venerdì, aprile 27, 2012

INVITO: 2-3-4 MAGGIO OCEAN TERMINAL DI PIERGIORGIO WELBY A TEATRO

 

 

L'Associazione Culturale Teatri&Culture

in collaborazione con

l'Associazione Culturale TICTO

e con il sostegno

dell'Associazione Luca Coscioni e di Castelvecchi Editore

 

presentano

EMANUELE VEZZOLI

in

Ocean Terminal

dal romanzo Ocean Terminal di  Piergiorgio Welby, Castelvecchi Editore

 

 

 

 

adattamento drammaturgico

Francesco Lioce 

Luca Morricone

scene e costumi

Helena Calvarese      

movimenti scenici

Gabriella Borni

produzione esecutiva

Alessandro Tartaglia Polcini

consulenza tecnica

Gennaro Paraggio

disegno luci

Marco Zara

contributi audiovisivi

Francesco Andreotti

Livia Giunti

foto di scena

Luigi Catalano

direzione organizzativa e distribuzione

Carlo Dilonardo

direzione artistica

Giorgio Taffon

regia

Emanuele Vezzoli

2 - 3 - 4 Maggio 2012

DOMUS TALENTI - ORE 20.45

VIA DELLE QUATTRO FONTANE, 113 - ROMA

Ingressi: Intero 16€ - Ridotto 12 € (over 65 e studenti)

Info, Prenotazioni,

Contatti con la Direzione Artistica:

Carlo Dilonardo

Cell. (+39) 392.1505171

E-mail: carlodilonardo@gmail.com

http://oceanterminal.blogspot.it/

 

Ufficio Stampa: Monica Soldano - Cell. 345/2127034 - E-mail: stampaocean@yahoo.it

     

 

Ocean Terminal è il titolo del volume di Piergiorgio Welby pubblicato postumo e curato Francesco Lioce. È un insieme di prose spezzate che si riannodano a distanza o si interrompono proprio quando sembrano preannunciare altri sviluppi: dall'infanzia cattolica alla scoperta della malattia, fino all'immaginario hippy e alla tossicodipendenza, passando attraverso gli squarci di una Roma vissuta nelle piazze o nel chiuso di una stanza. In un continuo susseguirsi di toni lucidi e febbrili, poetici e volgari, Welby riavvolge il nastro della propria vita, adottando un linguaggio babelico (stream of consciousness) che colpisce per originalità e potenza . Da queste bellissime pagine, di rara intensità, di scavo interiore, sintesi letteraria dell'esistenza di questo importante intellettuale, pittore e fotografo, nasce l'idea e l'esigenza di far conoscere, attraverso il palcoscenico, chi fosse. Un condannato a vita in cui forte è il conflitto tra l'abbandono della speranza e l'inno alla vita, in un corpo che diviene ogni giorno di più un abito sgualcito e che, come in Lasciatemi morire, esprime l'insofferenza di colui che assiste da spettatore a un dibattito di cui è, invece, involontario protagonista.

 

Perché il teatro

Come riportato dal direttore artistico del progetto Giorgio Taffon nella sua recensione al libro di Piergiorgio Welby,

 

  Ocean Terminal costituisce anche una grande sfida per i teatranti: un materiale drammaturgico di grande fascino per una prova d'attore che richiede un approccio libero dai condizionamenti correnti e meramente commerciali dell'attuale teatro italiano, un ritorno al teatro politico, al teatro della polis grazie alla struttura verbale che nella sua vivezza, credibilità, efficacia e tensione narrativa, dovuta alla profondità lancinante dei temi, costituiscono una base di partenza decisiva. Anche a livello registico il proliferare libero d'immagini, i giochi immaginativi, la totale libertà inventiva non possono che trasmettere all'occhio e alla mente di un regista grandi suggestioni di creatività scenica. Ritengo che la scelta di Ocean Terminal ai fini di un'elaborazione teatrale si ponga inevitabilmente sul piano della tanto invocata quanto poco praticata ricerca di un teatro davvero necessario .

 

Anche per questi motivi, sottolinea Emanuele Vezzoli la mia esigenza, come attore e regista, è quella di rendermi il tramite attraverso cui trasferire la ricchezza del tesoro Piergiorgio Welby agli altri uomini, raccogliendo la promessa fatta a MinaWelby ed in accordo con quanto egli stesso afferma: non esiste un'arte privata, un artista ha l'obbligo morale di incidere sulla realtà .

 

La voce di Welby potrebbe rivivere incarnata sulla scena per pronunciare le ragioni prime ed ultime dell'esistenza umana, per invocare l'empatia degli spettatori, per chiamare la comunità civile alla discussione sugli interrogativi ultimativi e radicalmente umani, per divenire interpreti ed attori del nostro stesso destino. Le nostre associazioni, nello statuto costitutivo e nei lavori fin qui realizzati e prodotti, hanno sempre voluto mettere in evidenza il valore civile del teatro, fino alla necessità come uomini e artisti di creare un legame tangibile tra poesia e vita quotidiana. Per questo, in seguito alla proposta di Francesco Lioce, Luca Morricone, Giorgio Taffon ed Emanuele Vezzoli, Ticto & Teatri&Culture si sono fatti promotrici dello straordinario ed ambizioso progetto descritto, confidando nella sensibilità degli enti pubblici e privati.

 

Emanuele Vezzoli, dopo aver conseguito il diploma presso la Scuola del Piccolo Teatro di Milano diretta da Giorgio Streheler, inizia la sua carriera con Franco Parenti e lavora con importanti nomi dello spettacolo quali Franco Parenti, Valentina Cortese, Franco Zeffirelli, Sergio Fantoni e Jean Paul Denizon al teatro Les Bouffes du Nord. Ha recitato negli spettacoli Quel che sapeva Maisie e Professor Bernhardi diretti da Luca Ronconi al Piccolo Teatro di Milano e in Le False Confidenze di Marivaux con Toni Servillo. Recentemente è stato protagonista dello spettacolo La bicicletta di Stanislavskij diretto da Giancarlo Sammartano e Dal Profondo di Annamaria Panzera.

 

Per il cinema ha lavorato con J. Taymor in Titus, S. Castellitto in Libero Burro, S. Casini in Un Paradiso di Bugie, G. Campiotti, Souheil Ben Barka ne Les Amants de Mogador, Anna Maria Panzera in L'Affare Bonnard, Mauro Campiotti in Il Cantico di Maddalena e Panus Agelopoulus in A Hero in Rome.

 

Tra le numerose fiction televisive di successo a cui ha preso parte: I Cesaroni, Raccontami, Distretto di Polizia, Nero Wolfe.

 

Dal 2008 collabora con l'Associazione Teatri&Culture, firmando la regia de Gl'Innamorati di C. Goldoni e, più recentemente, nel 2009 ha diretto Io, sola, ho visto di Giorgio Taffon ai Riverside Studios di Londra riscuotendo ampi consensi di pubblico e critica

 


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