lunedì, ottobre 22, 2012

“Sulla Giustizia”, 21 interventi del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano tra il 2006 e il 2012.

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Valter Vecellio

Giustizia. Il libro del presidente Napolitano, le omissioni, il segno di una doppiezza tra il dire e il fare, e tra il dire e il dire…

22-10-2012

L'edizione è bella, curata: come l'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato sa fare. Il volume, "Sulla Giustizia", raccoglie gli interventi del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano tra il 2006 e il 2012. In tutto sono ventun interventi, seguiti da altri ventun testi compresi nell'appendice: tipograficamente corpo più piccolo, e si tratta non di integrali, ma di stralci. Infine un ricordo del consigliere giuridico Loris D'Ambrosio, recentemente deceduto per infarto: una raccolta di documenti che è stata ampiamente pubblicizzata dai giornali, e per ovvi motivi.
Infine un indice dei nomi citati: da Emilio Alessandrini ad Andrea Zanetti. Inutile guardare la lettera P.: da Riccardo Palma si passa a Giuseppe Pignatone. Eppure ricordiamo benissimo che in occasione dell'intervento al convegno "Giustizia! In nome della legge e del popolo sovrano" a palazzo Giustiniani il 28 luglio 2011 Napolitano si era espresso in termini elogiativi e lusinghieri nei confronti di Marco Pannella…

Andiamo dunque a pagina 134. E' il diciannovesimo intervento, e fin dall'inizio si viene messi in guardia: "dall'intervento…". Vuoi vedere che?

Sì, indovinato. Da quell'intervento sono stati omessi i primi cinque capoversi. Così, via il secondo capoverso, dove si sostiene che Marco Pannella "…animatore di una lunga teoria di battaglie radicali nel Parlamento e nel paese ha sempre avuto un suo singolare timbro di assoluta autonomia da tutte le logiche di schieramento, di intransigenza morale e di forza mobilitatrice ben oltre i limiti del partito-raggruppamento di avanguardia da lui guidato. Il filo rosso delle battaglie radicali è sempre stato essenzialmente quello dei diritti costituzionali e del progresso civile, in una visione non puramente formale e non reticente dei problemi e dei limiti della nostra democrazia : è oggi l'occasione, per l'insieme delle istituzioni repubblicane, per darne a Marco pieno riconoscimento, al di là di tutte le differenziazioni legittime rispetto a suoi giudizi o a sue iniziative".

E non solo Pannella è stato "rimosso". Via anche il primo capoverso, quello dove si sosteneva che la questione della giustizia era "di prepotente urgenza sul piano costituzionale e civile"; e via il quinto: "…Si intende…mettere a fuoco il punto critico insostenibile cui è giunta la questione…". E cancellato con un tratto di penna il quarto:

"…E tra i problemi costantemente da lui posti c'è stato certamente quello della giustizia, del diritto dei cittadini a una "giustizia giusta" e all'effettivo rispetto della loro dignità se colpiti da sanzioni per imputazioni o per condanne…".

Insomma, il cuore di quell'intervento è stato eliminato. Impossibile credere che non sia il frutto di un'intelligenza, di un calcolo, di un ragionamento. Lo è stato certamente. Quelle parole, quei concetti espressi nel corso del convegno, vanno dimenticati. E per meglio dimenticarli, li si cancella. Il segno di una doppiezza tra il dire e il fare, e tra il dire e il dire, che si è realizzata in scarti minimi di tempo e di spazio: l'intervento al Senato, e la visita al carcere minorile di Nisida, qualche settimana dopo: l'urgente impellenza che cessa di essere tale, perché non ci sono le condizioni.

Con il rispetto che il presidente Napolitano merita e la carica ricoperta esige: NO, signor presidente. Si ricorda, ci si ostina a ricordare; e non si è disposti ad accettare senza reagire quello che accade, quello che si vuole accada.

Il testo omesso dalla raccolta degli interventi del presidente Napolitano

"Questo incontro ha un'ispirazione e un'impronta che lo rendono diverso da altri tradizionalmente rivolti, per iniziativa di singole forze politiche o di competenti istanze parlamentari, a porre in evidenza un tema di interesse più o meno rilevante o attuale. Perché esso da un lato nasce dalla sollecitazione di un movimento e di una personalità non riducibili agli schemi politici dominanti e dall'altro lato si concentra su una questione di prepotente urgenza sul piano costituzionale e civile.

La figura di Marco Pannella animatore di una lunga teoria di battaglie radicali nel Parlamento e nel paese ha sempre avuto un suo singolare timbro di assoluta autonomia da tutte le logiche di schieramento, di intransigenza morale e di forza mobilitatrice ben oltre i limiti del partito-raggruppamento di avanguardia da lui guidato. Il filo rosso delle battaglie radicali è sempre stato essenzialmente quello dei diritti costituzionali e del progresso civile, in una visione non puramente formale e non reticente dei problemi e dei limiti della nostra democrazia: è oggi l'occasione, per l'insieme delle istituzioni repubblicane, per darne a Marco pieno riconoscimento, al di là di tutte le differenziazioni legittime rispetto a suoi giudizi o a sue iniziative.

E tra i problemi costantemente da lui posti c'è stato certamente quello della giustizia, del diritto dei cittadini a una "giustizia giusta" e all'effettivo rispetto della loro dignità se colpiti da sanzioni per imputazioni o per condanne.
Ora, quel che ci si vuole e ci si può proporre nel Convegno che si apre oggi non è una ricognizione o ricapitolazione esaustiva di infiniti confronti e scontri su tutti gli aspetti della questione giustizia. Si intende piuttosto mettere a fuoco il punto critico insostenibile cui è giunta la questione, sotto il profilo della giustizia ritardata e negata, o deviata da conflitti fatali tra politica e magistratura, e sotto il profilo dei principi costituzionali e dei diritti umani negati per le persone ristrette in carcere, private della libertà per fini o precetti di sicurezza e di giustizia…".

Giornalista professionista, attualmente lavora in RAI. Dirige il giornale telematico «Notizie Radicali», è iscritto al Partito Radicale dal 1972, è stato componente del Comitato Nazionale, della Direzione, della Segreteria Nazionale.

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