fiorite loro, ci devono essere anche le violette !  Bisogna vedere sotto quei grossi pini, vicino al casottino con tutta quell'edera arrampicata sopra.
 Mamma le ha piantate tutte lei, ha preso le piantine dal bosco e le ha messe qui,  dovrebbero esserci pure le viole di parma!  Non le vedo, ma almeno le foglie ci devono essere qui intorno. Guardate un po' anche voi, sono più grandi e verde scuro !
 Quelle, di piante, non le ha trovate nei boschi, se le è fatte venire dal suo amico vivaista a Roma  - e spiega affettuosamente – per via del profumo dei fiori e perché sono veramente bellissime, così viola scuro e grandi! peccato non ce ne siano di fiori ora, chissà come mai, sarà troppo presto o troppo tardi, non so.  Mamma era una vera appassionata per le piante, maniaca soprattutto per quelle con fiori profumati ! “

 Continuo a sentirli scalpicciare  tra l'erba e  LEI è sempre lì a chiacchierare con quella sua voce allegra, un po' nostalgica a tratti.

- “ Ohhhh, le rose sono già fiorite!!! Ecco qui, guardate che bellezza e che profumo ! - poi con una punta di orgoglio – Sono le MIE, del mio giardino personale.

- “ Come sarebbe a dire personale?” fa l'Occhialuto-piccolo stupito.

- ” Sì, personale, perché questo pezzettino di terra, che poi è solo un'aiuola - ride- è stato il regalo di compleanno che mi ha fatto la mamma quando ho compiuto otto anni ! Me lo ha regalato perché potessi metterci le piante e i fiori che volevo, che mi piacciono, e imparare a coltivameli da sola …!
 Lei aveva una passione per le rose, a cominciare da quelle selvatiche, e sapeva curarle splendidamente. Ne vedrete tante varietà in giro, anche se ormai da quando lei non c'è più sono un po' abbandonate.. Che vuoi, veniamo di rado e per poco.
 Ma le rose sanno difendersi benissimo anche da sole e qui la terra è buona, per loro!”

- “ E' vero! Hai ragione, infatti sono piene di fiori!”

- “ Possiamo coglierne un po'?”

- “ Sono bellissime, così selvagge!”

- “ Allora che ne pensate di un regalo di compleanno così per una bambina di otto anni ? - chiede  LEI sorridendo - Ditemi se non è proprio un regalo splendido! “

- ” Tua madre doveva essere proprio un tipo speciale, per pensare di farti un regalo del genere...! “ osserva l'Occhialuto-piccolo pensieroso -  A nessuno dei miei sarebbe mai neanche venuto in mente!!! Però hai proprio ragione, pensandoci è davvero un regalo bellissimo e anche molto più istruttivo di qualunque libro o piccolo chimico o qualcosa del genere !”

L'Occhialuto-lungo è un po' perplesso. 

- “ Ma un regalo del genere va bene se lo puoi coltivare con una certa continuità ! Da come ho capito voi passavate qui parecchi mesi, ma d'inverno eri a scuola, a Roma, che ne succedeva delle tue piantine ? Se lei sapeva di giardinaggio, sapeva anche che avresti avuto la triste sorpresa di vederle morte a tuo ritorno!  Che strano...”

- “ Oh sì, mamma era davvero un tipo speciale - conferma LEI - Penso che volesse insegnarmi proprio questo!   Però non tutte le piante muoiono se le lasci allo stato brado per un po'! Così basta scegliere quelle che sanno ingegnarsi a sopravvivere anche senza cure per lunghi periodi; ad esempio le rose sono delle vere specialiste, ma non solo loro !
 E penso che volesse anche che capissi che soprattutto che se si vogliono ottenere dei risultati positivi, bisogna progettare che cosa si vuole ottenere e lavorarci su fino a ottenere il risultato voluto - ride allegramente – con pazienza, senza arrabbiarsi, ma con determinazione... Era davvero incredibilmente maestra... Oh, un vero peccato che non abbiate potuto conoscerla! “

- “ Ah, ecco – fa LUI scherzoso – come mai sei così come sei !” - e gli altri assentiscono con allegro vigore. Ma LEI prosegue allegramente:

- “ Ma non era mica tutta rose e fiori, credetemi, nel vero senso della parola ! Riusciva sempre a ottenere che gli altri facessero quello che secondo lei era meglio per loro. E se qualcuno cercava di fare di testa sua a lasciargli fare quel che voleva, ma non voleva sentire recriminazioni. Ognuno si piglia le sue responsabilità era il suo motto, ed è diventato il mio...
 Oh, era una persona dolcissima e affettuosa, ma riusciva ad essere davvero tremenda..”
.
- “ Ma dai, non ci credo ! “  E' l'amico Occhialuto-lungo

- “ Oh, chiedetelo a mio padre, se non ci credete !”   Fa LEI e continua:

- “ Stavano sempre ad azzuffarsi, dovunque, ma qui era proprio il posto dove si divertivano a farlo meglio ! Mamma non sopportava che papà volesse sempre giocare all'idillio campestre mentre a lei toccavano tutte le rogne del funzionamento della baracca. Poi a un certo punto era vecchia e stanca e le ha scaricate a me, le rogne !”

 Gli amici e LUI l'ascoltano attentissimi e LEI proseguendo spiega:

- “ Avete visto quei pezzi di rete e di legno sfasciato da cui avete preso pure un po' di pezzi per fare il fuoco? Cosa credete che sia?  Bene, quello è ciò che resta del famoso pollaio che mamma si era inventata per allevare galline.
 Qui niente corrente elettrica, quindi  non solo niente luce, ma niente frigo, tutto fresco. Appena colto.  Quindi, se volevi mangiare la verdura, dovevi coltivartela, per la frutta idem, e l'acqua è solo quella piovana, raccolta in due cisterne, una per la casa e l'altra, laggiù, la vedete ? È per l'orto. Tutto sano e naturale”

 E continua tra il serio e il faceto:

- “ Attenti, adesso viene il bello. 
 Domanda: allora come si fa per poter mangiare un po' di carne fresca, che non sia in scatola? 
 Risposta: si allevano polli e conigli. Pure maiali, pecore e buoi, se preferisci, ma ci vuole molto più spazio e costano, perché non puoi allevarli solo per un paio di mesi o tre, non fanno in tempo a crescere abbastanza da poter essere utilizzabili. 
 Ma le galline sono ottime anche per le uova, perché i contadini non sempre te le vendono, servono pure a loro...   -   e un po' ironica -   Poi papà senza il suo uovo fresco a la coque la mattina, non sopravvive neanche un giorno !”

- “ Ma il paese non è mica così lontano! - dice un po' incredulo Occhialuto-piccolo - Non potevate andarla a comperare o farvela portare da qualcuno?  Vabbé che ho visto che non c'è una gran scelta, dal macellaio in paese, però mi è parsa tutta roba buona e genuina!”

- “ E neanche cara, rispetto ai prezzi di Roma, pure quelli del mercato vicino a noi, che sono veramente popolari! - aggiunge  Occhialuto-lungo.

 LUI intanto è tornato in vista per girare le salsicce ( chiamano così quei cosi rosa) che stanno fumando già da un po' sul trespolo nero e commenta:

- “ Per me è una cosa così strana, quando LEI mi dice queste cose mi sembra impossibile, io non mi sono mai trovato a vivere in campagna così, lontano da tutto !
 Ho passato le mie vacanze sempre in Pusteria, ma eravamo in un paesino, con tutto quello che serve. Attorno c'erano sì campi, fattorie e stalle fin dentro il paese, ma c'era il fornaio, il macellaio e il giornalaio, come in città, anche se in dimensioni ridotte perché è un paesino piccolo anche ora.”

 L' Occhialuto-lungo gli si avvicina a riempire i bicchieri dalla bottiglia che è rimasta sul tavolo e aggiunge che anche per lui è un po' strano vivere in questo modo.  Da lui, che era in un posto completamente diverso, in Liguria, anche nei paesini le sue vacanze erano comunque fornite di tutto e a portata di mano, anche in campagna.
 Anche l'Occhialuto-piccolo esce dal suo silenzio per dire che da lui in Sicilia era una situazione molto simile a qui, quando andavano in vacanza in campagna, i negozi erano lontani e poco forniti, in compenso da lui era più grande; usavano lumi a petrolio e le cucine erano a legna e c'era gente di servizio e contadini, per coltivare e produrre  la roba da mangiare.
 LEI però si difende

- “ Bella forza, se sei più ricco hai più comodità, ovvio! -e aggiunge –

 Ma se non lo sei, e la mia famiglia ha smesso di esserlo grazie alla guerra, devi adattarti.
 E  anche questo paesino a tre chilometri ricco certo non è, in campagna l'elettricità non te la portano gratis, non ci sono acquedotti e fognature pubbliche e per anni l'unico mezzo di trasporto qui è stato il treno, con la stazione a due chilometri da qui e nella direzione opposta a quella del paese. 
 Ancora fino a pochi anni fa i contadini si spostavano col somaro o col carro a buoi e solo quelli che potevano permetterselo. Poi qualcuno è passato alla bicicletta, alla motoretta e al trattore, ma mica tanti. Di auto in tutto il paese negli anni sessanta se ne potevano vedere quattro, due di fuori, quella di mio padre e quella di mio cugino che ha casa più giù, e due stanziali, quella del medico condotto e quella della possidente locale, altra cugina o prozia alla lontana !
 Il paese lo avete visto, oggi, è lontano se ci devi andare a piedi o anche in bicicletta. Mica potevi andare a fare la spesa al negozio tutti i giorni ! Mamma non guidava e neanche andava in bicicletta e noi passavamo qui tutta l'estate, praticamente da sole. Perciò devi imparare ad essere autosufficiente, per il cibo.
 Quando ero piccola e ancora non andavo a scuola, cioè finché non ho avuto cinque anni, si veniva su anche a fine maggio e si rimaneva qui fino ai primi di novembre. Solo quando cominciava a fare troppo freddo si tornava a Roma!  
 Papà e le sorelle venivano il venerdì e se ne andavano la domenica sera, ma mica tutte le settimane. Ci portavano provviste da Roma o andavamo in paese a far spesa, poi si portavano via verdura e frutta prodotta qui. Qui il pesce fresco era introvabile, perciò ce lo portavano loro giusto per consumarlo subito: per conservare al fresco d'estate c'era solo la cantina, che vi mostrerò più tardi. E quella, per le cose deperibili come il pesce, la carne o il latte, può andare bene per al massimo un giorno o due soltanto, non di più ! Quando sono stata più grande ero io che avevo il compito di andare a prendere il latte direttamente dal contadino e qualche volta andavo a prendere qualcosa in bicicletta al paese, ma la bicicletta l'ho avuta solo a 12 anni !
 Ah, e comunque ci siamo evoluti ormai: per vostra informazione in questa zona la corrente elettrica c'è soltanto da un anno o due !..”

Gli amici non fanno in tempo a commentare queste notizie.

- “ Piantatela di stare lì a chiacchierare !!La ciccia è pronta!! - strilla LUI allegramente – 
Coraggio ! Son cotte, venite a mangiare queste stupende salsicce !"

Tutti arrivano di corsa, , LEI controlla con la supervisione dell'Occhialuto-piccolo, che approva con un cenno risoluto, dopo aver scrutato ben bene quelle cose fumanti con i suoi grandi occhiali scuri.

- “ Sì, sì, proprio perfette! - a tavola !!!”  - incita  gli amici con aria di comico rimprovero - 
 “ Ehi sbrighiamoci che si fredda! Chi è che affetta il pane ?”


                                           ( continua il 22 gennaio 2022)

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