giovedì, marzo 15, 2012

Corruzione editoriale, narrativa da Bancomat: Quando il commercio si chiama letteratura alla deriva -di Giovanna Mulas

Ricevo da Segreteria Isola Nera e rilancio sul mio blog di parole.

Riusciremo a d aprire un dibattito partendo da questa sorta di "denuncia" di Giovanna Mulas ?
 Io spero proprio di si, perché la questione non nasce oggi, anzi era già sclerotizzata negli anni settanta.
 Perciò direi che se non fosse per la possibilità di confronto/scontro diretto offerta dal web la situazione è ormai...  ammuffita !

Leggete e rispondete !
Alba Montori
 
 In un mondo volto al e plagiato dal consumo, anche il prodotto libro dovrà essere costruito su e per un valore economico, con una critica raccontata da scrittori politicamente corretti.
Letteratura mordi e fuggi da marchetta, sveltina editoriale dove i grandi premi letterari promossi dalle case editrici più note al fine di lanciare i propri libri, andrebbero in realtà dati a qualche editor che, sulla base dell' insipido talento e l'acriticità dell'autore di turno, mescola gli ingredienti fino ad ottenere la pozione magica, sempre la stessa: libercolo già best seller, servetta già principessa del Non Pensiero.
Le possibilità di guidare, governare dal politico, culturale e territoriale, rappresenta porta aperta per quelle istituzioni-Stato che vivono nella e della corruzione.
L'asfissiante situazione attuale deriva da un modo perverso di esercitare proibizioni nell'essere umano, dal persuaderlo affinché durante tutta le sua vita non vada a rompere –e neppure ci pensi- gli schemi prestabiliti, imposti.
Essere umano che solo sia, o meglio rappresenti: che semplicemente non pensi oppure pensi, se proprio deve pensare, il già pensato.
La corruzione è un problema culturale. Si converte nell'individualismo, nel consumismo, nella carenza di valori e nella vigliaccheria, la ricerca di potere economico = è vincente quindi vale.
Un inesistente compromesso con ciò che è pubblico, bene comune.
La poca trasparenza nell'informazione, una politica concepita come bene individuale, un basso indice, nella popolazione, di cultura politica ed educazione in genere, una mediocre partecipazione del cittadino alla vita pubblica, il chiaro individualismo, rappresentano oltremodo fattori snervanti, moltiplicatori di corruzione.
In letteratura dunque, come in quei premi letterari e case editrici legati tutti a una politica editoriale di consumo, a un traffico di influenze e di favori, la selezione o l'esclusione di nomi gioca sulla docilità, sull'assenza di libertà e critica, l'adulazione, sull'utilizzo di prestigiosi artifizi con tecniche pubblicitarie e mediatiche mirate.
Il trotismo opposto alla meritocrazia è quel fenomeno, lapalissiano in tutti i campi, al quale ci si è adattati senza rendercene conto: una formattazione decennale inconscia sfociata nella tolleranza e la rassegnazione, nel fatalismo acritico.

Negli ultimi anni in troppi, tra autori e lettori, hanno creduto che la via giusta per il boom di un libro fosse quella del favore all'amico dell'amico dei salotti buoni... .

Giovanna Mulas. 
 
Continua a leggere dal Blog ufficiale della scrittrice: http://giovannamulas.blogspot.com/2012/03/marchette-2-o-narrativa-da-bancomat.html

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