giovedì, gennaio 17, 2013

L’ILLUSIONE DELLA POLITICA SENZA PARTITI

ERNESTO ROSSI "CONTRO L'INDUSTRIA DEI PARTITI" - Chiarelettere Milano, 2012
Contro l'industria dei partiti


SIMON WEIL "MANIFESTO PER LA SOPPRESSIONE DEI PARTITI POLITICI" Castelvecchi, Roma 2012



Il discredito nei confronti dei partiti politici è antico. Non è un frutto di quello che viene folcloristicamente etichettato come "antipolitica" ma è la conseguenza del comportamento dei partiti che da strumento di partecipazione dei cittadini alla vita politica sono diventati "possessori" della vita politica alla quale i cittadini sono invitati quali spettatori.

La pubblicazione di questi articoli di Ernesto Rossi, uomo politico liberale, prova che la polemica nei confronti dei partiti è una polemica che nasce sin dagli albori del regime postfascista e non può non essere annoverata dalla tradizione liberale. Non si tratta, perciò, di una polemica eversiva ed antidemocratica.

"Le grandi masse non si conquistano con i ragionamenti, ma facendo appello agli istinti e ai sentimenti più elementari, con i metodi di imbonimento con i quali vengono indotte a entrare nel baraccone delle meraviglie, ad affollare la piazza in cui è impiccato un 'traditore del popolo'…: slogan di poche martellanti parole, cartelloni a colori piatti, promesse irrealizzabili, suoni di trombe, sventolii di bandiere" ("Le serve padrone" da Il Mondo 24/06/1950)

Sembra la descrizione della diade contemporanea "berlusconismo vs antiberlusconismo" aggiornamento della contrapposizione "anticomunismo vs comunismo": i cittadini sono stati abituati, oggi, a votare "contro qualcuno" e non "per qualcosa"!

Il partito "acchiappa - tutto" è la conseguenze del partito ideologico totalitario che ha caratterizzato la vita dell'Europa continentale nel corso del XX secolo.

Secondo Simone Weil, una riformatrice, così elencava, in quello stesso torno di tempo, le caratteristiche dei partiti: "Un partito politico è una macchina per fabbricare passione collettiva. Un partito politico è una organizzazione costruita in modo da esercitare una pressione collettiva sul pensiero di ognuno degli esseri umani che ne fanno parte. Il fine primo e, in ultima analisi, l'unico fine di qualunque partito politico è la sua propria crescita, e questo senza alcun limite." ("Manifesto per la soppressione dei partiti politici" febbraio 1950). Di qui la incompatibilità dei partiti con la democrazia, di qui la necessaria loro soppressione. Anche Rossi sostiene che "Se non si vogliono gli effetti (ossia se non vogliamo partiti "camorristici") bisogna eliminare le cause, cioè bisogna cercare un ordinamento che garantisca le libertà civili e politiche senza richiedere l'intervento delle macchine per fabbricare voti" ("Le serve padrone" da Il Mondo 24/06/1950).

Però Rossi e Weil avevano come modello, appunto, il partito ideologico totalitario che aveva prodotto il regime fascista (oltre a quello comunista e nazista) e non sapevano distinguerlo dal modello di partito di tradizione anglosassone. Per questo avevano quella visione che li faceva illudere di poter fare politica senza partiti.

Perciò, siccome è illusorio poter fare politica senza partiti, occorre immaginare una nuova strutturazione del sistema partitico al di fuori dell'intreccio tra politica e affari e senza il finanziamento pubblico. Pertanto diventa prioritario prestare attenzione a riforme istituzionali strutturali. Nel frattempo si deve dare attuazione all'art. 49 della Costituzione (dimenticato da ben sessantacinque anni!) secondo il quale sono i cittadini che determino la politica nazionale mentre i partiti sono solo il loro strumento. (bl)

Indici: "CONTRO L'INDUSTRIA DEI PARTITI": Nota editoriale – Perché oggi di Paolo Flores d'Arcais – CONTRO L'INDUSTRIA DEI PARTITI: Le serve padrone (24/06/1950) – La padella e la brace (5/08/1950) – Una malattia segreta (30/08/1952) – I paguri nella conchiglia (13/09/1952) – L'insaziabile fame (11/10/1952) – Il "combustibile" dei partiti (Nota introduttiva agli atti del Congresso del Movimento Salvemini del 20/10/1963) – Appendice: Finanziamenti dei partiti di Arrigo Cajumi da La Stampa 24/05/1950


"MANIFESTO PER LA SOPPRESSIONE DEI PARTITI POLITICI" : Presentazione – Mettere al bando i partiti politici di André Breton - MANIFESTO PER LA SOPPRESSIONE DEI PARTITI POLITICI – Simon Weil di Alain
 

Nessun commento:

rdo Sciascia su Pasolini