domenica, aprile 01, 2012

Fine pena: 9999

 

Carmelo Musumeci vince 1° Premio
Concorso Nazionale “Albero Andronico”
con il libro “Gli Uomini Ombra”

 

Assente però il protagonista premiato perché il Tribunale di Sorveglianza di Perugia non concede il permesso di partecipare alla premiazione in Campidoglio:
Carmelo Musumeci, 57 anni, condannato all’ergastolo e detenuto ininterrottamente dal 1991, senza poter usufruire di permessi premiali, non ha potuto usufruire neanche di uno speciale permesso di necessità: "Il confronto aperto con parte della società civile, in ipotesi presente alla premiazione, e la possibilità di dibattere pubblicamente le idee presenti nell'opera letteraria premiata non risulta precluso dalla assenza fisica del Musumeci alla premiazione, visto che il detenuto potrà ben delegare un familiare a rappresentarlo ed a ritirare il premio previsto."


COMUNICATO STAMPA Assoc. ALBEROANDRONICO:

PREMIO ALBEROANDRONICO: UN’INIZIATIVA “ROMANA” APERTA AGLI AUTORI DI TUTTO IL MONDO.
Pino Acquafredda, Presidente dell’Associazione “La parola scritta diventa filo che unisce popoli e tradizioni diverse, annulla gli scarti generazionali, le distanze geografiche ed ha il potere di superare anche le sbarre di un carcere”.
“Vorrei che si sapesse che io scrivo, oltre che per passione, per attirare l’attenzione sulle carceri e sulle numerose morti che accadono dentro le loro mura. Vorrei che si sapesse anche che molti scrivono cercando di inventare le trame dei loro romanzi, io invece sono fortunato: a me per scrivere basta ricordare quello che ho vissuto in prima persona o che hanno vissuto i miei compagni”. Sono le parole scritte da Carmelo Musumeci, 57 anni, condannato all’ergastolo e detenuto nel carcere di Spoleto, vincitore nella sezione dedicata ai libri editi del Premio di poesia, narrativa e fotografia “Alberoandronico”, giunto alla quinta edizione. La sua lettera, inviata agli organizzatori, è stata letta durante la cerimonia di consegna dei riconoscimenti nella Sala Protomoteca in Campidoglio. “Gli uomini ombra”, questo il titolo del volume, racconta i drammi e le violenze che si consumano dietro le sbarre, ma anche storie di umanità e di solidarietà tra detenuti. Perché anche chi si è reso colpevole di gravissimi reati, e per questo giudicato nella maniera più severa da un Tribunale, può sempre trovare, attraverso la scrittura, una strada per ritornare in contatto con il mondo che vive fuori dal carcere. Tema, quello della condizione dei detenuti, di particolare attualità in questo momento nel nostro Paese.
Essere sull’onda del presente è proprio la principale missione dell’Associazione che basa il suo essere e il suo operare esclusivamente sul volontariato. Il Premio istituito cinque anni fa, ha confini ampi e spazia dalla poesia all’opera fotografica, dal testo inedito per una canzone d’autore al racconto dedicato ai temi dello sport. Nell’edizione 2011 i partecipanti sono stati 842, per un totale di circa 1300 opere esaminate. I lavori sono arrivati da tutte le regioni italiane, con in testa il Lazio, la Lombardia e la Toscana. Qualche dato statistico per dare le dimensioni del coinvolgimento e della passione di tante persone: 47 % la quota femminile, 22 partecipanti hanno meno di 20 anni e altrettanti hanno invece più di 80 anni. Il più giovane ne ha 10, il meno giovane è nato nel 1915, pochi mesi dopo il volo di Gabriele d’Annunzio su Trieste. Poesie e testi di narrativa sono arrivati anche da Argentina, Albania, Bosnia, Brasile, Cina, Croazia, Egitto, Eritrea, Etiopia, Francia, Germania, India, Romania, Repubblica di San Marino, Somalia, Svezia, Svizzera, Venezuela, Ucraina e Usa. Un bel giro del mondo per la lingua italiana.
La Giuria, composta da critici, scrittori, giornalisti, fotografi ed esponenti del mondo della cultura, ha valutato con estrema attenzione tutti i lavori e ha assegnato numerosi riconoscimenti.
Oltre a Musumeci, si sono affermati Franco Fiorini di Frosinone (poesia), Cristina De Filippis di Pofi (sillogi), Antonio Bonelli di Casalpusterlengo Lodi (racconti), Antonio Giordano di Palermo (sul tema “la strada, la casa, la città, l’ambiente: vivere e costruire il territorio), Gianluca Marini di Fonte Nuova (testi per una canzone), Fabio Pasian di Trieste (sport), Francesca D’Onofrio di Roma (mare), Salvatore Cangiani di Sorrento (poesia dialettale) e Raffaele Di Santo di Roma (fotografia).
“Il sogno di scoprire nuovi grandi poeti o scrittori - ha detto Pino Acquafredda, Presidente dell’Associazione Alberoandronico - un sogno non è, ma una realtà. E’ la consapevolezza di essere diventati un riferimento di qualità e una vetrina per la cultura italiana, specie quella fuori dai circuiti ufficiali. L’Albero” è ormai un punto fermo nel mondo letterario, costituendo anche un’opportunità di affermazione per talenti di ogni età”.
L’Associazione, che basa il suo essere e il suo operare esclusivamente sul volontariato, ha ricevuto un importante sostegno, quello del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha inviato una medaglia di rappresentanza. Una curiosità: il Premio prende il nome da un pioppo che si trova in Via Livio Andronico, nel quartiere romano della Balduina, nel Municipio 19.
Sull’onda del successo del 2011, sul sito www.alberoandronico.net è già pronto il bando per l’edizione 2012 aperta alla partecipazione di tutti.

Associazione culturale, sociale e sportiva Alberoandronico
334 7411438
Ufficio Stampa
339 3494120
www.alberoandronico.net

Voi li avete prima educati? Avete fatto nulla per impedire i delitti? E dopo i delitti avete tentato alcun mezzo per correggerli? (Luigi Settembrini, “Ricordanze della mia vita”)

Un giorno ho ricevuto nella mia cella una lettera dell’Associazione Alberoandronico ed ho letto: (…)
Siamo lieti di comunicarle che, dopo la prima valutatone effettuata dalle Giurie, la sua Opera è stata selezionata, tra quelle di 842 concorrenti, (…) La Cerimonia di premiazione avrà luogo a Roma, venerdì 30 marzo 2012, alle ore 16,00 presso la Sala Protomoteca in Campidoglio, in Piazza del Campidoglio, 1. La preghiamo di voler comunicare la Sua presenza.
Mi è subito venuto da sorridere per l’invito ed ho pensato che forse gli organizzatori non sapevano che sono un uomo ombra, un ergastolano ostativo a qualsiasi futura speranza di libertà, condannato a essere cattivo e colpevole per sempre, se in cella non metto un altro al posto mio.
E per un attimo ho pensato anche che se i giurati avessero saputo che sono uno scrittore ombra, un morto che vive, non mi avrebbero mai selezionato.
Non so se potrò avere questo spazio e se qualcuno mi presterà la sua voce, ma vorrei cogliere l’occasione per fare sapere che in Italia esiste la “Pena di Morte Viva”, l’ergastolo ostativo ai benefici penitenziario che fa diventare l’ergastolo veramente una pena che dura fino alla morte in carcere, che è molto più terribile della normale pena di morte.
Vorrei che si sapesse che in Italia ci sono “uomini ombra” senza sogni, né speranze, umani diversi da tutti gli altri perché vivono senza esistere, in un eterno presente esclusi dal futuro, dalla vita e dall’umanità.
Vorrei che si sapesse che in Italia ci sono persone murate vive fino all’ultimo dei loro giorni, senza neppure la compassione di ucciderli prima.
Riguardo al mio libro vorrei che si sapesse che io scrivo, oltre che per passione, i miei racconti noir sociali carcerari, come li chiamo io, per attirare l’attenzione sulle carceri e sulle numerose morti che accadono dentro le loro mura.
Vorrei che si sapesse anche che molti scrivono cercando d’inventare le trame dei loro romanzi, io invece sono più fortunato: a me per scrivere basta ricordare quello che ho vissuto in prima persona o che hanno vissuto i miei compagni. Scrivere mi serve per leggermi nel cuore e per scoprire chi ero, chi sono e, purtroppo, chi non potrò mai diventare.
Ringrazio L’Associazione Alberoandronico di avere avuto il coraggio di farmi partecipare e i giurati di avere selezionato la mia opera.
Il mio cuore vi manda un sorriso a tutti voi dalle sbarre della mia cella.
 
Carmelo Musumeci.
www.carmelomusumeci.com
Carcere Spoleto, marzo 2012

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